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Didattica all'aperto: giocare con parole d'autunno

Un gioco cantato e tante domande a contatto con la natura per conoscere nuove parole e sostenere l'inclusione in contesti plurilinguistici

di Antonio Di Pietro15 ottobre 20211 minuto di lettura
Didattica all'aperto: giocare con parole d'autunno | Giunti Scuola

Andiamo in giardino e cominciamo a notare che alcuni animali non si vedono più come prima: “Le farfalle ci sono ancora?”. Chiediamoci: “Dove sono andate?”. “Non ci sono più neanche le zanzare. Dove saranno?”. E alcuni bambini potrebbero rispondere: “Sono morte tutte!”.

Documentiamoci su cosa fanno gli insetti, i mammiferi, gli uccelli… quando arriva il freddo. Poi, ragioniamo con i bambini.


Animali e numeri

Il tema degli animali che si rifugiano nelle proprie tane e non escono fino alla prossima primavera è così affascinante e misterioso per i bambini che lo ritroviamo anche nei giochi popolari. In Francia si gioca a “Monsieur l'ours” adatto all’esterno non solo per la tematica, ma anche perché richiede lunghe corse. Per sentire la melodia e per cantare in francese se ci sono bambini che conoscono questa lingua, ecco il video:

    “Signor orso” si gioca così:

    • i bambini si dispongono in cerchio e con una conta si designa chi va al centro per far finta di dormire;
    • chi è in cerchio canta la ninna nanna, poi fa un numero di salti pari al numero cantato: se si canta “Qui son le tre, risvegliati” si fanno tre salti verso il centro del cerchio;
    • i bambini in cerchio chiedono in coro: “Signor orso, dormi o sei sveglio?”;
    • chi è al centro del cerchio può rispondere: “Dormo!” oppure “Sono sveglio!”;
    • se viene detto “Dormo!” il gioco ricomincia riformando il cerchio iniziale;
    • se viene detto “Sono sveglio!” il bambino al centro rincorre i compagni per acchiapparne uno;
    • chi viene acchiappato si dispone al centro del cerchio e si accovaccia per far finta di dormire;
    • chi era al centro si dispone con tutti gli altri in cerchio, poi ricomincia il gioco
    Image

    I bambini si dispongono in cerchio e con una conta si designa chi va al centro per far finta di dormine

    Ecco il testo da cantare seguendo la melodia di “Monsieur l'ours”:

    Signor orso, risvegliati

    Tu hai dormito tanto qua

    Qui son le tre, risvegliati

    Uno, due, tre…

    Signor orso, dormi o sei sveglio?

    … dormo!

    … sono sveglio!

    Diciamoci perché...

    “Signor orso” è interessante in situazioni plurilinguistiche perché:

    • permette di ripetere tantissime volte le stesse parole;
    • favorisce la partecipazione (poiché comprensibile grazie alla sua struttura) anche se non si parla la stessa lingua;
    • motiva l’apprendimento di nuove parole;
    • permette di entrare nella musicalità di una lingua;
    • offre il protagonismo anche a chi dice poche parole (in questo caso basta dire: “Dormo” e/o “Sono sveglio”).

    Mantenendo la struttura di questo gioco cantato possiamo utilizzare nuove parole:

    • si possono inserire nomi di animali che fanno un po’ paura ai bambini (al posto di “Signor orso” si può cantare, ad esempio, “Signor ragno”);
    • si può cambiare il numero delle ore e dei conseguenti salti (e se sono tanti conviene farne piccoli, passaggio logico e autoregolativo da non sottovalutare);
    • si può cantare al femminile se come animale, ad esempio, abbiamo una “Signora vespa”.

    Emozioni da prendere come foglie al volo

    Prendiamoci un tempo per dare voce e parole alle emozioni che i bambini vivono osservando un animaletto del giardino, così come alle emozioni vissute durante il nostro gioco cantato. Ed ecco una nuova occasione per appropriarsi della lingua italiana. 

    Per acquisire maggior consapevolezza di un’esperienza simile, proviamo a scrivere le emozioni che ci attraversano guardando una foglia che si stacca dall’albero e segue le onde del vento. E se resteremo senza parole, sappiamo che può far parte del gioco.


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