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La lettura ad alta voce condivisa

Continuare a leggere per bambini e bambine che sanno già leggere

di Federico Batini22 maggio 20231 minuto di lettura
La lettura ad alta voce condivisa | Giunti Scuola

A quanti anni bambine e bambini iniziano a leggere?

Molti adulti, anzi forse la maggior parte, sono convinti che l’apprendimento della lettura avvenga a sei anni d’età. Una volta che i bambini abbiano appreso la corrispondenza tra singolo segno (grafema) e suono (fonema) la lettura sarebbe così conquistata e il renderla più fluida sarebbe solo una mera questione di esercizio.

Questo approccio fa sì che anche gli adulti più attenti non portino avanti l’esperienza della lettura ad alta voce oltre la soglia della scuola primaria, che dovrebbe rappresentare il raggiungimento della lettura autonoma. Anzi, molti credono di dover incoraggiare i bambini a portare avanti la lettura autonoma in sostituzione di quella che prima facevano con loro ad alta voce, perché il continuare a leggere per loro finirebbe per “impigrirli”.

Image | Giunti Scuola

Piacere o compito?

Così facendo, i bambini incontrano la frustrazione di non riuscire a leggere storie a loro avviso più interessanti o di doversi cimentare con storie che gli sembrano da “piccoli”, sviluppando peraltro convinzioni di incapacità e di inadeguatezza. Proprio la disposizione degli adulti fa sì che i bambini sovrappongano l’allenamento e l’esercizio necessari per la lettura autonoma all’esperienza della lettura di storie.

Così la lettura assume, da subito, il significato di un compito.

In realtà noi sappiamo che l’apprendimento della lettura è un processo lungo e complesso, che allinea le abilità di comprensione e il patrimonio linguistico di cui ciascuno è portatore.

Ma questo allineamento arriva generalmente molti anni dopo l’avvio del processo di alfabetizzazione, probabilmente durante la secondaria di secondo grado. Che fare durante tutto questo periodo? Sarebbe quantomai opportuno proseguire, sia a casa, ove possibile, sia nel sistema educativo e di istruzione con la proposta sistematica della lettura ad alta voce.

 

Il metodo della lettura ad alta voce condivisa

La lettura ad alta voce condivisa, che prevede la lettura di storie integrali da parte degli insegnanti per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, è un metodo caratterizzato da alcuni princìpi essenziali:

  • la quotidianità dell’esperienza;
  • la sistematicità e progettualità della proposta, che si configura come una didattica vera e propria;
  • l’intensità delle sessioni di lettura, che devono essere momenti significativi e di durata progressivamente maggiore;
  • la centratura sugli studenti, che hanno diritto di parola e di scelta;
  • il coinvolgimento di tutti gli insegnanti (o di tutti coloro che sono disponibili);
  • l’attenzione alle scelte, improntate alla qualità e alla bibliovarietà (varietà di stili, generi, lunghezze, di trame, di ambientazioni e contesti, di personaggi e del loro aspetto e carattere, delle loro motivazioni, dei loro valori, della varietà di azioni e reazioni e persino dei formati);
  • la progressività delle proposte e dei tempi di esposizione alla lettura;
  • l’utilizzo di pratiche di socializzazione.

 

La socializzazione come condivisione

La socializzazione è la pratica di condividere (da qui la denominazione del metodo) all’interno del gruppo: impressioni, interpretazioni, gradimento, connessioni con la propria esperienza o con altre storie, previsioni circa lo svolgimento successivo, immedesimazioni nei personaggi, osservazione delle strategie di azione e reazione e molto altro.

Le condivisioni possono essere sollecitate dall’insegnante che legge e propone alcune domande-stimolo al gruppo, che si caratterizzano per la condivisione e l’ammissione di qualsiasi risposta (non c’è una risposta giusta e, soprattutto, non ci sono risposte sbagliate). L’atteggiamento da parte dell’insegnante valorizza e accoglie ogni contributo.

 

Gli effetti della lettura ad alta voce

La lettura ad alta voce, se proposta agli alunni in modo sistematico e quotidiano, incide positivamente anche sulle differenze legate all’apprendimento, permettendo a bambini e bambine di affrontare il proprio itinerario all’interno del sistema di istruzione, con un patrimonio lessicale adeguato.

All’interno della stessa classe convivono infatti bambini con status sociali e backgrounds familiari molto differenti.

Questa utilissima e stimolante convivenza se da un lato può comportare alcune difficoltà, per esempio, in una progettazione didattica che risponda ai tanti e diversi bisogni del gruppo-classe, dall’altra permette di cooperare per individuare le difficoltà e rafforzare gli apparati strumentali, in modo da consentire a tutti e a tutte di approfittare dell’esperienza di apprendimento.

 

Lettura e democrazia

Le diverse indagini internazionali e nazionali, condotte nel corso degli ultimi anni, mostrano come l’istruzione sia uno degli ambiti in cui la disuguaglianza sociale sia più visibile e, al contempo, rappresenti l’unico spazio, attraverso il quale sia possibile costruire una società più equa e inclusiva.

L’introduzione nel sistema scolastico italiano della lettura ad alta voce condivisa può essere una gigantesca opportunità per ridurre le disuguaglianze e aumentare la democrazia: è proprio ascoltando gli adulti leggere che i bambini aumentano la motivazione alla lettura e inizianno a sviluppare abilità che saranno poi essenziali nella vita e nella lettura autonoma.

 

Per saperne di più
  • Batini F. (2020). Le parole e le storie. Lessico e lettura. Firenze: Giunti.
  • Batini F. (a cura di) (2021). Ad alta voce. La lettura che fa bene a tutti. Firenze: Giunti.
  • Batini F. (2022). Lettura ad alta voce. Ricerche e strumenti per educatori, insegnanti e genitori. Roma: Carocci Editore.

 

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