Il tuo carrello (0 prodotti)

Il tuo carrello è ancora vuoto

Libri, riviste e tanti materiali digitali: trova la risorsa per te.

Creatività a scuola

Che cosa è la creatività, come possiamo svilupparla e quale impatto può avere sulla vita scolastica degli studenti?

di Tommaso Feraco, Chiara Meneghetti01 aprile 20231 minuto di lettura
Creatività a scuola | Giunti Scuola

Che cosa è la creatività, come possiamo svilupparla e quale impatto può avere sulla vita scolastica degli studenti? 

Parlare di creatività al giorno d’oggi è praticamente indispensabile e le viene dedicata sempre maggiore attenzione a tutti i livelli, dall’educazione, alla formazione professionale, all’inserimento lavorativo, fino ad arrivare alle istituzioni internazionali, come l’Unione Europea, o di ricerca, come le università. La creatività è infatti vista come una risorsa imprescindibile per gli individui, in quanto favorisce la risoluzione dei problemi di vita quotidiana, la carriera professionale, il benessere e la riuscita scolastica, ma anche per le aziende, che grazie alla creatività dei dipendenti riescono a crescere, migliorarsi e restare competitive sul mercato, e per la società in generale. 

La creatività, motore di nuove scoperte e di progresso, favorisce appunto lo sviluppo sociale e tecnico, andando a incrementare direttamente la qualità di vita e il progresso culturale della civiltà stessa. 

Tutti questi fattori hanno portato la creatività in cima alla classifica delle caratteristiche personali più ricercate e importanti, inserendosi, assieme a “collaborazione”, “pensiero critico” e “comunicazione”, nelle quattro competenze del XXI secolo. Ma cosa è la creatività, come possiamo svilupparla e che impatto può avere sulla vita scolastica degli studenti? 

Nei prossimi paragrafi cercheremo di rispondere a queste domande presentandola come un processo che si nutre di molte e diverse componenti, dalle risorse cognitive a cui siamo più abituati a pensare in relazione alla creatività, alle qualità più personali, caratteriali, motivazionali o metacognitive della persona, fino all’ambiente e alle tipologie di compito che vengono richieste. 

La creatività 

La creatività è la capacità di generare nuove idee, prodotti, oggetti o soluzioni in risposta a un compito o richiesta a “risposta aperta”. La definizione si compone quindi di alcuni termini specifici: 

  • usiamo il termine risposta aperta per differenziare il compito creativo da qualsiasi possibile compito che possa essere risolto tramite un procedimento logico-analitico o che presenti una sola soluzione possibile; 
  • con nuovo indichiamo l’originalità del pensiero creativo, che si fregia di essere un pensiero non comune alla maggior parte delle altre persone; 
  • compito sottolinea il fatto che, nonostante l’originalità sia parte della creatività, questa non basti a definirla. 

L’originalità, infatti, si riferisce alla mera produzione di idee diverse e nuove, ma anche strampalate volendo, mentre la creatività richiede di rimanere attinenti a un compito e di risolverlo, in maniera innovativa ovviamente. In altri termini, la creatività può essere definita come il prodotto tra l’originalità di un pensiero e la sua attinenza a un compito (Kaufman, Sternberg, 2019). 

Il potenziale creativo 

Per sviluppare e comprendere la creatività è necessario esaminare i fattori alla base del potenziale creativo di ogni persona. Questo può essere visto come una serie di risorse che, a volte sconosciute o latenti, possono essere la chiave di volta del processo, creativo in questo caso, che porta una persona al compimento di un obiettivo. 

Come abbiamo accennato prima, la creatività è distinguibile in diverse componenti e possiamo individuare tre macroaree in cui dividere il potenziale di un individuo in uno specifico compito creativo (Amabile, 2011): 

  • la competenza, ossia la conoscenza e le abilità necessarie per svolgere il compito; 
  • i processi riguardanti direttamente la creatività, come le capacità di pensiero divergente; 
  • le motivazioni, cioè la spinta a svolgere quel determinato compito creativo. 

A queste, viene ad aggiungersi un ulteriore fattore esterno alla persona: l’ambiente a cui è esposto l’individuo nel momento in cui svolge il compito. 

Una persona risulterà quindi altamente creativa quando sarà molto motivata, avrà ottime competenze nell’ambito di riferimento, avrà abilità creative generalmente evolute e si troverà in un ambiente adeguato a stimolare la sua creatività. 

Il potenziale creativo di una persona è un insieme di fattori personali e ambientali 

Fattori interni alla persona 

Le competenze dominio-relate

Le competenze dominio-relate includono le conoscenze, l’expertise, le competenze tecniche, le abilità cognitive, la familiarità o il talento di una persona in un determinato dominio. Uno studente potrà essere molto creativo quando gli viene chiesto di progettare una macchinina a motore con i Lego perché molto preparato e appassionato di matematica e fisica, ma, al contrario, potrebbe risultare molto poco creativo in un compito artistico, in quanto non ha mai approfondito le tecniche di pittura o la teoria dei colori. 

A queste competenze, che stanno alla base di ciò che una persona può creare in un determinato campo e che si possono sviluppare tramite insegnamenti teorici e pratici, vanno ad aggiungersi tutti quei fattori individuali direttamente collegati con la creatività, più in generale, della persona. 

I processi creativi 

All’interno di questa categoria, troviamo sia i processi più cognitivi, di pensiero, che stanno alla base della creatività, sia aspetti di personalità dell’individuo. 

Tra i processi cognitivi si possono trovare il pensiero divergente, ossia la capacità di produrre soluzioni innovative, originali ed efficaci a un compito, la capacità di fare associazioni remote, quindi di connettere diversi campi di conoscenza per esempio, e la capacità di inibizione, che permette alla persona di non prestare attenzione alle prime idee che vengono in mente e che potrebbero essere di disturbo. (Alcuni esercizi per stimolare il pensiero divergente si possono trovare nella Scheda 1). 

Tra i fattori di personalità favorevoli alla creatività, possiamo invece elencare l’apertura mentale (disponibilità a nuove idee ed esperienze), la tolleranza dell’ambiguità (quanto si è in grado di affrontare situazioni incerte) o la propensione al rischio. Questi sono tutti aspetti di personalità che spingono l’individuo alla curiosità, ad assumere nuove prospettive, a impegnarsi verso la generazione di nuove idee, a riuscire ad essere indipendenti dal contesto. Una persona con queste caratteristiche risulterà, mediamente, più creativa di altre, posto che abbia le competenze necessarie per quel determinato compito.

Gli aspetti motivazionali

Infine, il modello include tra le caratteristiche individuali la motivazione della persona a svolgere un determinato compito, sostenendo, come evidente dalla letteratura, che una persona risulterà più creativa quando la sua motivazione verso il compito sarà intrinseca piuttosto che estrinseca. Nel primo caso, infatti, si sentirà coinvolta, interessata, stimolata e felice o soddisfatta del compito, mentre nel secondo rischierebbe di svolgerlo con il solo obiettivo di guadagnare qualcosa, o per competizione, o per risultare creativa agli occhi di qualcuno e questo, contrariamente alle esperienze di una motivazione intrinseca, inficerà le sue capacità creative. È quindi importante, e con questo anticipiamo l’ultimo punto del modello, che l’ambiente circostante faciliti una motivazione intrinseca al compito piuttosto che estrinseca, se il nostro obiettivo è quello di svolgere un compito creativo, e di svolgerlo bene. 
 

La metacognizione creativa consente di conoscere i processi creativi e le strategie connesse per usarle in modo funzionale, consapevole ed efficace 

La metacognizione creativa 

Anche se non direttamente inclusa all’interno della teoria componenziale, la metacognizione creativa sta assumendo un ruolo importante negli ultimi anni e riteniamo fondamentale presentarla, soprattutto visti gli enormi risvolti pratici che può avere in ambito scolastico. La metacognizione è, in generale, la capacità dell’individuo di riflettere autonomamente sui propri processi cognitivi e sui propri stati mentali e risulta fondamentale nello studio. Infatti, ragazzi in grado di riflettere sul proprio modo di apprendere riescono più facilmente a individuare le strategie di studio più efficaci per memorizzare o comprendere un argomento. Allo stesso modo, la metacognizione creativa riguarda la capacità dello studente di riflettere sui propri processi creativi e sulla propria disposizione alla creatività. Svilupparla significa quindi arrivare a conoscere i processi creativi e le strategie a questi connesse, valutarne la funzionalità e l’efficacia durante il compito specifico e regolarne l’utilizzo in modo consapevole e autonomo. Una persona con alta metacognizione creativa saprà quindi scegliere, di volta in volta, quali strategie adottare per migliorare il proprio processo creativo. 

Fattori esterni alla persona 

L’ambiente 

Per svolgere al meglio un compito creativo, come abbiamo già visto, le qualità individuali non sono sufficienti. È importante considerare attentamente anche l’ambiente, sia fisico che sociale. È infatti necessario che le richieste sociali portino a sviluppare una motivazione intrinseca negli studenti e che l’atteggiamento degli insegnanti, della scuola e dei pari sia positivo per la creatività. Varie ricerche hanno infatti mostrato che norme e regolamenti troppo stringenti, mancanza di collaborazione, gruppi di lavoro poco diversificati, bassa propensione al rischio da parte dell’insegnante o mancanza di riconoscimento della creatività possono inficiare la prestazione creativa generale del gruppo. 

Al contrario, un ambiente supportivo, in cui ci si sente liberi di esprimersi, di collaborare e in cui si può osare qualcosa in più di quello che le norme prevederebbero, può favorire la creatività. Similmente, un ambiente asettico, molto schematico e privo di stimoli riduce le possibilità creative dei singoli, che invece risultano più propensi a trovare idee innovative quando immersi in un ambiente accogliente e stimolante. Tra le varie soluzioni creative proposte in assenza di spazi adeguati, l’uso della realtà virtuale o aumentata per calare le persone all’interno di ambienti più fantasiosi sembra promuovere la creatività (Gong, Georgiev, 2020). 

Sviluppare la creatività a scuola 

Vista la definizione di creatività e presentate le sue principali componenti, non resta che sfruttare queste conoscenze per provare a promuovere la creatività in classe e nell’ambiente scolastico. Nonostante lo schema proposto sia sequenziale e possa probabilmente rappresentare il modo più efficiente e completo di stimolare la creatività, la ricerca sembra suggerire che le diverse componenti possano essere allenate in modo modulare, quindi con lavori mirati e non necessariamente inclusi in un percorso completo di allenamento. Tale scelta ovviamente è da effettuare sulla base delle risorse disponibili, dei bisogni dei ragazzi, delle competenze e delle richieste, necessità o obiettivi che si vogliono raggiungere. 

Sviluppare conoscenza e consapevolezza 

Tra le prime azioni da intraprendere c’è sicuramente quella di rendere gli studenti consapevoli di cosa sia la creatività, a cosa serva, quali siano i suoi pro e i suoi contro, e di come loro stessi si vedono rispetto alla propria creatività. In altri termini, si tratta di sviluppare la loro metacognizione creativa. 

Un intervento di questo tipo prevede quindi, oltre alla spiegazione generale di cosa sia la creatività e di come funzioni, anche un approfondimento di tutte le sue componenti e della relazione che intercorre tra di loro (per esempio: immagine di sé come altamente creativo ➔ maggiore motivazione ➔ miglior risultato), dei suoi benefici e, soprattutto, di come, quando, perché e dove essere creativi. 

Il lavoro viene quindi a strutturarsi attorno all’uso consapevole di strategie utili alla creatività. 

Promuovere le credenze incrementali 

Si può lavorare per trasformare le credenze riguardo la creatività da statiche a incrementali, ossia per promuovere l’idea che la propria creatività non sia qualcosa di marmoreo, ma sia anzi malleabile e allenabile. 

Per esempio, nel momento in cui uno studente ottiene pessimi risultati (ma questo vale anche con gli ottimi risultati) possiamo aiutarlo a riflettere sui motivi per cui è andato male, sottolineando magari le strategie utilizzate male o la mancanza di impegno, piuttosto che attribuire il risultato alle sue scarse (o fantastiche) doti creative. 

Image | Giunti Scuola

Stimolare curiosità e apertura mentale 

Allo stesso modo si può indagare la personalità degli studenti, promuovendo l’apertura mentale e la curiosità (Feraco, Meneghetti, 2022) o dando loro la possibilità di sperimentare il proprio essere creativi. L’immagine di sé viene costruita anche tramite i riscontri che lo studente può trovare negli hobby a cui si dedica, nei propri successi passati e presenti e nel confronto con i pari. 

Quest’ultimo, per esempio, può essere sfruttato utilizzando schede di valutazione apposite sulla creatività. Si possono quindi creare delle schede in cui, a vicenda, gli studenti valutano, su scale a punti e con commenti specifici, il lavoro del compagno, fornendo la propria opinione e i propri suggerimenti e obbligandosi a ragionare sulla creatività. Le stesse schede possono essere utilizzate dall’insegnante che vuole accompagnare un giudizio scolastico con un giudizio sulla creatività dello studente, così da valorizzarla e promuoverla anche durante le verifiche o le interrogazioni. Immaginando che il compito fosse quello di scrivere un tema partendo dalla descrizione di due personaggi, oltre al generico voto potremmo aggiungere un punteggio, da discutere insieme, per l’originalità del racconto, la quantità di metafore e similitudini, il numero di stili e tecniche utilizzate, ma anche la correttezza e il senso del loro uso, ricordandoci che creatività significa anche risolvere un problema. 

È possibile promuovere la creatività con attività che lavorino sulle diverse componenti in modo modulare 

Quali attività proporre? 

A livello più pratico, proporre compiti che siano nuovi, divertenti e realistici stimola la creatività degli studenti. Questo si può anche tradurre in una maggiore libertà sul programma di apprendimento che può essere proposto in modo non del tutto rigido, ma che al contrario, almeno in parte, può essere costruito di comune accordo tra docente e allievo. Una semplice possibilità potrebbe essere quella di fornire due o tre argomenti diversi (o brani nel caso dell’Italiano) da cui scegliere quello che si vuole approfondire e studiare. 

Si può inoltre cercare di creare un clima di lavoro in classe più giocoso, in cui la pressione esterna (la motivazione estrinseca) viene ridotta in favore di un’esperienza di apprendimento più spontanea e guidata dagli interessi degli studenti. 

Più in generale, la creatività nell’ambiente classe andrebbe riconosciuta e modellata, premiando, per esempio, la risoluzione di un problema in modo alternativo e apprezzando le proposte creative degli studenti (Davies et al., 2012). 

A tale proposito un’attività che si può svolgere in classe è quella di far immaginare agli studenti tutti i possibili usi alternativi degli oggetti (si veda Scheda 1). 
 

Scelte ambientali e gestione degli spazi 

Per quanto invece riguarda l’ambiente fisico e organizzativo, sembra che l’uso flessibile e non metodico o ripetitivo di materiali, tempi e spazi (classe, atrii, spazi esterni) possa favorire una maggiore creatività degli studenti. 

Questo può tradursi nel creare spazi appositi dove gli studenti possono recarsi per svolgere i propri esercizi, confrontarsi e studiare e/o nel rifornire gli spazi di diversi materiali potenzialmente utili all’apprendimento, alla sperimentazione e all’espressione di sé. 

Sono utili, quindi, degli ambienti che possano essere vissuti più liberamente dagli studenti, piuttosto che spazi rigidi e controllati in cui difficilmente si può trovare spazio per l’espressione della propria creatività. 
 

Riferimenti bibliografici 

  • Amabile, T. (2011). Componential theory of creativity. Boston (MA): Harvard Business School. 
  • Beghetto, R. A., & Kaufman, J. C. (2014). Classroom contexts for creativity. High Ability Studies, 25, 5369. 
  • Davies, D., Jindal-Snape, D., Collier, C., Digby, R., Hay, P., & Howe, A. (2012). Creative learning environments in education: A systematic literature review. Thinking Skills and Creativity, 8, 80-91. 
  • Feraco, T., & Meneghetti, C. (2022). Come coltivare la curiosità. Psicologia e scuola, 9, 30-35. 
  • Gong, Z., & Georgiev, G.V. (2020). Literature review: Existing methods using VR to enhance creativity. In Boujut, J.-F., Cascini, G., AhmedKristensen, S., Georgiev, G.V., & Iivari, N., Proceedings of the Sixth International Conference on Design Creativity (ICDC 2020) (pp. 117-124). Finland: Center for Ubiquitous Computing, University of Oulu. 
  • Kaufman, J. C., & Sternberg, R. J. (Eds.) (2019). Cambridge handbook of creativity (2nd ed.). New York (NY): Cambridge University Press. 
     
Scuola dell'infanziaScuola primariaScuola secondaria di primo grado

Dove trovi questo contenuto

Potrebbero interessarti