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La valutazione tra novità e continuità
Valutazione per l’apprendimento, descrizione dei giudizi sintetici, obiettivi di apprendimento disciplinari: cosa cambia e cosa resta con l'Ordinanza ministeriale (e relativa Circolare) di gennaio 2025

L’Ordinanza Ministeriale n. 3 del 9/01/2025 sulla valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria è stata registrata dalla Corte dei Conti e dunque è pienamente esecutiva . Il MIM l’ha trasmessa alle scuole con Circolare Ministeriale n. 2867 del 23/01/2025. Dalla lettura di quest’ultima emergono alcuni elementi di un certo interesse che meritano di essere evidenziati.
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La prospettiva formativa della valutazione
Innanzitutto la CM ribadisce la prospettiva formativa della valutazione e la sua vocazione a perseguire il miglioramento continuo del processo formativo e dei risultati di apprendimento degli alunni. Anzi, la circolare si spinge anche oltre, confermando l’ottica della valutazione per l’apprendimento, “che utilizza le informazioni rilevate anche per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi concreti degli alunni e ai loro stili di apprendimento in una prospettiva di personalizzazione e valorizzazione dei talenti”, riprendendo quasi alla lettera quanto espresso nelle Linee guida allegate alla precedente OM 172/2020 che il ministro Valditara ha voluto modificare.
Ricordiamo che la prospettiva della valutazione per l’apprendimento, presente nel testo delle Indicazioni Nazionali del 2012, considera la valutazione come processo regolativo, che “precede, accompagna, segue” ogni processo curricolare e mira a valorizzare i progressi negli apprendimenti degli allievi. Si potrebbe dire che la CM cerca di stabilire una linea di continuità, almeno sotto questo profilo, con la modalità valutativa prevista dalla precedente OM.
La descrizione dei giudizi sintetici
Se ne ha un’ulteriore conferma a proposito della descrizione dei giudizi sintetici che la CM (in relazione a quanto riportato nell’allegato A dell’ultima OM) riconduce ad alcune aree di riferimento, quali:
a) la padronanza e l’utilizzo dei contenuti disciplinari, delle abilità e delle competenze maturate;
b) l’uso del linguaggio specifico;
c) l’autonomia e la continuità nello svolgimento delle attività anche in relazione al grado di difficoltà delle stesse;
d) la capacità di espressione e rielaborazione personale.
Queste aree possono aiutare le scuole a declinare le descrizioni dell’allegato A per ciascuna disciplina e anno di corso, tenendo conto di quanto previsto dalla Indicazioni Nazionali del 2012. La stessa CM offre alcuni esempi di declinazione di tali aree in riferimento ad alcune discipline e anni di corso.
Queste aree richiamano, in qualche modo, le quattro dimensioni per la definizione dei livelli di apprendimenti proposte dalla precedente OM:
a) l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo;
b) la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo;
c) le risorse mobilitate per portare a termine il compito; d) la continuità nella manifestazione dell'apprendimento.
E gli obiettivi di apprendimento?
Un’ultima annotazione: la CM rammenta che, anche se il giudizio sintetico è da riferire all’intera disciplina, è comunque possibile integrare la descrizione contenuta nell’allegato A con i principali obiettivi di apprendimento disciplinari che ciascuna istituzione scolastica ha individuato nel curricolo d’istituto per la specifica disciplina e per l’anno di corso di riferimento, offrendo anche in questo caso degli esempi pratici. In sostanza, sembra che la CM abbia voluto attenuare, almeno in parte, l’impostazione quasi apodittica dell’OM 3/2025.