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Di orco in orco. Intercultura e personaggi “ponte”

La scuola Primaria “1° maggio” di Treviso è frequentata per oltre il 60% da alunni con cittadinanza non italiana. Una delle attività di laboratorio ha preso in esame alcune fiabe che avevano come personaggio-ponte l’Orco. L'esperienza di Paola Pasqualon.

di Paola Pasqualon04 aprile 20166 minuti di lettura
Di orco in orco. Intercultura e personaggi “ponte” | Giunti Scuola
Laboratori interculturali come pratica ordinaria per tutti

La scuola primaria “1° maggio” di Treviso, che conta una percentuale di oltre il 60% di alunni CNI di cui metà nati in Italia, ormai da anni realizza un progetto condiviso con la Rete “Integrazione Alunni Stranieri” di TV, di cui l’Istituto Comprensivo n.° 1 Martini è capofila.  La scuola propone tra le sue attività i laboratori di educazione interculturale, durante i quali tutti gli alunni e gli insegnanti della scuola sono impegnati a scoprire la storia, la geografia, la scrittura, la lingua, le tradizioni, i canti, i balli, le fiabe e i racconti dei popoli di alcune aree geografiche , scelte di anno in anno.
I laboratori vedono la partecipazione di tutti gli alunni, suddivisi in 5 o 6 gruppi eterogenei, ciascuno costituito da circa 25 ragazzi di tutte le classi e condotto da due o tre insegnanti. Ogni laboratorio affronta i diversi aspetti culturali di un Paese del mondo.
Durante l’anno scolastico vengono effettuati mediamente 10/12 incontri di laboratorio per complessive 40/48 ore. Durante le 4 ore giornaliere di laboratorio, gli insegnanti sono tutti presenti per poter contribuire contemporaneamente al percorso di lavoro. In alcune ore ci si avvale anche del contributo di mediatori culturali e genitori.

 

Ogni anno un tema diverso

L’approccio interculturale caratterizza comunque tutte le attività e i progetti della scuola “1° maggio”: dall’orto allo studio delle Cenerentole, dall’incontro e lo scambio interculturale e intergenerazionale con gli ospiti della casa di riposo alla costruzione dei calendari (“Sapori dal mondo. Ricette per 1 anno” e “Un anno con noi. Fiabe dal mondo”), dalla riflessione sulle lingue , sulle religioni, sulle geografie e sulle storie alle indagini e ricostruzioni dei lavori di ieri e di oggi, ma anche di qui e di altrove.
Ogni anno, dunque, sulla base di una tematica (il nome e l’identità, la fiaba, le feste, i giochi, la scrittura, i balli popolari, ecc.) condivisa con l’assemblea degli studenti, ciascun gruppo scopre e approfondisce l’argomento in relazione al Paese individuato.

 

Barba Zucon, il nostro orco

Una delle attività di laboratorio ha preso in esame alcune fiabe che avevano come personaggio-ponte l’Orco.
A partire dalla narrazione de L’Orco con le penne , contenuta nella raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino , si sono prese in esame altre fiabe: Il Brahmino e il Demone per il Bangladesh, L’Hombre del Saco e il Güije per Cuba, Heina e il Ghul per il Maghreb, Ilona Fatabella per la Romania.
Il gruppo dell’Italia, dopo la lettura di una fiaba diffusa in Veneto, Barba Zucon , ed il confronto con altre fiabe simili, contenute nella raccolta di Italo Calvino, ha fermato la sua attenzione su L’Orco del Tavaran Grando e Bavaria .
La figura dell’orco, ben nitida nel testo dell’ Orco con le penne , prende sembianza di zio cattivo in Barba Zucon, si trasforma in demone nella fiaba bengalese, diventa mostro in quella maghrebina, uomo con il sacco e uomo nero e brutto (Güije) a Cuba, mago e strega in Romania.
La casa dell’orco può essere ovunque nelle nostre terre: nel bosco, nella foresta paurosa, in una vecchia stamberga isolata, in grotte o capanne, in acqua, sottoterra o in magici castelli. Nella sua dimora ci può essere un pentolone sempre pronto per cuocere i bambini o un luogo dove tenerli prigionieri. Egli può possedere degli oggetti magici, dove mette tante cose o dei sacchi dove infila bambini e bambine.

La paura dell’altro

L’orco accompagna ormai da millenni l’immaginario di molte culture, delle quali è divenuto un ospite fisso anche se nel tempo e nello spazio la sua denominazione, le sue sembianze, abitudini e caratteristiche hanno assunto aspetti diversi. Questo personaggio è una rappresentazione dell’immaginazione collettiva che ha attraversato i continenti ed è arricchito da rappresentazioni prese dal folklore popolare di cui personifica le paure.
I bambini hanno scoperto che l’orco è la commistione di molti elementi e che tale figura viene a essere spesso coniugata con altre che rappresentano, in una comunità e in un determinato periodo la morte, il pericolo, l’orrore, la malvagità. È stato importante, per i bambini, vedere come si intrecciano i fili delle storie che ci portano in giro per il mondo a incontrare lo stesso personaggio raccontato sotto diversi punti di vista e scoprire quanto sono numerose le somiglianze e quanto affascinanti le differenze tra le diverse culture. Si è infine riflettuto sul fatto che la paura che ispira l’Orco è significativa della paura dell’Altro.

In scena...

Oltre ad aver letto, commentato, confrontato e rappresentato in sequenza le fiabe, tutti gli alunni hanno potuto drammatizzarle, legando ad esse alcune canzoni e danze, e conoscere alcune peculiarità culturali, storiche e geografiche dei 5 Paesi del mondo prescelti. Come tutti gli anni, il lavoro è stato presentato nella festa di fine anno scolastico. Mediante uno spettacolo che ha trasportato alunni, genitori e ospiti in mondi apparentemente lontanissimi, tutti i partecipanti hanno potuto, attraverso la narrazione, conoscere una storia e una geografia che non sono presenti nei libri di testo , hanno assistito a danze, ascoltato racconti e canzoni in varie lingue che, anche con l’aiuto di mediatori e genitori, sono stati raccolti e tradotti in italiano.

Un libro, uno spettacolo, una mostra

I materiali prodotti hanno formato un unico “libro artigianale” e un DVD.
Tutto è stato esposto nella mostra, organizzata dalla Rete Integrazione Alunni Stranieri “ La scuola che fa…. Libri e materiali interculturali fatti dalle scuole ”.
La mostra, che si ripropone ogni due anni, espone svariate produzioni: libri alcuni bilingui o plurilingui, costruiti con vari materiali, di diverse dimensioni e struttura, alcuni in copia unica, altri in più copie, e poi cartelloni, cd e dvd che raccolgono fiabe dei diversi Paesi, racconti, filastrocche, conte, autobiografie e storie di emigrati e immigrati, ricerche e analisi.

 
 
 
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