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Una valigia piena di ricordi
Lasciare la classe alla fine di un ciclo è sempre un momento emozionante, colmo di tristezza e di speranza. Una serie di “riti” e proposte realizzate in classe per addolcire lo stacco

Negli ultimi giorni di quinta primaria l’emozione si fa sempre più strada e necessita di momenti dedicati. Mettiamo via quaderni e libri per lasciare spazio alla conversazione e al confronto. I bambini, ma anche noi, hanno molto da raccontare sul loro percorso nella scuola primaria. Facciamoci aiutare in questo viaggio a ritroso da una serie di fotografie e dalle immagini dei lavori svolti in passato.
“Guardate come eravamo”
Quest’anno ho pensato di preparare una valigia – una di quelle della nonna, con il suo sapore antico carico di ricordi – e metterci dentro fotografie, quaderni, disegni, lettere degli amici di penna e del Mago dell’armadio, oggetti che hanno animato le nostre mattinate come i pupazzi legati alla lettura dei libri di Eric Carle e Leo Lionni utilizzati in prima o piccoli strumenti musicali che nella prima fase della scuola primaria ci hanno aiutato a sciogliere l’emozione e l’imbarazzo di presentarci. Il tutto si svolgerà in uno spazio ampio – non la nostra classe ma comunque in un luogo conosciuto dove abbiamo già svolto attività laboratoriali – per favorire la possibilità di mettersi in cerchio e poter conversare guardandoci tutti negli occhi.
Il passaggio successivo sarà dire il proprio nome – così come facevamo in prima – accompagnando la voce al suono del bastone della pioggia e riassumendo con una sola parola una qualità/caratteristica del nostro vicino a cui passeremo lo strumento musicale.
A questo punto comparirà la valigia, con una lettera di accompagnamento del Mago dell’armadio, che procurerà grande curiosità. Una volta svelato il suo contenuto immagino ci saranno momenti emozionanti e caotici in cui l’emersione dei ricordi probabilmente farà mutare i miei piani che dovranno essere – come spesso accade – modificati.
Un libro per concludere il viaggio
Nella valigia, tra le tante cose, non potrà mancare un libro. Ho appositamente scelto uno splendido albo illustrato, Il buon viaggio di Beatrice Masini, illustrato da Gianni de Conno per Carthusia Edizioni. Un libro denso di spunti e di significati che, parlando di viaggio, a mio parere ben si presta a chiudere nel migliore dei modi un percorso educativo che lascia spalancate le porte al nuovo e alla speranza.
L’attività successiva sarà scegliere una parola significativa del passato da portare con sé nella nuova avventura scolastica e poi costruire un segnalibro – una sorta di “amuleto” per le future esperienze scolastiche – su cui scriverla.
Parallelamente al lavoro con i bambini sarebbe interessante poter incontrare i genitori per un ultimo saluto. In questo caso un libro adatto potrebbe essere Lettera a un figlio di Rudyard Kipling, illustrato da Mauro Evangelista ed edito nel 2010 da Rizzoli nella collana Album, che riprende la toccante poesia “Se”.