Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

La pubblicazione dell&rsquo;annuale Rapporto Censis offre l&rsquo;occasione per fare alcune riflessioni su alcuni aspetti della situazione della scuola italiana con particolare riguardo agli elementi di criticit&agrave; che tuttora permangono. Nell&rsquo;attesa di esaminare la versione integrale del Rapporto, i dati diffusi dal Censis nel comunicato stampa del 6 dicembre scorso consentono gi&agrave; di fare alcune considerazioni sullo stato dell&rsquo;arte. Sebbene i dati in questione non siano sempre scorporati per gradi scolastici o per fasce di et&agrave;, in ogni caso &egrave; possibile, in riferimento alla scuola primaria, ricomprendere questo settore nelle analisi che vengono fatte. Per quanto concerne , ad esempio, gli insegnanti di sostegno, la fotografia restituita dal Censis non sorprende pi&ugrave; di tanto. &Egrave; da pi&ugrave; di due decenni che si assiste ad un aumento progressivo del numero degli alunni disabili certificati e al correlativo aumento dei docenti di sostegno. E infatti il Censis registra che nell&rsquo;arco di 15 anni il numero di alunni con disabilit&agrave; iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado &egrave; quasi raddoppiato, passando dai circa 187.000 dell&rsquo;a.s. 2007/2008 agli oltre 300.000 attuali. Ovviamente un andamento parallelo ha registrato il numero degli insegnanti di sostegno, che &egrave; passato da 89.357 dell&rsquo;a.s. 2007/2008 a 235.134 di oggi, con un aumento del 163,1%. Di fatto oggi i docenti di sostegno costituiscono quasi un quarto di tutto il corpo docente (24,4%).

Questo aumento cos&igrave; significativo &egrave; dovuto a quel fenomeno di &ldquo;medicalizzazione&rdquo; che ha investito l&rsquo;intera societ&agrave; e che si &egrave; riverberato in modo rilevante anche nella scuola, inclusa la scuola primaria. Possiamo anche leggere, in questo processo, la tendenza a classificare dietro una diagnosi le varie difficolt&agrave; dei bambini e a delegare agli &ldquo;specialisti&rdquo; il loro trattamento (docenti &ldquo;specializzati&rdquo; o specialisti del campo medico). Infatti sarebbe interessante verificare se il livello di qualit&agrave; del processo di inclusione abbia registrato qualche incremento a fronte dell&rsquo;aumento degli organici dei docenti di sostegno. Qualche dubbio in proposito sorge, soprattutto se si considerano i seguenti dati: nell&rsquo;ultimo anno scolastico il 58% dei docenti di sostegno era precario; da una precedente indagine Censis emerge che per il 53,3% dei dirigenti scolastici in molti casi i docenti di sostegno non hanno una preparazione adeguata. E la situazione potrebbe addirittura peggiorare viste le scelte del Ministero di &ldquo;sanare&rdquo; la preparazione dei docenti di sostegno che hanno conseguito il titolo di specializzazione all&rsquo;estero attraverso corsi di &ldquo;recupero&rdquo; approntanti per far fronte alla richiesta di un numero sempre crescente di docenti specializzati. Ma allora appare sensata la proposta l&rsquo;opinione espressa dal 98,7% dei DS sulla necessit&agrave; di una formazione specifica di tutto il corpo docente.

Un altro dato riguarda i compiti a casa che, sebbene nel Rapporto Censis siano riferiti agli studenti quindicenni, &egrave; plausibile estenderli, almeno come linea di tendenza, anche alla scuola primaria in particolare per quanto riguarda i seguenti aspetti: - una certa propensione ad eccedere nell&rsquo;assegnare compiti per casa; - la verifica dello svolgimento dei compiti non sempre &egrave; accompagnata alla loro correzione;&nbsp; - viene dato per scontato l&rsquo;aiuto dei genitori, i quali per&ograve; non sempre sono in grado di garantirlo. Insomma, le scuole dovrebbero darsi una regolamentazione specifica, come peraltro sostenuto dal 67,5% dei DS.

I processi formativi nel Rapporto Censis 2024