Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Quel segmento di mRNA ha ancora tormentato le nostre vite, complicato la nostra vita quotidiana, riempito di ansie le nostre scuole, quasi sempre aperte, ma con l’angoscia nel cuore, il rischio delle quarantene e i nostri piccoli sorridenti. Eppure, nonostante tutto,
 
 sento che è stato un anno che ha fatto riscoprire il valore dei se

Quel segmento di mRNA ha ancora tormentato le nostre vite, complicato la nostra vita quotidiana, riempito di ansie le nostre scuole, quasi sempre aperte, ma con l’angoscia nel cuore, il rischio delle quarantene e i nostri piccoli sorridenti. Eppure, nonostante tutto, sento che è stato un anno che ha fatto riscoprire il valore dei sentimenti, della vicinanza, il bisogno dell’altro e il senso grande della vita.Avrete notato che in quest’anno ho trattato molto di sentimenti, di relazioni per esempio di nonni e papà, di mamme scriverò il settembre prossimo. Il fatto è che nella mia vita ho sentito l’emergere di una maggiore sensibilità ai sentimenti. È nei momenti duri che cerchiamo vicinanza e affetto. Non è poi così vero che i duri lockdown abbiano aumentato solo aggressività e conflitti, sono sgorgate anche emozioni di vicinanza e affetto, che la frenesia del passato spesso ci toglieva. Anche se chiusi in casa, abbiamo riscoperto il bello delle cose semplici, degli abbracci con figli e nipoti, delle tante telefonate a parenti e amici per non sentirsi soli reciprocamente.Penso però ai molti bambini che in questi mesi hanno perso qualcuno. Questo virus ha dato a molte famiglie ansie, paure, povertà, ma anche la voglia di essere più vicini l’uno con l’altro. Non l’amore sdolcinato dei bacetti, ma lo stringersi con sentimenti forti di cura reciproca. Non dico che siamo diventati più buoni, sostengo però che siamo più sensibili ai sentimenti e alle cose che contano.Anche voi, cari insegnanti ed educatori avete vissuto tra voi e i vostri bambini un bisogno di vicinanza, di empatia, di meno litigi del solito per migliorare una vita già di per sé difficile. Vi auguro di non disperdere il sentimento lungo di vicinanza che è stato una delle poche ancore di salvezza di quest’epoca. Per esempio, quell’attenzione affettuosa ai vostri piccoli, anche loro imbarazzati da una vita dove non si poteva neppure andare sempre ai giardinetti.Ci salverà certamente il vaccino, ma anche l’amore solidale che abbiamo vissuto tra noi, i nostri familiari, i nostri bambini, i loro genitori, quello che abbiamo seminato nelle nostre difficili giornate.Vi regalo per l’estate i versi finali di una bella poesia di Giovanni Pascoli (I due fanciulli) su due fratelli che durante il giorno litigano, ma che, la notte, distesi a letto vicini, nel buio oscuro, si riabbracciano per darsi forza. Buona estate, ve la siete meritata.Uomini, pace! Nella prona terra troppo è il mistero; e solo chi procaccia d’aver fratelli in suo timor, non erra. Pace, fratelli! e fate che le braccia ch’ora o poi tenderete ai più vicini, non sappiano la lotta e la minaccia.

Quel segmento di mRNA ha ancora tormentato le nostre vite, complicato la nostra vita quotidiana, riempito di ansie le nostre scuole, quasi sempre aperte, ma con l’angoscia nel cuore, il rischio delle quarantene e i nostri piccoli sorridenti. Eppure, nonostante tutto, sento che è stato un anno che ha fatto riscoprire il valore dei sentimenti, della vicinanza, il bisogno dell’altro e il senso grande della vita. Avrete notato che in quest’anno ho trattato molto di sentimenti, di relazioni per esempio di nonni e papà, di mamme scriverò il settembre prossimo. Il fatto è che nella mia vita ho sentito l’emergere di una maggiore sensibilità ai sentimenti. È nei momenti duri che cerchiamo vicinanza e affetto. Non è poi così vero che i duri lockdown abbiano aumentato solo aggressività e conflitti, sono sgorgate anche emozioni di vicinanza e affetto, che la frenesia del passato spesso ci toglieva. Anche se chiusi in casa, abbiamo riscoperto il bello delle cose semplici, degli abbracci con figli e nipoti, delle tante telefonate a parenti e amici per non sentirsi soli reciprocamente. Penso però ai molti bambini che in questi mesi hanno perso qualcuno. Questo virus ha dato a molte famiglie ansie, paure, povertà, ma anche la voglia di essere più vicini l’uno con l’altro. Non l’amore sdolcinato dei bacetti, ma lo stringersi con sentimenti forti di cura reciproca. Non dico che siamo diventati più buoni, sostengo però che siamo più sensibili ai sentimenti e alle cose che contano. Anche voi, cari insegnanti ed educatori avete vissuto tra voi e i vostri bambini un bisogno di vicinanza, di empatia, di meno litigi del solito per migliorare una vita già di per sé difficile. Vi auguro di non disperdere il sentimento lungo di vicinanza che è stato una delle poche ancore di salvezza di quest’epoca. Per esempio, quell’attenzione affettuosa ai vostri piccoli, anche loro imbarazzati da una vita dove non si poteva neppure andare sempre ai giardinetti.Ci salverà certamente il vaccino, ma anche l’amore solidale che abbiamo vissuto tra noi, i nostri familiari, i nostri bambini, i loro genitori, quello che abbiamo seminato nelle nostre difficili giornate. Vi regalo per l’estate i versi finali di una bella poesia di Giovanni Pascoli (I due fanciulli) su due fratelli che durante il giorno litigano, ma che, la notte, distesi a letto vicini, nel buio oscuro, si riabbracciano per darsi forza. Buona estate, ve la siete meritata. Uomini, pace! Nella prona terra troppo è il mistero; e solo chi procaccia d’aver fratelli in suo timor, non erra. Pace, fratelli! e fate che le braccia ch’ora o poi tenderete ai più vicini, non sappiano la lotta e la minaccia.

Bisogno di vicinanza

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