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Il tempo che passa

Costruiamo il “senso” del tempo attraverso esperienze concrete che portano gradualmente i bambini a interrogarsi su fatti e avvenimenti quotidiani.

di Anna Aiolfi20 dicembre 20221 minuto di lettura
Il tempo che passa | Giunti Scuola

Parliamo di tempo diviso in tempi, usiamo numeri e conteggi per controllare il suo passare e registrare le sue durate.

 

Per tutti: un giorno dopo l’altro

L’idea di tempo viene compresa dai bambini lentamente e in modo frammentato: è quindi
necessario concretizzare il suo scorrere, facendo riferimento a cose certe, stimolandone la narrazione e la registrazione.

  • Partendo dall’arrivo a scuola, pensiamo alle azioni che si compiono durante la giornata: “Che cosa si fa prima di scuola? Cosa quando si arriva? Cosa subito dopo? E quanto arriva la mamma?”.
  • Ripercorriamo con la mente il tempo dell’accoglienza, del gioco, del canto, della mensa, del disegno fino a costruire una sequenza di avvenimenti. Realizziamo un cartellone con le fotografie scattate in questi momenti.
  • Ragioniamo su un tempo fatto a sua volta di tempi più o meno brevi, evidenziamo le permanenze, come il tempo della mensa, allargando sempre di più le “maglie” della sequenza: il disegno su striscia di ciò che si fa in questi pezzi di tempo permette di controllare la situazione e di narrarla facendo scorrere il dito sopra le immagini.

 

Image | Giunti Scuola

 

Per tutti: le caramelle del tempo

Dopo aver discusso e registrato i tempi della giornata scolastica, proponiamo una registrazione “del giorno”.

  • Mettiamo un sassolino dentro a una ciotola spiegando che rappresenta il tempo della giornata in corso con le tantissime cose che faremo insieme.
  • Prima dei saluti di fine giornata, incartiamolo come una caramella con un foglio che a seconda dei casi riporta un fatto, un disegno, una foto a memoria del tempo trascorso insieme.
  • Trascorsa la settimana riprendiamo le “caramelle del tempo”, contiamole, scartiamole e guardando l’incarto ricordiamo le cose successe. Con i diversi fogli formiamo il libro della settimana scolastica, mentre i sassi sono pronti per la prossima registrazione.
  • A questa età non è importante ricordare i nomi della settimana o dei mesi, ma capire che esiste un modulo che si ripete di 5 giorni scolastici e 2 a casa, che possono a loro volta essere rappresentati da fogli di diverso colore riempiti dai ricordi di ognuno. Con i più grandi discutiamo delle eccezioni, come le vacanze o le festività.

 

Per i più grandi: la striscia del tempo

  • Per capire il significato e, soprattutto, per costruire un’idea di tempo lineare che non torna mai, proponiamo ai più grandi una forma di registrazione personale: una lunga striscia di carta divisa in parti, uno schema semplice dove inserire quotidianamente il fatto del giorno, le memorie degli accadimenti, per i giorni trascorsi a casa proponiamo una cornice rossa.
  • Le strisce possono essere modificate, allungate, arrotolate e appese, dedicando, a seconda dei casi, un tempo di attenzione diverso.

 

Image | Giunti Scuola

 

  • Possiamo metterle a confronto per vedere se ci sono fatti uguali come un’uscita didattica, un gioco o fatti diversi e unici.
  • In alternativa proponiamo una striscia del tempo collettiva da gestire insieme, dove possiamo aggiungere il numero del giorno, ricavandolo da un calendario a blocco.

 

Per tutti: lorologio solare

Il tempo a seconda dei casi è vissuto dalle bambine e dai bambini come:
– necessità, quando se ne ha bisogno per fare qualcosa;
– mancanza, quando non ce n’è più a disposizione e si vorrebbe ancora giocare;
– consumo, quando viene impiegato per fare qualcosa;
– flusso percepito osservando avvenimenti, per esempio l’alternanza del giorno e della notte.

  • Rafforziamo questa percezione osservando e registrando il cambiamento dell’ombra durante la giornata.
  • Usiamo il tronco dell’albero segnando a terra con dei fili la sua ombra in momenti diversi della giornata. Ragioniamo sul cambiamento che avviene.
  • Disegniamo sagome della nostra ombra a terra con dei gessi. Passato del tempo chiediamo di riposizionarsi allo stesso posto: “Come mai l’ombra sembra essere diversa? Come immagino il cambiamento se lascio passare ancora del tempo?”.
  • Osserviamo il cambiamento dell’ombra di un bastone messo dritto sopra un foglio. Segniamo il suo tracciato più volte durante la giornata.
  • Ragioniamo su questi fatti costruendo nel tempo un’idea dello “scorrere del tempo” personale e condivisa, resa sempre più precisa dall’utilizzo di strumenti matematici.

 

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