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Invalsi: esempi e proposte
Sul sito invalsiopen.it sono disponibili video formativi con esempi e proposte didattiche.

Da ormai quasi tre anni, l’INVALSI ha aperto un sito che dovrebbe tradurre in fatti concreti l’idea che le prove INVALSI debbano davvero dialogare con le scuole e gli insegnanti e che servano anche (e soprattutto) per migliorare l’insegnamento. Non è stato facile. Per molti anni alcuni autori e ricercatori dell’Istituto hanno battuto in lungo e in largo l’Italia per sostenere il legame profondo che lega l’analisi delle prove INVALSI (e delle risposte degli alunni) a una buona progettazione didattica. Ma era fuori dalla loro portata raggiungere una quota rilevante degli oltre 800.000 docenti in servizio nelle nostre scuole.
E poi una buona formazione richiede tempi lunghi e flessibili, adatti alle diversissime situazioni di ogni insegnante: dal docente senior che collabora abitualmente con università e associazioni professionali al giovane docente neo-immesso in ruolo.
Da qui è nata l'idea di creare un sito completamente nuovo e in continuo aggiornamento. Un sito al servizio degli insegnanti, così come degli studenti, dei genitori e di tutti gli interessati alla valutazione degli apprendimenti.
Che cosa offre il sito?
A giudicare dai contatti avuti in questi anni, il risultato è lusinghiero, ma lo scopo del sito non è tanto quello di attrarre il maggior numero di visitatori quanto quello di diventare un luogo di approfondimento in grado di offrire “qualcosa in più”, un valore aggiunto rispetto ad altri siti autorevoli e affermati. Il valore aggiunto è l’analisi dei dati.
Per dare un’idea della ricchezza dei materiali presenti nel sito, vorrei soffermarmi su una sezione recente, denominata “Percorsi e Strumenti INVALSI”, che credo possa interessare molto da vicino i docenti della scuola primaria. Si potrebbe dire che in questa sezione, finalmente, gli autori delle prove INVALSI sono usciti allo scoperto.
Ma andiamo con ordine.
Video-presentazioni a tema
“Cari autori INVALSI, sappiamo che l’ideazione di ogni domanda che proponete, e correggete infinite volte, è un’operazione tutt’altro che semplice, però è giunto il momento di fare uno sforzo ulteriore. È ora di uscire allo scoperto, con il vostro volto e le vostre parole, e dimostrare quello che da diversi anni ripetete: che le prove INVALSI spingono verso una buona didattica. Cioè tutt’altro che frammentata, tutt’altro che frettolosa”.
Questa breve lettera indirizzata agli autori delle prove INVALSI, così com’è, non è stata mai scritta, ma credo renda bene l’idea di quanto è emerso dopo innumerevoli incontri con docenti e molte riflessioni interne, tra autori, supervisori e responsabili INVALSI.
E così, nell’aprile del 2020, dalle intenzioni si è passati ai fatti. Durante la primavera e l’estate è stato messo su un grande cantiere: decine e decine di autori INVALSI, insieme a una piccola squadra di sviluppatori di video, si sono messi al lavoro per raccogliere una notevole quantità di dati con l’intento di trarne non 2-3 dotte videolezioni. ma un numero significativo di “video-presentazioni a tema”, articolati per disciplina e livello scolastico, per nulla generici ma, al contrario, centrati su alcuni nodi concettuali fondamentali. Ogni video è strutturato in tre parti:
- Una breve sintesi teorica (ad esempio: l’importanza di riconoscere gli impliciti di un testo);
- Alcuni esempi di prove INVALSI con un’analisi degli errori più frequenti e delle rispettive ipotesi interpretative (ad esempio: domande che scandagliano, a vari livelli di difficoltà, gli impliciti di un particolare testo e relative risposte, corrette e sbagliate);
- Idee e percorsi didattici per “prendere in carico” le difficoltà cognitive e dare profondità ed efficacia all’insegnamento (ad esempio: attività e sollecitazioni che si sono rivelate efficaci per sviluppare la capacità di fare inferenze e, dunque, cogliere gli impliciti di un testo).
Mi rendo conto che, di questi tempi, gli insegnanti possano sentirsi quasi soffocati da una quantità sterminata di proposte formative a distanza ma, proprio per questo, è indispensabile fare una severa selezione.
Nel caso delle proposte di invalsiopen.it, i materiali presentati hanno alcune caratteristiche che li rendono davvero unici. L’unicità è data dal fatto che, almeno per le proposte di Italiano e Matematica, i contenuti presentati non sono scelti sulla base di preferenze più o meno autorevoli, ma comunque soggettive, ma sulla base di una lunga ricerca sui nodi concettuali più rilevanti delle discipline portata avanti utilizzando la massa imponente di risposte degli alunni di seconda e quinta primaria alle domande INVALSI.
Quale didattica serve per imparare a comprendere un testo?
Faccio immediatamente un esempio. Da decenni la ricerca in didattica dell’Italiano e, in campo internazionale, in didattica della lingua madre, è concentrata sui modi in cui si sviluppa la capacità di comprensione di un testo. Sia i linguisti che i docenti di Italiano concordano nel ritenere basilare questo aspetto.
Ma, se è relativamente facile accorgersi quando un lettore ha capito “in profondità” un testo, è molto più difficile individuare gli elementi fondamentali (in campo scientifico potremmo chiamarli: le variabili determinanti) della comprensione di un testo. In casi come questo i dati empirici, derivanti dalla correzione di milioni di risposte, possono fornire spunti illuminanti.
Nel video introduttivo sulla comprensione del testo il prof. Matteo Viale, supervisore delle prove di Italiano, parte dalla definizione indicata nei documenti ufficiali OCSE-PISA che è la seguente:
“Reading literacy è la capacità di capire, usare, valutare, riflettere su e engaging with i testi, al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società”.
Lo stesso prof. Viale si sofferma sulla locuzione verbale, non facilmente traducibile, “engaging with (written texts)”, che vuol dire rapportarsi con il testo, impegnarsi con esso, arriverei a dire “ingaggiare un dialogo col testo”. Questo vuol dire che una lettura profonda di un testo implica un coinvolgimento attivo, quasi un “corpo a corpo” con il testo, come direbbe Franco Lorenzoni.
Da questa prima definizione l’INVALSI, sulla base dell’analisi dei risultati di centinaia di domande sulla comprensione di testi, risponde a due importanti domande:
- quali sono le competenze cognitive più rilevanti che consentono la comprensione profonda di un testo;
- quali sono le criticità tipiche che incontrano gli alunni di seconda e quinta primaria.
Credo risulti in modo evidente che le risposte a queste domande, se fondate e convincenti, costituiscono una bussola preziosa per gli insegnanti che hanno a cuore l’apprendimento della lettura (e spero che questo riguardi tutti i docenti della primaria, non solo quelli che insegnano specificamente Italiano). Dopo la parte introduttiva e l’analisi di alcune domande INVALSI, il video sulla comprensione del testo illustra quattro percorsi didattici che, pur non riguardando la scuola primaria, propongono attività facilmente trasferibili alla primaria, ma chi volesse conoscere buone pratiche realizzate da docenti della scuola primaria può utilizzare i 5 video inseriti nell’apposita sezione.
Il piano dei video per la scuola primaria
Del totale dei video attualmente caricati nella sezione RISORSE > PERCORSI E STRUMENTI INVALSI di invalsiopen.it, 27 sono pensati espressamente per i docenti della scuola primaria secondo il piano sintetizzato nelle tabelle suddivise per discipline.
Per cogliere il senso dell’operazione suggerisco di iniziare dai due video evidenziati, dedicati rispettivamente: alla comprensione del testo, ai cosiddetti impliciti testuali, alla rappresentazione dei numeri e alla proporzionalità.