E l’albero era felice

Animazioni in classe per scoprire che l’amicizia non ha età

La scuola inclusiva, un secolo fa

Ripensiamo l'accoglienza

In questo periodo, con molte classi nuovamente impegnate con la Didattica a Distanza, occorre ancora una volta rimodulare le proposte per renderle accattivanti e soprattutto fruibili anche attraverso lo schermo del computer. Penso sia necessaria molta attenzione e cura da parte di noi insegnanti nel cercare attività che trasmettano ai bambini, nonostante tutto e per quel che è possibile, un senso di leggerezza e di libertà. L’importanza dell’osservazione La mia proposta parte da un elemento semplice: una finestra. Non tutti i bambini possiedono una camera solo per loro, ma sicuramente hanno la possibilità di poter osservare il mondo “che sta fuori” attraverso i vetri. Come sempre l’attività parte dalla lettura di un libro, che può – per semplicità – essere videoregistrata preventivamente. In questo caso si tratta di un albo illustrato molto particolare già a partire dal formato: un grande rettangolo lungo e stretto di color avana, con sulla copertina un ritaglio quadrato da cui spicca il disegno di un bambino affacciato al davanzale di una finestra. Il titolo non poteva che essere "La finestra", di Lorenzo Naia con illustrazioni di Roberta Rossetti per Verbavolant Edizioni. La storia, apparentemente molto semplice all’inizio, racconta una strada vista attraverso i vetri. “Duemilaottocentonove: le automobili che passano in un’ora nella strada qui sotto la finestra”: partendo da qui si può chiedere ai bambini di osservare – se una finestra della loro casa si affaccia su una via – cosa accade nella strada sottostante nell’arco della giornata. È un lavoro scandito da una certa lentezza e accompagnato da una buona capacità di attenzione ai particolari ma può aiutarli a trascorrere il tempo costretti tra le mura di casa. L’attività richiesta è quella di preparare un breve diario, con annotazioni registrate in orari diversi, in cui si appunta quel che di significativo accade in strada. È interessante, come suggerito dal libro, osservare non solo il traffico cittadino ma anche e soprattutto le persone che, magari frettolosamente, camminano sui marciapiedi, e chiedere ai bambini di immaginarne l’identità, il nome e poi inventare una storia. E se le finestre di casa non si affacciano su una strada? Allora, sempre seguendo il libro, ci si può soffermare su ciò che abbiamo di fronte: probabilmente un edificio con tante finestre dove qualcuno è indaffarato a stendere i panni o semplicemente affacciato; oppure un gatto accovacciato sul davanzale, un balconcino fiorito o lo scorcio di un tetto pieno di comignoli fumanti con tanti piccioni che passeggiano e svolazzano avanti e indietro. In questo caso si può provare a riprodurre il panorama cercando di non trascurare anche i piccoli particolari. Interessante può essere anche lo scambio tra compagni di fotografie e disegni con una piccola descrizione del luogo da cui è stata fatta l’osservazione. Ricordo il testo di un bambino – scritto lo scorso anno durante la Dad – che alla mia richiesta di osservare dalla finestra i segni dell’arrivo della primavera, molto scocciato e amareggiato dalla difficile situazione affermava: “Non mi sono accorto che sta arrivando la primavera perché sono chiuso in casa perché c’è il coronavirus e dalle finestre non vedo un fico secco”. Guardare la luna e le stelle per sentirsi meno soli La finestra offre però anche altre possibilità. Il libro infatti si chiude con una grande luna che di sera fa capolino: questo potrebbe essere un ulteriore spunto da cui partire per altre proposte. Tra i libri che parlano del cielo notturno c’è un bellissimo albo illustrato che parla anche di stelle con un significato molto profondo. Amali e l’albero, di Chiara Lorenzoni illustrato da Paolo Domeniconi per Giralangolo, è un libro che parlando di migrazione lancia un forte messaggio di speranza attraverso la visione di un cielo stellato. Durante la traversata sul barcone la piccola protagonista viene invitata dal padre a osservare il cielo: “Guarda il cielo, Amali. Guarda il cielo…”. E lei, a sua volta, a un albero rimasto senza radici e senza méta: “Il cielo è uno solo e abbraccia tutti i posti e tutti i paesi del mondo. Guarda le stelle, Albero, brillano allo stesso modo sopra le teste di tutti”. L’analisi del suggerimento di Amali all’albero – nel nostro caso – può essere utile per far sentire i bambini meno soli e vicini ad amici e parenti che in questo momento non possono incontrare.

Una finestra sul mondo

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