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Giochi e competenza interculturale

Didattica continua... | Il martedì della scuola dell'infanzia

Scuola dell'Infanzia e intercultura

Ripensiamo l'accoglienza

Organizziamo il contesto<ul><li>Le attività sono indicate per bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia.&nbsp;</li><li>Predisponiamo uno spazio in sezione libero da arredi per le esperienze corporee.</li><li>Mettiamo a disposizione lettere di plastica di varie dimensioni, fogli e strumenti grafici per la loro riproduzione.</li><li>Raccogliamo del materiale di recupero (tappi, corde, bottoni ecc.) e organizziamolo in contenitori trasparenti.</li></ul>

Organizziamo il contesto

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 Le attività sono indicate per bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia.
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 Predisponiamo uno spazio in sezione libero da arredi per le esperienze corporee.
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 Mettiamo a disposizione lettere di plastica di varie dimensioni, fogli e strumenti grafici per la loro riproduzione.
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Organizziamo il contestoLe attività sono indicate per bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Predisponiamo uno spazio in sezione libero da arredi per le esperienze corporee.Mettiamo a disposizione lettere di plastica di varie dimensioni, fogli e strumenti grafici per la loro riproduzione.Raccogliamo del materiale di recupero (tappi, corde, bottoni ecc.) e organizziamolo in contenitori trasparenti.

Scrivo con il corpo&nbsp;(Con i più grandi)<ul><li>Osserviamo le linee che compongono l’iniziale del proprio nome e scomponiamo ogni grafema nei suoi tratti (per esempio per la lettera B usiamo una linea retta e due curve).</li><li>Associamo ciascun segmento a una parte del corpo (linea retta come le gambe tese, linea curva come un braccio piegato…).&nbsp;</li><li>Invitiamo ciascun bambino ad assumere con il corpo la forma dell’iniziale del proprio nome avvalendosi, se necessario, della collaborazione di un compagno.&nbsp;</li><li>Chiediamo ai bambini di disporsi sopra un foglio bianco e tracciamo la sagoma del corpo nella posizione della lettera, poi lasciamoli liberi di colorarla.</li></ul>

CHE COSA SERVE Fogli A4 di cartoncino bianco, matite colorate. COME SI FA <ol><li>Chiediamo a ogni bambino di scrivere su ogni foglio una lettera del proprio nome, lasciando utilizzare, se necessario, le lettere di plastica come traccia.</li><li>Osserviamo la forma e compiamo associazioni con oggetti e animali (per esempio la S sembra un serpente).&nbsp;</li><li>Trasformiamo ogni lettera nel soggetto scelto, aggiungendo particolari e completando con i colori.</li></ol>

Ogni nome racchiude anche una storia: quella di chi lo porta e di chi l’ha scelto per lui; scoprirne l’origine diventa l’occasione per ricostruire il passato di ognuno e contribuisce a rafforzare l’identità del bambino.&nbsp; Partiamo dalla forma scritta dei nomi per dare voce a questi racconti e alle culture a cui appartengono.

Lettere tattili&nbsp;(Con i più grandi)<ul><li>Chiediamo a ogni bambino di tracciare a uno a uno il contorno delle lettere del suo nome su dei cartoncini quadrati.</li><li>Riempiamo le sagome create con vari materiali di recupero, in modo che ogni lettera abbia una consistenza diversa.</li><li>Con gli occhi bendati invitiamo i bambini a toccare una lettera e a indovinarne il fonema corrispondente o a ricercarne una uguale tra quelle a disposizione.&nbsp;</li><li>Diamo vita alle lettere con fantasia (Per fare).</li></ul>

Nomi in gioco (Con i più grandi)<ul><li>Scriviamo su delle strisce di cartoncino colorato (5 cm di altezza) i nomi dei bambini e chiediamo di indovinare a chi appartengano.&nbsp;</li><li>Diamo a ciascuno la propria e confrontiamo le scritte, individuando i grafemi uguali.</li><li>Invitiamo a ricercare tra le lettere di plastica quelle che servono per ricomporre il nome.</li></ul>

Un nome… una storia&nbsp;(Con le famiglie)<ul><li>Intervistiamo i genitori per ricostruire la storia che ha portato alla scelta del nome attribuito al proprio figlio, utilizzando domande-guida: “Quando avete deciso il nome per il vostro bambino? Esistono altri membri della famiglia con lo stesso nome? Conoscete il significato del nome scelto?”</li><li>Trascriviamo le interviste e leggiamole ai bambini. Cerchiamo analogie nei racconti e verifichiamo se esistono in classe alunni che portano lo stesso nome, ma in lingue diverse (per esempio Maria, Maryam,&nbsp;Mariel&nbsp;ecc.).</li><li>Chiediamo al genitore di scrivere il nome del proprio bambino nella lingua madre e utilizziamo le traduzioni plurilingue per contrassegnare gli spazi e gli oggetti a uso personale (armadietto, raccoglitori di disegni, portascarpe ecc.)&nbsp;</li></ul>

Ogni nome racchiude anche una storia: quella di chi lo porta e di chi l’ha scelto per lui; scoprirne l’origine diventa l’occasione per ricostruire il passato di ognuno e contribuisce a rafforzare l’identità del bambino. Partiamo dalla forma scritta dei nomi per dare voce a questi racconti e alle culture a cui appartengono.

Osserviamo se e in che modo il bambino:<ul><li>riconosce l’ordine e l’orientamento spaziale dei grafemi del proprio nome;</li><li>controlla la motricità fine per riprodurre le linee rette e curve che formano le lettere.&nbsp;</li></ul>Chiediamo: in famiglia vi chiamate con il nome per esteso o usate dei diminutivi? Racconta.Riflettiamo: nella raccolta dei racconti siamo riusciti a coinvolgere tutte le famiglie?

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