Geografia/Italiano - Il fiume

Rovesciare per includere: un progetto di Geostoria con i BES

Sesamo e GeoScuola: un nuovo modo di fare Geografia

Orientarsi a scuola

Orientarsi in uno spazio aperto

Orientarsi nel quartiere

Il futuro ha bisogno di immaginare un mondo pi&ugrave; sostenibile, ma anche pi&ugrave; pacifico e giusto.

D. Prof. Giorda, Lei &egrave; uno degli esperti disciplinari che hanno elaborato la bozza della parte di Geografia per le Nuove Indicazioni nazionali. Ci pu&ograve; spiegare quali sono le novit&agrave; di rilievo rispetto alle Indicazioni vigenti e come si declinano nella pratica didattica?

R. Nella scuola primaria le maggiori novit&agrave; sono tre: 

1. il coinvolgimento delle emozioni e in particolare l&rsquo;educazione al territorio intesa a partire dal rapporto personale con i luoghi e il paesaggio; 

2. l&rsquo;orientamento fisico e culturale inteso non pi&ugrave; unicamente come localizzazione e movimento nello spazio ma come conoscenza delle diversit&agrave; culturali e delle loro interazioni; 

3. lo studio di territori, problemi e relazioni in ottica transcalare, cio&egrave; dal locale al globale: non come parti contrapposte ma come scale diverse attraverso le quali descrivere e interpretare il mondo, per esempio trovando il globale nel locale e viceversa. Tutto questo, a livello regionale, significher&agrave; andare oltre l&rsquo;ottica limitata all&rsquo;Italia che ha caratterizzato le recenti programmazioni scolastiche, costruendo la capacit&agrave; di pensare lo spazio geografico anche a scala europea e mediterranea e a scala mondiale. 

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D. Ci sono nuovi argomenti che verranno introdotti nel curricolo?

R. Le Indicazioni Nazionali suggeriscono di iniziare gi&agrave; nella scuola primaria a introdurre due temi di grande rilevanza, il cambiamento climatico e le migrazioni, applicandoli in particolare alla scala italiana. Nell&rsquo;ottica della transcalarit&agrave; viene dato maggiore spazio allo studio dell&rsquo;Europa e del mondo, inteso per&ograve; come conoscenza delle caratteristiche fisico-politiche-culturali generali e non come studio di singoli Stati.

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D. Qual &egrave; la matrice teorica di riferimento all&rsquo;interno della quale ha lavorato l&rsquo;&eacute;quipe di esperti?

R. Il gruppo di esperti si &egrave; formato nell&rsquo;ambito dell&rsquo;Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG), di cui io sono vicepresidente nazionale. Il nostro punto di riferimento &egrave; prima di tutto la Carta Internazionale sull&rsquo;Educazione Geografica del 2016, che segue a quella fondamentale del 1992. Questo documento &egrave; frutto del lavoro nel tempo della Commissione sull&rsquo;Educazione geografica dell&rsquo;Unione Geografica Internazionale, e proietta l&rsquo;insegnamento della Geografia in una dimensione scientifica internazionale.

Essa afferma che l&rsquo;educazione geografica &egrave; indispensabile per lo sviluppo di cittadini responsabili e attivi nel mondo presente e futuro in quanto la Geografia &egrave; una disciplina in grado di informare, stimolare e sviluppare abilit&agrave; a tutti i livelli della formazione e dell&rsquo;educazione e di contribuire al godimento e alla comprensione del nostro mondo per tutta la durata della vita. Insomma, parte dall&rsquo;idea che la Geografia serva a comprendere questioni ambientali, economiche, politiche, sociali e culturali e fornisca competenze di cittadinanza importanti per la vita delle persone e delle comunit&agrave;. 

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D. Come si coniuga lo specifico sguardo sul mondo della Geografia con quello delle altre discipline, in particolare Storia, nella prospettiva dell&rsquo;interdisciplinarit&agrave;?

R. La scuola primaria lavora da molto tempo in prospettiva interdisciplinare e le Nuove Indicazioni per la Geografia favoriscono questo approccio perch&eacute; valorizzano la capacit&agrave; della Geografia di collegare argomenti di studio e problemi reali attraverso la dimensione spaziale. Anche la Storia svolge la funzione di ordinatore logico e di produttore di senso e spesso lo fa utilizzando le categorie geografiche e le relazioni tra territori, popolazioni, risorse ed economia, oppure attraverso strumenti geografici come le carte. L&rsquo;alfabetizzazione geografica &egrave; quindi un supporto allo sviluppo e alla comprensione del discorso storico, ma lo &egrave; anche a quello delle altre materie, dalla Matematica alla Musica. Le nuove Indicazioni Nazionali forse possono aiutare gli insegnanti a vedere e a praticare anche le altre connessioni interdisciplinari, per esempio osservando il paesaggio attraverso i suoni, la letteratura o le rappresentazioni artistiche. Ma anche portando la Fisica, la Biologia e la Chimica nel territorio dove possono essere sperimentate attraverso fiumi, ambienti e materiali. La Matematica aiuta a capire come sono fatte le carte geografiche o come rappresentare i dati statistici. La Lingua straniera, col Clil, permette di parlare di Geografia acquisendo un lessico in altre lingue. 

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D. Una novit&agrave; delle Nuove Indicazioni consiste nel dare spazio anche a suggerimenti metodologici. Come si pu&ograve; insegnare oggi questa Geografia aperta al mondo e alla cittadinanza? 

R.&nbsp; L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di far abbandonare l&rsquo;approccio nozionistico che porta a risultati scadenti e fa odiare la Geografia ai bambini. Non c&rsquo;&egrave; un solo adulto in Italia che ricordi l&rsquo;elenco degli affluenti di destra e di sinistra del Po, nonostante li abbia studiati a memoria. E se li ricordasse, in ogni caso, non servirebbe a niente. La Geografia si memorizza se &egrave; collegata alle esperienze di vita, ai viaggi, alle emozioni provate nei luoghi, a partire dagli spazi scolastici. In questo modo sviluppa l&rsquo;empatia e la capacit&agrave; di comunicare i propri vissuti. Da qui si costruisce il linguaggio scientifico, perch&eacute; abbiamo bisogno di parole precise per descrivere il mondo e comunicarlo, ma anche per interpretarlo e analizzarlo. Il passaggio finale &egrave; l&rsquo;immaginazione al futuro: quella di un mondo pi&ugrave; sostenibile ma anche pi&ugrave; pacifico e giusto. Questo futuro ha bisogno di immaginazione, di creativit&agrave;: &egrave; lo spazio in cui i bambini possono coltivare la speranza di un mondo migliore ma anche sviluppare le competenze per agire attivamente per il cambiamento. 

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La Geografia secondo le Nuove Indicazioni