Il giro del mondo in 80 cappelli

Una storia e dei laboratori di scrittura creativa, con un’attenzione all’italiano L2, per dare parole e storie a tutti i bambini

di Redazione GiuntiScuola11 marzo 20185 minuti di lettura
Il giro del mondo in 80 cappelli | Giunti Scuola
La storia che vi sto per raccontare viene da molto, molto lontano. Nel 2009, nasceva a Milano La Grande Fabbrica delle Parole , il laboratorio di scrittura per bambini di Insieme nelle Terre di mezzo Onlus di cui sono responsabile. Il sogno era quello di lavorare nelle scuole “di frontiera” , gratuitamente, portando in Italia l’esperienza allora sconosciuta di 826 Valencia, per incoraggiare i bambini a trovare la propria voce e portare il messaggio che il mondo dei libri e della cultura fosse davvero di tutti. Nessuno escluso. Grazie alle persone che hanno collaborato con noi, ai volontari, agli scrittori e agli artisti che sono stati ospitati ai laboratori, questo sogno esiste davvero. Ogni anno più di mille bambini partecipano alle attività , e lavoriamo ogni giorno per spostare il confine e rendere i nostri incontri inclusivi per ogni singolo bambino, col suo unico e irripetibile bagaglio di conoscenze e abilità.

Fin dall’inizio ci siamo resi conto che i bambini che avevano l’italiano come seconda lingua rischiavano di sentirsi estranei nella nuova lingua che si trovavano ad abitare. Così, una parte importante del nostro lavoro è ed è stata creare un ponte perché le loro storie, nate e nutrite dalla loro lingua madre, trovassero luogo, si sentissero a casa. Abbiamo così creato negli anni un metodo sperimentale, che ha unito la scrittura creativa con la didattica dell’italiano come seconda lingua . Alcuni incontri per noi sono stati fondamentali, come quelli con Graziella Favaro o con Vinicio Ongini , ideatore della didattica dei "personaggi ponte". Secondo Ongini, “I personaggi ponte sono figure, oggetti, trame e luoghi narrativi che sono comuni a Paesi di culture, lingue, religioni diverse”. Si tratta di “un nucleo di temi, motivi, intrecci che uniscono le diversità, che fanno da evidenziatore, da legame tra elementi culturali diversi, tra regioni del nostro paese e tra Paesi lontani. E ci fanno intravedere un tessuto comune”.

Parole per tutti, nessuno escluso

A maggio del 2017, la Mason Perkins Deafness Fund onlus ci ha invitati a riflettere sulla difficoltà, per i bambini sordi , di accedere allo scambio interculturale. Stavamo già lavorando sull’inclusione dei bambini con disabilità uditiva, e mi è venuto naturale ricorrere allo strumento dei “personaggi ponte” per creare un laboratorio che trattasse il tema dell’ intercultura , valorizzando le diverse nazionalità dei bambini presenti, e che fosse anche accessibile ai bambini non udenti . Così è nato “Parole per tutti, nessuno escluso”, un viaggio alla ricerca di Giufà , a partire dal libro “Giufà il furbo, lo sciocco, il saggio” di Francesca Corrao e Chiara Carrer (Sellerio).
I bambini hanno seguito le avventure di questo personaggio errante, che ha vagato per secoli nel Mediterraneo passando da bocca a bocca, da Paese a Paese, portandosi dietro alcune caratteristiche e acquisendone di nuove nel valicare storie e culture.
Poi si sono cimentati nella scrittura delle nuove avventure di Giufà il quale – è giusto che lo sappiate - avvalendosi degli ausili che la modernità offre alle storie, ha preso l’aereo ed è finito a Parigi a fare l’artista di strada nei pressi di Montparnasse.

Il laboratorio è stato sottotitolato e tradotto in Lingua dei Segni grazie al Pio Istituto dei Sordi, dunque accessibile ai bambini non udenti. È lì che abbiamo imparato ad applaudire in Lingua dei Segni.

Che cosa ti sei messo in testa!

A novembre, Vinicio Ongini, che stava lavorando all’idea dei cappelli come “personaggi ponte”, ci ha lanciato una sfida: un laboratorio interculturale a partire dai copricapi. Così è nato “Che cosa ti sei messo in testa! Il giro del mondo in 80 cappelli” , nella cornice di Bookcity 2017.
Per non perdere il filo col lavoro precedente, abbiamo collaborato col Pio istituto dei Sordi perché anche questa nuova avventura fosse accessibile ai bambini non udenti.
L’esperienza ci aveva insegnato che per includere i bambini con disabilità uditiva bisogna lavorare sulla parte visiva , così, oltre ai sottotitoli e alla lingua dei Segni, abbiamo dedicato un’attenzione particolare, con l’aiuto di Giulia Gubbiotti, alle “scenografie”. Per la prima parte del laboratorio ho scritto un canovaccio in cui il venditore di cappelli, che irrompe sulla scena, cerca di far acquistare al narratore uno dei suoi copricapi, provenienti da tutto il mondo. Per convincerlo racconta le loro storie, intrecciate alla cultura del Paese da cui proviene.

Il narratore, non completamente soddisfatto dalla mercanzia, invita ciascun bambino a costruire ex novo un copricapo, utilizzando materiali di riciclo.
I cappelli vengono poi scambiati, e i bambini invitati a scrivere la storia non del proprio copricapo, ma di quello costruito da un altro.
Le parole diventano così passi che accorciano la distanza tra noi e l’altro.
E scrivere un modo per aprirsi al mondo, all’alterità, a ciò che non conosciamo.
Alla fine del laboratorio, ognuno porta a casa la sua storia.
E il cappello dell’altro che, avendo attraversato una storia come un ponte, ora appartiene ad entrambi.

Francesca Frediani è Responsabile de La Grande Fabbrica delle Parole

Per saperne di più

Francesca Maria Corrao, Giufà , Sellerio
Francesca Maria Corrao, Chiara Carrer, Giufà il furbo, lo sciocco, il saggio , Sinnos
Vinicio Ongini, Le altre cenerentole. Il giro del mondo in 80 scarpe , Sinnos

Scuola primaria

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