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Il peso delle parole. Leggiamo il "Manifesto della comunicazione non ostile"

La proposta: discutere in classe il decalogo che invita a dare il giusto peso a quello che si dice, invitando gli alunni a sottoscriverlo

di Redazione GiuntiScuola12 novembre 20182 minuti di lettura
Il peso delle parole. Leggiamo il "Manifesto della comunicazione non ostile" | Giunti Scuola

Quella in corso è la settimana mondiale dedicata alla gentilezza . Per celebrarla possiamo parlare con i ragazzi del peso che possono avere le parole nel rapporto con gli altri. Un modo per affrontare l’argomento in classe può essere presentando ai ragazzi “ Il Manifesto delle parole non ostili ”, frutto di un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole, sotto il quale si sono riuniti professionisti della comunicazione, docenti e cittadini.

Una proposta è quella di discutere in classe il decalogo che compone questo documento, che può essere sottoscritto sia a livello di classe che di singolo alunno.

Video su questa iniziativa sono stati raccolti in un canale Youtube (clicca qui) .

Di seguito invece il decalogo completo, scaricabile anche cliccando qui (in formato .pdf) :

Virtuale è reale: dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

Si è ciò che si comunica: le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

Le parole danno forma al pensiero: mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

Prima di parlare bisogna ascoltare: nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

Le parole sono un ponte: scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

Le parole hanno conseguenze: so che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

Condividere è una responsabilità: condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare . Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

Gli insulti non sono argomenti: non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

Anche il silenzio comunica: quando la scelta migliore è tacere, taccio.

Per saperne di più

Le parole sono un ponte: video e proposte didattiche per "unire", Maria Frigo (Sesamo, 29 ottobre 2018)

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