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Bambini ucraini a scuola: 4 schede operative per accogliere, comunicare, fare gruppo, documentare

Suggerimenti per l'inserimento dei bambini. Per essere insegnanti accoglienti e per attività e letture in sezione

di Maurizia Butturini24 marzo 20221 minuto di lettura
Bambini ucraini a scuola: 4 schede operative per accogliere, comunicare, fare gruppo, documentare | Giunti Scuola

accoglienza

Quando il bambino o i bambini ucraini arrivano a scuola

  • comportiamoci come al solito e diamo il tempo al bambino e a chi lo accompagna di guardarsi intorno e familiarizzare un po’ col nuovo ambiente;
  • accettiamo che porti un oggetto o una cosa cara che lo rassicuri;
  • facciamogli vedere lo spazio in cui tenere le proprie cose, appena possibile mettiamo insieme il nome e una foto;
  • prendiamo in precedenza accordi col gruppo in modo che un paio di compagni si avvicinino con gentilezza per accoglierlo e poi siano loro ad aiutarlo in caso di bisogno (stabiliamo dei turni almeno settimanali per questo compito per dare una certa stabilità, monitoriamo comportamenti e relazioni e regoliamoci a seconda di quanto accade tra i bambini);
  • diamo spazio al gioco libero e osserviamo (gli approcci, le scelte, i modi di mettersi in relazione e tutto quello che manifesta) ma anche lo stato d’animo, le emozioni, le reazioni…;
  • proponiamo di partecipare alle esperienze senza forzare, lasciamo anche al bambino il tempo di osservare e inserirsi gradualmente;
  • lasciamo stabili gli spazi nel periodo di inserimento in modo che il bambino possa orientarsi e ritrovare angoli, giochi e materiali;
  • formiamo un piccolo gruppo di lavoro, con eventuali compagni ucraini e con i bambini incaricati di accompagnare e fare amicizia e troviamo uno spazio riservato, se possibile, dove possano stare a giocare o a fare una attività gradita;
  • una volta capito quali sono le preferenze che dimostra e quello che sa fare, valorizziamolo nella condivisione e mostriamo a tutti i bambini di apprezzare quello che stanno facendo per il nuovo/i compagno.

 

fare gruppo

Per riconoscersi parte di un gruppo e della vita di scuola

  • facciamo delle foto ai bambini e costruiamo un cartellone con le immagini e i nomi di tutti (o aggiungiamo le foto dei nuovi compagni al cartellone già esistente;
  • proviamo a farci degli autoritratti in modi diversi, con varie tecniche (disegno, pittura, creta…)
  • un selfie per raccontare di noi: attraverso una immagine personale, scattata nello spazio preferito, raccontiamo o facciamo capire cosa ci piace, quale gioco è più bello e interessante;
  • fotografiamo le costruzioni e gli elaborati realizzati e condividiamoli con la mamma o con chi si prende cura del bambini                      

 

Image

Artem (nome ucraino) e Francesca

comunicazione

Come comunicare

  • comprendiamo la fatica di comunicare e capire, può essere molto stancante stare in un ambiente dove la lingua non si può usare e siamo circondati da suoni incomprensibili;
  • offriamogli la possibilità di stare in pochi compagni, in uno spazio tranquillo, dentro o all’aperto, quando vediamo che è stanco o disorientato;
  • utilizziamo il linguaggio del corpo, la mimica, la gestualità; chiediamo inizialmente di rispondere con il sì e il no a semplici indicazioni e gradatamente inseriamo altri segni;
  • prepariamo alcune parole utili per i bisogni più importanti e condividiamole con i bambini (presto disponibili parole e frasi in ucraino a questo link);
  • predisponiamo insieme ai bambini una scatola con foto e immagini utili per comunicare in questi primi giorni; inseriamo foto degli angoli e dei materiali, di oggetti di uso comune presenti in sezione e immagini di azioni che si fanno tutti i giorni…
  • quando si sentirà a proprio agio, dopo qualche tempo, doniamo al bambino un raccoglitore dove inserire immagini e ricordi di amici, insegnanti e giochi o esperienze e scriviamo sotto una parola o una breve frase, in italiano e in ucraino.
  • Recuperiamo degli albi illustrati senza parole, che mettiamo a disposizione per essere sfogliati da soli e insieme. Per esempio:

Image

Si può dire senza voce

di Armando Quintero (Autore), Marco Somà (Autore, Illustratore), Glifo, 2016

Si può dire senza voce... cosa? Ti voglio bene! Si può dire senza neanche una parola, col semplice linguaggio dei sorrisi, degli abbracci e delle carezze. Dei tenerissimi animali sono pronti a dimostrarlo ai nostri bimbi. Una giraffa cucciolo, prima di tutti gli altri. Lei, che non ha voce, è abituata a donare il proprio affetto con le carezze e gli abbracci, glielo ha insegnato la mamma. Si sa, la dolcezza è contagiosa, e voilà! Ecco tutti i cuccioli degli animali alla prese con questo nuovo linguaggio, più semplice e diretto, per dimostrare come il contatto fisico sia imprescindibile per lo sviluppo emozionale dei più piccoli: dà sicurezza, favorisce l'autostima e migliora la confidenza con sé stessi e con gli altri.

Età di lettura: da 3 anni.

in sezione

Come comportarci come insegnanti

  • condividiamo tra noi adulti (insegnanti ma anche personale non docente) modalità e stile nell’accoglienza dei bambini, confrontandoci prima e trovando una sintonia sulla scelta del rispetto e dell’ascolto;
  • se siamo in più insegnanti nella stessa sezione ancor più dobbiamo trovare un ruolo condiviso. Sarebbe opportuno lasciare al bambino un adulto come punto di riferimento nel primo periodo, se questo non è possibile la massima coerenza tra colleghi sarà utile;
  • presentiamoci al bambino/i dicendo il nostro nome e Pryvit, il primo saluto ucraino per dire “Ciao”. Prosu per dire Benvenuto;
  • alleniamoci con qualche parola in lingua ucraina, il saluto per cominciare e poi le parole che riguardano i bisogni primari e lo star bene. Procuriamoci più parole per comunicare meglio;
  • al momento opportuno, sia a tu per tu quando arriva e incontra un compagno, sia nel cerchio del mattino quando ci saremo tutti, presentiamo il bambino dicendo il suo nome al gruppo che lo accoglierà con un sorriso;
  • accompagniamo il bambino a vedere gli spazi della nuova scuola; da solo, se sentiamo che ha bisogno di una attenzione privilegiata o in compagnia di due tre compagni che poi si prenderanno cura di lui;
  • predisponiamo giochi e attività da fare in modo autonomo che favoriscano la conoscenza tra bambini e che sia possibile fare senza necessariamente utilizzare il linguaggio verbale (giochi costruttivi, manipolativi, corporei, simbolici, attività espressive…)
  • usiamo il linguaggio corporeo per comunicare fiducia e tranquillità: sorridiamo con lo sguardo, avviciniamoci se mostra di accettare la vicinanza fisica; usiamo dei gesti per rassicurare e dire che va tutto bene…;
  • se dobbiamo spiegare o descrivere qualche cosa utilizziamo ancora i gesti o le immagini
  • mettiamoci in ascolto empatico, sia per comprendere veramente cosa prova e come si sente, sia per annotare aspetti che ci sembrano importanti o utili per accompagnarlo nel periodo in cui resterà con noi;
  • rispettiamo i sentimenti, sempre, sapendo che la presenza è temporanea e tutti speriamo possano tornare presto nel proprio paese;
  • teniamo un contatto assiduo con la mamma o chi lo segue per capire quali rimandi dà a loro, se si trova bene a scuola, si ci sono bisogni da considerare…
  • comportiamoci in modo sereno e cerchiamo che alcuni valori importanti presenti nell’educazione nelle scuole ucraine, possano essere portati avanti: Le scuole dell’infanzia forniscono assistenza all’infanzia e educazione intellettuale, fisica ed estetica iniziale. Particolare attenzione è riservata alla preparazione dei bambini alla scuola primaria. Le lezioni sono dedicate allo sviluppo della parola e delle abilità numeriche elementari, al canto, alla danza, alle lingue straniere e all’arte. Il governo incoraggia lo studio della lingua e della cultura ucraine.” Da: Come funziona il sistema educativo in Ucraina dopo la recente riforma? Accoglienza e integrazione: circolare con materiale per parlare di rifugiati - Orizzonte Scuola Notizie
  • cerchiamo di conoscere meglio il suo paese, la cultura e la scuola in Ucraina. all (icbiandrate.edu.it)
  • viviamo la presenza dei bambini Ucraini come occasione per aiutarli e per avvicinarci ad una cultura e ad una lingua diversa che ci arricchirà in ogni senso.

 

Curiamo la documentazione:

  • questa esperienza straordinaria che chiede impegno e solidarietà può lasciare una traccia significativa e dei legami da ricordare; annotazioni, percorsi, soluzioni adottate, foto delle esperienze fatte, brevi video, testimoniano l’incontro e la storia vissuta insieme, diventano ricordo da condividere.
Scuola dell'infanzia

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