Buon anno, scuola!

Cara scuola, buongiorno! 

Caro studente…

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

Aiutare il bambino a difendersi dalle emozioni spiacevoli non si esaurisce nel portarle alla luce: ciò deve essere fatto con calore, tenerezza, comprensione e fantasia

Finalmente libero di uscire all’aperto, dopo la lunga quarantena, Marco, due anni e mezzo, oppone una forte resistenza. C’è da meravigliarsi? Per molti giorni ha sentito parlare del pericolo là fuori, del virus sconosciuto a cui sfuggire chiudendosi in casa. Evitiamo le parole di esortazione, la banalizzazione della minaccia, il giudizio severo, il modello normativo (“Alla tua età non si ha più paura”). Lo sguardo che legge dentro il bambino senza empatia, che ne vede l’intimità e ne mette allo scoperto le emozioni senza accoglierle in un abbraccio, può ferire anziché aiutare, indebolire invece che rafforzare.

Con l’aiuto delle favole e degli episodi di vita narrata bisogna dare concretezza all’ignoto e suggerire al bambino le difese, altrettanto concrete e possibili, che scaturiscono dalla forza, dall’astuzia, dal coraggio, dal mutuo soccorso. Questa preparazione a far fronte alla paura include coltivare l’incoraggiamento ad aver fiducia nel lieto fine e lasciare che le storie siano una fonte di motivazione, creando un immaginario mentale ricco di modi e soluzioni per andare avanti. Ci siamo avvicinati al cuore delle paure in modo delicato e amorevole: “Mamma, hai visto il lupo oggi?” “No, Marco: il lupo ha visto la tua pistola, la tua pila, da accendere quando diventa buio, ed è scappato.” E con lui la paura.

METTERE IN GIOCO LA PAURA

Ma la paura è davvero un’emozione negativa, o piuttosto è uno degli istinti di sopravvivenza dell’uomo? Qual è il messaggio che viene comunicato dalla paura? La paura segnala il pericolo, guida le nostre risposte di lotta o di fuga e aiuta a tenerci al sicuro e vivi. Tuttavia, esiste anche un lato negativo della paura, che si manifesta quando questa emozione diviene così intensa da rallentare le nostre reazioni fino a paralizzarci. Oppure quando si diffonde come una nebbia che impedisce di prendere una qualunque direzione, e si trasforma in un’ansia e angoscia senza nome, in cui gli ostacoli invisibili divengono insormontabili. Come aiutare i bambini (e noi stessi) perché la paura non prenda il sopravvento?

DARE FORMA ALLA PAURA

Ma la paura è davvero un’emozione negativa, o piuttosto è uno degli istinti di sopravvivenza dell’uomo? Qual è il messaggio che viene comunicato dalla paura?
 
 La paura segnala il pericolo, guida le nostre risposte di lotta o di fuga e aiuta a tenerci al sicuro e vivi. Tuttavia, esiste anche un lato negativo della paura, che si manifesta quando questa emozione diviene così intensa da rallentare le nostre reazioni fino a paralizzarci. Oppure quando si diffonde come una nebbia che impedisce di prendere una qualunque direzione, e si trasforma in un’ansia e angoscia senza nome, in cui gli ostacoli invisibili divengono insormontabili. Come aiut

Ma la paura è davvero un’emozione negativa, o piuttosto è uno degli istinti di sopravvivenza dell’uomo? Qual è il messaggio che viene comunicato dalla paura? La paura segnala il pericolo, guida le nostre risposte di lotta o di fuga e aiuta a tenerci al sicuro e vivi. Tuttavia, esiste anche un lato negativo della paura, che si manifesta quando questa emozione diviene così intensa da rallentare le nostre reazioni fino a paralizzarci. Oppure quando si diffonde come una nebbia che impedisce di prendere una qualunque direzione, e si trasforma in un’ansia e angoscia senza nome, in cui gli ostacoli invisibili divengono insormontabili. Come aiutare i bambini (e noi stessi) perché la paura non prenda il sopravvento?

Marco ha trovato la soluzione: afferra la pistola e una pila elettrica, solo così, armato di tutto punto, finalmente uscirà, esplorando il marciapiede in cerca del nemico vero, un lupo nero, cattivo e con dei lunghi denti. L’invisibile ha finalmente preso una forma, è diventato riconoscibile, la mente ha potuto attingere ai ricordi, ripescare le informazioni, ideare le difese. Questo “zaino delle sicurezze” lo riempiamo noi: quando raccontiamo che la bestiaccia potrà essere messa in fuga, quando narriamo più e più volte la storia di un grande, spaventoso e pericoloso lupo e di come sia stato sconfitto, o dei molti modi per avere la meglio su di lui; quando raccontiamo dell’eccitazione, della felicità, della festa che derivano dal superamento della paura.

LO “ZAINO DELLE SICUREZZE”

Calmare la mente

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