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Inserimento nella scuola dell'infanzia di bambini in fuga dalla guerra

Come prepariamo l'arrivo, dialogando con i bambini in sezione? Come possiamo accogliere i nuovi arrivati e la loro famiglia? Suggerimenti operativi per l'insegnante

di Maurizia Butturini21 marzo 20221 minuto di lettura
Inserimento nella scuola dell'infanzia di bambini in fuga dalla guerra | Giunti Scuola

Per chi vive o programma l’inserimento di bambine e bambini ucraini nella scuola dell’infanzia, ecco alcuni suggerimenti operativi.

Prepariamo bambine e bambini all’arrivo dei nuovi compagni

  • Troviamo un momento e un luogo tranquillo per parlare con i bambini.
  • Comunichiamo che tra poco arriveranno nel nostro gruppo dei bambini che arrivano da lontano (se ci sono altri bambini in sezione arrivati da altri paesi valorizziamo la loro presenza e esperienza e come stiamo bene insieme).
  • Condividiamo che i nuovi compagni hanno fatto un lungo viaggio e hanno bisogno di essere accolti con delicatezza; rispondiamo alle domande dei bambini, stando attenti a condividere emozioni positive.
  • Guardiamo insieme sul mappamondo o sul computer da dove arrivano e quanta strada hanno fatto; come saranno stati in questo viaggio? Qualcuno li avrà aiutati?...
  • Raccontiamo con parole semplici che qui in Italia troveranno una casa per sé e per chi li accompagna e potranno venire a scuola, in attesa di poter tornare nel proprio paese.
  • Chiediamoci quale sia il modo migliore per accogliere qualcuno che ha fatto tanta strada, è stanco e non conosce nessuno e nemmeno la nostra lingua…; ascoltiamo le proposte dei bambini.
  • Accordiamoci per gesti gentili e di rispetto, decidendo assieme quali siano (stare tranquilli, sorridere, proporre di giocare se vogliono usando i gesti ma senza forzare, aiutare o chiedere alla maestra se vediamo che il nostro compagno ha bisogno…)
  • Leggiamo un albo illustrato sul tema, se ci sembra opportuno, per esempio: Il viaggio di Norman.
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Il viaggio di Norman, di Giuditta Messi, ill. Lorenzo Sabbatini, Barometz, 2019
Una piccola storia di amicizia e solidarietà, fatta di peripezie, memorie e speranze di chi lascia la propria casa alla ricerca di terre nuove e di una vita migliore. Il tema dell'immigrazione, intimamente legato a quelli dell'approdo e dell'accoglienza non è solo un dramma attuale da non dimenticare, ma anche una poetica rotta tracciata con la delicatezza dello sguardo che solo i bambini sanno avere e e con l'innata gioia che, al di là della spietata realtà dei grandi, sanno evocare. Età di lettura: da 5 anni.

Dialoghiamo con i familiari

  • Organizziamo il colloquio in modo tempestivo cercando un mediatore linguistico nel nostro territorio; se non fosse possibile, cerchiamo tra genitori e conoscenti qualcuno che parli la lingua ucraina (o l’inglese se utile); se non troviamo nessuno, utilizziamo il computer con il traduttore, possiamo scrivere e leggere a turno.
  • Accogliamo la mamma o chi sta assieme al bambino in un luogo riservato;
  • Presentiamoci brevemente e motiviamo le domande che faremo assicurando che vogliamo accogliere il bambino nel modo migliore;
  • Chiediamo di raccontare com’è il proprio bambino, come è andato il viaggio, se ci sono stati momenti difficili, cosa chiede e sente…; se può farci capire come possiamo aiutarlo meglio…; cosa per lei è importante in questo momento…;
  • Ascoltiamo le domande che ci pone e rispondiamo, prendiamo nota di eventuali informazioni utili e offriamone se richieste;
  • Facciamo visitare la scuola e mostriamo le esperienze che facciamo, anche con foto;
  • Rassicuriamo e mettiamoci d’accordo per verificare strada facendo come avviene l’inserimento a scuola.

 

Prepariamo una cartella da consegnare alla mamma o a chi accompagna il bambino con:

  • alcune foto della scuola e dei giochi, in modo che a casa ne possano parlare;
  • la traduzione in ucraino di alcuni modi di vivere a scuola, come passiamo la giornata;
  • la traduzione di una poesia di accoglienza.

La foto in apertura è della Scuola Sacro Cuore di Domegliara (Verona) che ringraziamo.

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