Non ha avuto molta risonanza mediatica l&rsquo;entrata in vigore, alla fine dello scorso mese di marzo, della legge 4 marzo 2024, n, 25, che ha modificato alcune norme del codice penale con espresso riferimento alla tutela della sicurezza del personale scolastico. Pertanto, dopo aver parlato in un <a href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/episodi-di-violenza-contro-il-personale-scolastico-difesa-erariale-epatricinio" target="_blank">precedente intervento</a> delle recenti disposizioni in materia di assistenza legale del personale della scuola, mi sembra opportuno dar conto anche dei contenuti di questo provvedimento legislativo che, secondo le intenzioni del Parlamento, intende essere un forte strumento di contrasto al fenomeno, purtroppo crescente, degli atti di aggressione sia da parte degli studenti che dei genitori nei confronti, in particolare, del personale docente.

Le finalit&agrave; della legge

La legge in questione modifica in particolare gli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale oltre ad introdurre specifiche disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico, e intende operare su due livelli: da un lato, prescrivendo azioni di prevenzione e monitoraggio degli episodi di violenza; dall&rsquo;altro, inasprendo le pene da comminare in caso di reati commessi nei confronti del personale scolastico.

Prevenzione e monitoraggio

Per quanto riguarda la prima delle forme di intervento, l&rsquo;articolo 1 della legge prevede l&rsquo;istituzione, presso il Ministero dell&rsquo;Istruzione e del Merito, di un Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza del Personale Scolastico, con il compito di monitorare e analizzare le segnalazioni di casi di violenza rivolta nei confronti del personale scolastico, nonch&eacute; le segnalazioni, effettuate da parte delle istituzioni scolastiche o dagli uffici scolastici regionali, di eventi che evidenzino un potenziale rischio di atti di violenza o minaccia in danno del personale scolastico.

Sulla base delle valutazioni compiute in riferimento alle predette segnalazioni l&rsquo;Osservatorio dovr&agrave; promuovere studi e analisi volti a formulare proposte per il miglioramento della legislazione vigente, avviando inoltre iniziative per favorire un clima di collaborazione tra scuola, studenti e famiglie attraverso l&rsquo;adozione di specifiche linee guida.

Avr&agrave; poi il compito di diffondere una serie di buone pratiche per prevenire fenomeni come il bullismo e il disagio giovanile nonch&eacute; per migliorare la sicurezza del personale scolastico nonch&eacute; quello di vigilare sull&rsquo;attuazione delle misure di prevenzione e protezione sul luogo di lavoro (e qui la legge non ha tenuto conto di quanto gi&agrave; previsto dalla contrattazione collettiva che demanda al livello di istituzione scolastica la definizione dei criteri generali per gli interventi rivolti alla prevenzione ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 30, lettera c1 del CCNL del 18 gennaio 2024). Si profila, quindi, un possibile conflitto fra tra due disposizioni che disciplinano una materia analoga).

Riveste infine particolare rilevanza tra i compiti dell&rsquo;Osservatorio la promozione di corsi di formazione per il personale della scuola, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto e al miglioramento degli aspetti relazionali, in particolare della qualit&agrave; della comunicazione con gli studenti e con le famiglie.

Ricordo che l&rsquo;osservatorio sar&agrave; costituito nel rispetto della parit&agrave; di genere, con la presenza di rappresentanti dei Ministeri dell&rsquo;Interno, della Giustizia e del Lavoro e delle Politiche sociali, oltre che delle Regioni, delle organizzazioni sindacali di categoria, studentesche e dei genitori maggiormente rappresentative a livello nazionale, nonch&eacute; di un rappresentante dell&rsquo;INAIL.

La giornata contro la violenza

L&rsquo;articolo 3 della legge istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, al fine di sensibilizzare l&rsquo;opinione pubblica, promuovendo il diffondersi di una cultura che condanni ogni forma di violenza contro il personale scolastico. La Giornata sar&agrave; celebrata il 15 dicembre di ogni anno ma senza determinare gli effetti civili previsti dalla legge n. 260/1949.

Modifica delle norme penali - Le aggravanti

Il pi&ugrave; discusso &ndash; e probabilmente discutibile &ndash; intervento della legge 25 riguarda le modifiche apportate ad alcuni articoli del codice penale.

La prima modifica riguarda il sistema delle circostanze aggravanti disciplinato dall&rsquo;articolo 61 C.P.: il reato compiuto con violenza e minaccia viene reso pi&ugrave; grave se rivolto in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell&#39;esercizio delle loro funzioni. Deve essere chiaro che l&rsquo;aggravante opera se, come ho evidenziato, il reato &egrave; compiuto quando il personale interessato sta esercitando la propria funzione e non riguarda, quindi, fatti che si verifichino nei confronti delle medesime persone al di fuori di queste circostanze.

Violenza, minaccia o oltraggio a pubblico ufficiale

L&rsquo;articolo 336 del C.P. disciplina la fattispecie del reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale o ad incaricato di pubblico servizio.

La modifica inserita dalla legge 25 riguarda la misura della pena inflitta a chi commette tale reato, prevista nella reclusione da sei mesi a cinque anni. Qualora il fatto sia commesso dal genitore esercente la responsabilit&agrave; genitoriale o dal tutore dell&#39;alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola la pena &egrave; aumentata fino alla met&agrave;. Si tratta di un evidente tentativo di introdurre un deterrente rispetto al verificarsi dei fatti descritti, ed analoga finalit&agrave; riveste la modifica dell&rsquo;articolo 341-bis del C.P. che riguarda il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Anche il questo caso si prevede un aumento fino alla met&agrave; della pena, prevista nella reclusione da sei mesi a tre anni, nel caso in cui il genitore esercente la responsabilit&agrave; genitoriale o dal tutore dell&#39;alunno, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di pi&ugrave; persone, offende l&rsquo;onore ed il prestigio di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo o amministrativo della scuola mentre compie un atto d&rsquo;ufficio ed a causa o nell&rsquo;esercizio delle sue funzioni.

Qualche osservazione

Indubbiamente il fenomeno delle aggressioni di varia natura, da quelle verbali a quelle fisiche, nei confronti del personale della scuola merita una particolare attenzione, che deve essere accompagnata da iniziative concrete volte a ripristinare un rapporto corretto tra il personale e il contesto sociale in cui le istituzioni scolastiche operano.

L&rsquo;intervento normativo che stiamo esaminando ha come obiettivo prevalente &ndash; come appare ad un esame immediato dei suoi contenuti &ndash; quello, ancora una volta, di incrementare ci&ograve; che si chiama tecnicamente &ldquo;l&rsquo;arsenale sanzionatorio&rdquo; necessario per tutelare il personale scolastico, nei confronti dei genitori o dei minori che realizzino atti di aggressione in particolare verso insegnanti o dirigenti scolastici, tra l&rsquo;altro con effetti processuali importanti in quanto inserisce il delitto di violenza a pubblico ufficiale tra quelli che prevedono l&rsquo;applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei minori.

Tuttavia vari commentatori hanno messo in rilievo una serie di incongruenze nel sistema sanzionatorio quale risulta dalle norme approvate &ndash; che per la loro specificit&agrave; tecnica non &egrave; il caso di descrivere in questa sede &ndash; le quali rischiano da una lato di essere un inutile appesantimento delle disposizioni gi&agrave; esistenti e dall&rsquo;altro di mancare di un preciso coordinamento con altri articoli del C.P. non opportunamente modificati dalla nuova legge, creando cos&igrave; difficolt&agrave; interpretative e quindi di chiara applicazione da parte del giudice.

In conclusione se da una parte si pu&ograve; salutare con favore l&rsquo;intervento legislativo dal momento che si propone &ndash; in riferimento all&rsquo;obiettivo generale di prevenzione del reato &ndash; il fine di introdurre un pi&ugrave; efficace sistema di tutela della libert&agrave; di insegnamento, in qualche modo restituendo in particolare al personale docente un ruolo di primo piano nella vita sociale, non si pu&ograve; comunque nascondere che le incongruenze emerse dall&rsquo;analisi dei nuovi testi potrebbero essere un serio limite alla loro effettiva operativit&agrave;.

Forse, considerato che l&rsquo;obiettivo primario delle nuove norme appare quello di garantire al personale scolastico una maggiore serenit&agrave; nello svolgimento delle sue funzioni, dovrebbe risultare invece particolarmente importante il ruolo riconosciuto all&rsquo;Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, al quale, come ricordato, &egrave; affidato, tra gli altri, il compito di promuovere iniziative volte a favorire un clima di collaborazione tra la scuola, gli studenti e le famiglie, nonch&eacute; quello di promuovere buone pratiche, individuando nel contempo idonee e praticabili linee guida volte alla promozione e alla diffusione, nelle istituzioni scolastiche, di comportamenti che consentano innanzitutto di prevenire e ridurre i rischi del verificarsi di atti di violenza e aggressione nei confronti del personale scolastico.

Tuttavia al momento in cui scrivo queste righe della costituzione effettiva dell&rsquo;osservatorio &ndash; che avrebbe dovuto vedere la luce entro la fine del mese di giugno &ndash; non si vede ancora traccia. Non vorrei, quindi, che alla fine le norme sanzionatorie di natura penale prevalessero, anche nella percezione dell&rsquo;opinione pubblica, lasciando alla deterrenza nei confronti degli atti, anzich&eacute; alla loro reale prevenzione sotto l&rsquo;aspetto sociale, il compito di dare la sensazione che il problema sia stato affrontato con la dovuta efficacia.

Contrasto alle aggressioni contro il personale docente