Contenuto riservato agli abbonati io+

La scuola e l'immigrazione: il punto di vista di Daniel Pennac

Come affrontare i temi dell'immigrazione e della convivenza con i bambini e i ragazzi a scuola? In una lunga intervista apparsa su "Sette" del "Corriere della Sera", Daniel Pennac sconsiglia anzitutto di presentare l'immigrazione come un "problema". Occore inoltre, con il comportamento e l'esempio più che con le parole, fare in modo che i bambini "divengano, per il loro contesto familiare e sociale, esempio di curiosità e tolleranza".

di Redazione GiuntiScuola12 settembre 20151 minuto di lettura
La scuola e l'immigrazione: il punto di vista di Daniel Pennac | Giunti Scuola

Il 16 settembre lo scrittore Daniel Pennac sarà in Italia, ospite d'onore alla manifestazione "Pordenone legge", festa del libro con l'autore (16-20 settembre), nell'ambito della quale sono previsti diversi appuntamenti per le scuole .

In attesa dell'evento lo scrittore francese è stato intervistato per il settimanale " Sette " del "Corriere della Sera" da Edoardo Vigna. Prendendo spunto dal romanzo Il paradiso degli orchi , ambientato nel quartiere multietnico di Belleville, Vigna ha posto a Pennac diverse domande sul tema dell'immigrazione tanto discusso in questi giorni. Condividiamo con i lettori un passaggio dell'intervista che riguarda in particolare il ruolo degli insegnanti e della scuola.

EV - Lei è stato per molti anni, anche prima di diventare scrittore, un insegnante. Se tornasse in aula, come spiegherebbe la questione immigrazione e convivenza, in poche parole, ai ragazzi per far loro capire che cosa c’è in gioco?

DP - Diffido dei discorsi di principio, soprattutto in poche parole. Preferisco i comportamenti. Per prima cosa, quindi, non presenterei ai miei allievi l’immigrazione come “problema” . Cercherei di insegnar loro (come fanno d’altronde molti professori) a vivere insieme e a esserne felici. Farei in modo che loro stessi divengano, per il loro contesto familiare e sociale, esempio di curiosità e tolleranza . I giovani non hanno bisogno affatto di discorsi, ma di fervidi esempi.

Per saperne di più

Dove trovi questo contenuto