Articoli
Feste, gioco e narrazione: la relazione con le famiglie, italiane e straniere
Tre temi per sollecitare la partecipazione delle famiglie in una scuola dell’infanzia e coinvolgere tutti.

La nostra è una
piccola scuola
situata nella zona Darsena di Ravenna, un quartiere popolare ad
alto tasso migratorio
. Negli ultimi anni l'utenza di famiglie provenienti da altri Paesi è cresciuta molto rispetto a quella delle famiglie originarie di Ravenna. Le lingue presenti fra i bambini e gli adulti sono tante – quest'anno ne contiamo 18 – comprese le varietà dialettali.
La complessità della situazione e il suo rapido mutare hanno richiesto, da parte del gruppo delle insegnanti, un impegno particolare per favorire
processi d’inclusione
e di benessere per tutti, cercando strumenti utili da un punto di vista comunicativo, relazionale, metodologico e didattico.
Innanzitutto abbiamo cercato di curare con attenzione la
comunicazione e il rapporto con le famiglie
, in modo da poter creare un progetto educativo che non sia segnato da distanze e fraintendimenti. Diamo anche molta importanza al “primo impatto” emotivo che possono avere le famiglie entrando nella nostra scuola: l’
accoglienza
inizia infatti dalla cura degli ambienti. Abbiamo tinteggiato tutto il salone di bianco e azzurro, mettendo stencil sulle colonne che richiamano l’idea del viaggio, appendendo bandierine di tutti i Paesi e traducendo frasi di
“benvenuto” in tutte le lingue
. L’accoglienza del mattino è di solito accompagnata da un sottofondo di musiche tipiche dei vari Paesi e dal saluto in lingua per ogni famiglia.
Un altro aspetto a cui dedichiamo tempo e attenzione è la
partecipazione delle famiglie
alla vita scolastica, cercando di trovare le modalità più adatte per gestire al meglio la ormai “normale diversità” e pluralità culturale e linguistica. Dopo vari anni di indecisioni su come affrontare il delicato tema delle feste e delle tradizioni in un contesto multiculturale, il nostro gruppo di lavoro ha deciso di celebrare insieme le nostre
festività
e di chiedere alle famiglie di raccontarci qualcosa riguardo alle proprie tradizioni. Cerchiamo di fare in modo che le famiglie e i bambini e le bambine “futuri italiani” si inseriscano nella nuova realtà scolastica, senza negare o dimenticare i riferimenti culturali d’origine.
Le feste, la narrazione e il gioco sono diventati i temi sui quali costruire legami e partecipazione. Ecco alcune delle nostre esperienze.
Le feste: riti e condivisione
Le feste sono occasioni importanti di scambio e partecipazione e cerchiamo di trovare dei modi per coinvolgere tutti. Per la festa di Natale, invitiamo i genitori a un
laboratorio
di realizzazione di oggetti decorativi con materiali di recupero (ghirlande, stelle, palline, oggetti fantasiosi da appendere…) che verranno poi esposti all’entrata e potranno essere presi e scambiati tra le famiglie che li desiderano. Un’altra iniziativa aperta è la preparazione dei
biscotti di Natale
che coinvolge anche i bambini e che sono poi serviti alle famiglie durante la merenda.
Per la Pasqua, abbiamo accolto l’idea di alcune mamme ucraine di organizzare un laboratorio per i genitori di preparazione delle
uova “pysanky”
. Un “pysanka” è un uovo decorato con la cera d’api. I motivi vengono incisi con un punteruolo speciale, chiamato “pysachok” o “kistka”, dotato di un imbuto minuscolo contenente una piccola quantità di cera che si scioglie con il calore di una candela accesa. Prima di questo passaggio, si devono immergere le uova nell’acqua colorata dalla bollitura di verdure (cavolo rosso, cipolla, spinaci), secondo il metodo “krashanki” (dal verbo “krasyty” = tingere). In Russia, Ucraina e nei Balcani, regalare un uovo decorato significa augurare pace e prosperità ed è simbolo di fortuna. A questo laboratorio, molto interessante anche per noi insegnanti, hanno partecipato tantissime mamme di tutti i Paesi, ed è stato molto bello vedere le donne arabe o nigeriane sedute a fianco delle mamme ucraine ridere e chiacchierare preparando qualcosa insieme.
La narrazione a più voci
Da molti anni invitiamo le famiglie a scuola per leggere ai bambini e alle bambine f avole o storie nella propria lingua . È un piccolo segno di apprezzamento e valorizzazione delle lingue di tutti bambini presenti a scuola. Di recente sono venute alcune mamme a leggere storie in lingua spagnola e rumena e, in occasione della giornata che celebra l’importanza della lingua madre (21 febbraio), una mamma ha raccontato favole in lingua polacca. Cerchiamo anche di mettere a disposizione dei bambini e dei genitori, nella nostra piccola biblioteca scolastica, dei libri per bambini in varie lingue e per la lettura plurilingue ci avvaliamo della collaborazione con la “Casa delle Culture”.
Il diritto al gioco
Da parecchi anni, in collaborazione con altre associazioni del territorio, partecipiamo a una festa che celebra a livello mondiale la giornata del diritto al gioco libero dei bambini e delle bambine. Quest’anno sarà il
27 maggio
. La festa si tiene al parco “Mani Fiorite”, accanto alla nostra scuola ed è occasione per noi di invitare le famiglie a passare insieme una giornata di giochi all’aria aperta. Ogni anno prepariamo installazioni e giochi di vario genere con materiali di recupero, e per farlo, organizziamo dei l
aboratori a scuola insieme ai genitori
per realizzare giochi di qui e d’altrove. Anche questo è un momento importante di ritrovo e scambio, in cui le famiglie hanno l’occasione di scambiare ricordi e racconti sui giochi e il modo di giocare, di conoscersi e di interagire.
Con allegria e leggerezza.
Scuola dell'infanzia comunale "Mani fiorite" di Ravenna