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La “luccicanza”, bellezza da raccogliere e condividere a scuola

Aiutiamo i bambini e le bambine a raccontare, disegnare, fotografare la piccola meraviglia che li ha colpiti e sorpresi: un albero cha cambia, un frutto che prima non c’era...

di Graziella Favaro02 ottobre 20203 minuti di lettura
La “luccicanza”, bellezza da raccogliere e condividere a scuola | Giunti Scuola

Certe volte mi pare che siamo finti, è come stare dentro un sogno” dice Benedetta dopo tre settimane di scuola. E Samir aggiunge: “Coi miei compagni si deve stare lontani, ci parliamo con i gesti, come l’alfabeto muto”.

È un tempo faticoso per tutti, ma lo è soprattutto per i bambini. Reduci da mesi di ansie e immobilità, ora sono alle prese con regole e precauzioni da rispettare, distanze dai compagni prima inimmaginabili, spazi e tempi definiti in maniera rigida.

I bambini hanno pagato un prezzo alto all’emergenza sanitaria. Una ricerca  condotta dall’Istituto Gaslini di Genova sull’impatto del Covid 19 sul benessere di bambini e adolescenti ha rilevato disagi in percentuali rilevanti e che si manifestano attraverso sintoni di regressione: ansia, disturbi del sonno, irritabilità emotiva. Il venire meno dei ritmi consueti e l’aver adottato stili di vita non salutari hanno acuito le fragilità e le situazioni di vulnerabilità. Purtroppo non possiamo ancora parlare di tutto questo al passato: le inquietudini sono ancora qui e i rischi di altre emergenze spesso evocati.

È dunque il tempo, in questo inizio di autunno,  di  fare provvista di colori, giochi, calori, gesti, storie. Di raccogliere e immagazzinare molte “luccicanze”, le piccole meraviglie che la vita ci offre, come le definisce e ci suggerisce di fare Marco Baliani:

“…per allenarci a porre attenzione ai suoni, agli odori, alle sensazioni tattili che l’orizzonte ci offre. Una volta attivata questa capacità percettiva, farne tesoro, portare alla memoria i particolari” (M. Baliani, Ogni volta che si racconta una storia).  

Facciamo provvista di sole, calore e di storie  

È il tempo di fare provvista di bellezza, cogliere i colori che cambiano, assaporare il calore dei raggi di primo autunno, di condividere storie e parole. Potremo attingere alla nostra riserva di luccicanze nei momenti dell’inverno quando i colori saranno spariti.

Un libro sapiente e intramontabile può dare inizio alla raccolta delle piccole e quotidiane meraviglie:  Federico di Leo Lionni (Babalibri).  Federico, il topolino poeta protagonista del libro, è un gran raccoglitore di luccicanze.  Sa che  nei lunghi giorni invernali, quando farà freddo e la tristezza potrebbe prendere il sopravvento, ci sarà bisogno di nutrimento per la mente e per il cuore, non solo per la pancia. E quindi, mentre gli altri topolini fanno provviste di grano e di cibo, Federico raccoglie il calore dei raggi del sole, raduna i colori inebrianti,  conserva con cura le parole per quando non rimarrà nulla da dirsi. E saranno proprio le parole e le narrazioni di Federico, nel tempo del letargo e del “confinamento” a risvegliare l’immaginazione e fare in modo che i topolini  vedano e sentano davvero il calore, i colori, la bellezza.

Prendiamoci il tempo in questo autunno, che è iniziato con incertezze e fatiche,  per condividere la storia di Federico, che è  un elogio alla generosità, alla poesia e alla magia della narrazione. E che ci ricorda soprattutto che ognuno è unico e singolare e che ciascuno  raccoglie e mette in comune  ciò che sa e può dare. 


Seguendo l’esempio di Federico, possiamo sollecitare i bambini e i ragazzi a raccontare/disegnare/fotografare la loro luccicanza della settimana: la piccola meraviglia che li ha colpiti e sorpresi e che vale la pena ricordare, descrivere e condividere: un albero cha cambia, un frutto che prima non c’era, una presenza di piume o di pelo…. 

 Buona raccolta di luccicanze!  Condividetele con noi, se avete voglia!  

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