Una grande distanza dalla scuola reale
Una riflessione sulla bozza delle "Indicazioni".
Dopo aver letto, riletto e confrontato la bozza delle Indicazioni con la realtà della scuola e i bisogni di alunni e insegnanti, propongo due riflessioni generali, che stanno a monte dei singoli argomenti e delle singole discipline.
Mi chiedo prima di tutto quale sia il senso di questa operazione . Perché dare nuove Indicazioni se non si ravvisa la necessità di fare cambiamenti forti e sostanziali rispetto alle precedenti? Si fa molta fatica a capire.
Mi pare poi che tutto l'insieme pecchi di grande astrattezza e grande distanza dalla scuola reale. Trovo infatti utopico pensarere che si possano dare Indicazioni così vaghe, talvolta anche difficili da interpretare e rimandare agli insegnanti l'onere di costruire i curricoli, quando sappiamo che costruire un curricolo è cosa niente affatto semplice, neppure per gli specialisti, e sappiamo anche che gli insegnanti non sono specialisti, e non sono neppure supportati da adeguati percorsi formativi, atti a questo ed altri scopi.
Per rendersi conto delle difficoltà di coloro che dovrebbero scrivere i curricoli, basta considerare, ad esempio, queste indicazioni relative alla riflessione sulla lingua .
"Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze
fondamentali
relative all'organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai
principali
connettivi" (Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria).
"Riconoscere in una frase o in un testo le
principali
parti del discorso, o categorie lessicali, e conoscerne iprincipali tratti grammaticali." (Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria)
"Conoscere le
fondamentali
convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per revisionare la propria produzione scritta e correggere eventuali errori." (Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria).
Colpisce in questi esempi la forte presenza degli aggettivi "principale" e "fondamentale", da me evidenziati, che sottolineano tutta la vaghezza astratta e discutibile di questa formulazioni. Quali sono le fondamentali convenzioni ortografiche? E i principali tratti grammaticali delle principali parti del discorso? In base a queli criteri possiamo fare delle graduatorie? Credo che le discussioni potrebbero essere infinite e mi chiedo se sia materia da lasciare legittimamente alla libera interpretazione di scuole e insegnanti.