La parola insegnare significa lasciare una traccia
Alex Corlazzoli, maestro e giornalista, ha pubblicato sul suo blog una lettera di saluto agli alunni. "La nostra scuola ha sempre guardato fuori dalla finestra: a ciò che accadeva a 1500 chilometri da noi a Lampedusa, sotto il cielo della Siria, in Africa", ha scritto. E ancora: "La parola insegnare significa lasciare una traccia: io ho provato a lasciarvene qualcuna. Vi ho indicato qualche strada. Ora tocca a voi scegliere". Quali auguri avete fatto ai vostri alunni che lasciano la primaria per la nuova avventura delle medie?

Le lezioni sono al termine, è tempo di saluti tra insegnanti e bambini, ragazzi. Il maestro Alex Corlazzoli, nel blog che tiene su "Il fatto quotidiano" , ha pubblicato una lettera ai suoi alunni, ringraziandoli per la bella scuola costruita insieme, per esser riusciti a verificarsi come comunità ogni giorno, "leggendo il giornale, discutendo di Repubblica e Monarchia, scoprendo cos’è accaduto sul Vajont, riascoltando le voci di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone".
"La nostra scuola ha sempre guardato fuori dalla finestra: a ciò che accadeva a 1500 chilometri da noi a Lampedusa, sotto il cielo della Siria, in Africa", ha scritto ancora Corlazzoli: "con ciascuno di voi abbiamo realizzato un sogno: siamo stati capaci di capire che stavamo diventando grandi , stavamo imparando la vita per essere preziosi agli altri, a chi ci circonda". Nella parte finale della lettera, dopo essersi scusato degli errori commessi nel corso dell'anno ("anche i maestri sbagliano"), ha rassicurato i ragazzi: possono dimenticare i nomi dei 7 re di Roma, nel tempo delle vacanze. Ma sarebbe bene che ricordassero cinque suggerimenti importanti :
- Mordete la vita , come diceva don Tonino Bello. Ogni momento è unico e originale. Godetelo alla grande.
- Siate un po’ folli . Non diventate troppo calcolatori. La sana follia vi aiuterà a vedere ciò che i “normali” non vedono.
- Rompete sempre le scatole . Ve lo chiede la nostra Costituzione. Ve lo chiedono Falcone e Borsellino. Ve lo chiede il vostro maestro: quando vedete qualcosa che non va, non mettetevi le mani alla bocca. Urlate! Indignatevi! Partecipate!
- Non siate mai indifferenti . Usate la parola per difendere chi non ce l’ha. Quando vedete un uomo che chiede la carità per la strada non voltatevi dall’altra parte ma donate lui un sorriso. Basta quello.
- Viaggiate! Viaggiate! Viaggiate!