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Spiegare il registro elettronico ai genitori immigrati

Uno sportello di mutuo aiuto è in grado di rispondere concretamente a questa e altre domande delle famiglie. Di Laura Sidoti

di Laura Sidoti26 novembre 20184 minuti di lettura
Spiegare il registro elettronico ai genitori immigrati | Giunti Scuola

Accogliere e inserire nelle nostre classi gli alunni stranieri neoarrivati è una prassi consolidata nelle scuole italiane. Ma le famiglie vengono integrate con la stessa cura ed attenzione? In molti casi di ricongiungimento i figli arrivano in Italia assieme alle madri. Queste donne vengono catapultate a migliaia di chilometri di distanza da casa propria, in un ambiente privo di punti di riferimento. Spesso i mariti sono fuori per lavoro tutto il giorno e le mamme stanno a casa ad occuparsi della famiglia. Il grande rischio per queste donne è quello dell’ isolamento e della marginalizzazione . L’uscita di scuola dei bambini rappresenta per le mamme neoarrivate il solo momento in cui possono scambiare qualche parola, confrontarsi con altri genitori dello stesso Paese che hanno già vissuto e superato la sfida della migrazione, informarsi su quanto avviene a scuola.

Di fronte alle richieste degli insegnanti, le donne di recente immigrazione frequentemente si sentono insicure, spaesate. Il sistema scolastico italiano è per loro sconosciuto. Spesso non pensano di avere le risorse per aiutare i propri figli. La mancata conoscenza dell’italiano , magari unita a una bassa scolarizzazione, si tramutano in una delega completa alla scuola dell’istruzione dei figli. Uno degli obiettivi del nostro sportello di mutuo aiuto è dunque proprio quello di provare a coinvolgere maggiormente i “nuovi” genitori , mostrando loro come sostenere i propri figli e tenersi al corrente dei loro progressi scolastici.

Come accedere al registro elettronico?

Fin dai primi mesi di apertura dello sportello di mutuo aiuto fra genitori le volontarie si sono rese conto che molte famiglie neoarrivate ignoravano che cosa fosse il registro elettronico . Bisognava aiutare questi nuovi genitori ad entrare nella vita scolastica dei propri figli, facilitando l’accesso e l’uso al principale strumento che la scuola mette a loro disposizione.  Il problema non erano tanto le competenze informatiche di queste mamme e papà, quanto la barriera linguistica e la mancata comprensione di come sfruttare quest’importante novità – frutto del condivisibile obiettivo di sostituire i documenti cartacei con l’equivalente elettronico e di accedere alle informazioni in modo più rapido.

I genitori che si rivolgevano ai volontari per avere informazioni sulla scuola avevano perso, o nemmeno mai ritirato, le credenziali per l’accesso. Il primo passo è stato dunque quello di indicare loro dove recuperare nome utente e password (non dall’insegnante di classe a cui alcuni solitamente si rivolgevano, bensì in segreteria alunni). Successivamente, le volontarie hanno stampato dei fogli con le schermate dei passaggi che consentono di accedere al registro online ed arrivare alla pagina principale, provvedendo poi alla traduzione delle voci presenti (voti, assenze, oggi a scuola, pagelle, ecc.) nella lingua madre. La scuola ci ha poi dato una mano facendo diverse copie di questi fogli ricchi di informazioni, tradotti in otto lingue diverse, che ora vengono consegnati alle famiglie dei nostri alunni neoiscritti che ne fanno richiesta.

Genitori che aiutano altri genitori

Durante l’orario di apertura settimanale dello sportello i volontari sono sempre a disposizione per fornire assistenza nella prima registrazione o nell’installazione dell’app del registro elettronico. L’obiettivo è quello di aiutare le nuove famiglie ad avvicinarsi a questo supporto digitale , sostenerle nelle prime navigazioni e mostrare loro come usarlo per seguire più da vicino il percorso scolastico dei propri figli. Stiamo ora pensando a iniziative per trasmettere il messaggio che, anche senza sapere l’italiano o possedere particolari strumenti, le mamme e i papà possono comunque rinforzare le abilità cognitive e la motivazione dei propri figli grazie a ciò che fanno a casa.

Ma vi racconterò di quest’ultima iniziativa nel prossimo post!

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