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Ci sono cose che solo i nonni sanno...
Il 2 ottobre è il giorno dedicato ai nonni, ma nella migrazione sono molti i bambini che crescono senza avere accanto chi narra, evoca la storia familiare, dà spessore al tempo. Di Graziella Favaro
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Celebrando la festa dei nonni (2 ottobre 2018) ricordiamo che ci sono bambini che crescono senza avere conosciuto i nonni o che li incontrano ogni tanto solo su skype. Ci sono bambini che hanno condiviso con loro un pezzo d’infanzia e che poi interrompono bruscamente il legame di cura e di affetto a causa del viaggio di migrazione. Nella migrazione in Italia - non recente, ma comunque ancora “giovane” - vi è l’assenza diffusa di un’intera generazione, quella degli anziani e della rete familiare dei grandi adulti. Senza di loro, viene a mancare una parte cruciale della memoria della famiglia; si assottiglia lo spessore del tempo che colloca ognuno in una geografia familiare stratificata. Senza i nonni, diventano più scarne e impoverite le narrazioni delle storie tradizionali e dei racconti legati alle vicende della famiglia. Racconti che solo loro custodiscono e trasmettono: “storie più lontane di quelle di quest’anno…” come scrive Tognolini. Sono i nonni infatti a legare le vicende dei singoli e delle generazioni col filo del ricordo e della memoria, a evocare luoghi, vicende, origini; a trasmettere ai bambini saperi e saper fare che essi solo sanno.
Passaggi tra le generazioni
La presenza dei nonni e degli anziani consente a ciascuno di integrare nella propria storia quella familiare e di gruppo, di crescere su un humus simbolico che lo nutre e lo permea e non come un fungo che compare all’improvviso. Consente il passaggio tra le generazioni . Ci sono modalità diverse di tramandare ai discendenti, di gestire la singolarità individuale con il mantenimento dei legami e delle tradizioni. A volte prevale l’idea della replica: la generazione successiva dovrebbe essere fedele all’eredità familiare; altre volte invece si osservano la frattura e il silenzio tra le generazioni sul prima e sull’altrove. Ci sono poi le modalità positive che prevedono il rinnovamento delle origini senza rimuovere e negare il passato, ma anche senza riproporlo tale e quale come fosse un oggetto da museo. Ricominciare da capo altrove non vuole dire infatti ricominciare da zero, ma integrare parti della storia familiare e di gruppo con l’esperienza e la vita nel nuovo contesto. E la presenza dei nonni può garantire e rendere più fluidi questi passaggi.
Una poesia
I NONNI di Bruno Tognolini
Ci son delle cose
che solo i nonni sanno,
son storie più lontane
di quelle di quest’anno.
Ci sono delle coccole
che solo i nonni fanno,
per loro tutti i giorni
sono il tuo compleanno.
C sono nonni e nonne
che fretta mai non hanno:
nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno.
Su Sesamo : Bambini senza nonni. L’assenza degli anziani nella migrazione