Articoli
Inserimento di alunni neoarrivati, le "cattive pratiche"
Un gruppo di insegnanti ha scritto le Linee Guida per l’inserimento degli alunni NAI per contrastare le “cattive pratiche”e avere modalità di lavoro comuni. E in un sito molti strumenti e materiali utili. Di Arcangela Mastromarco.
Perché l’ennesimo strumento per l’inserimento scolastico degli alunni neoarrivati e perché
Linee Guid
a?
Linee Guida
semplicemente per discontinuità con le parole usate in passato e per la componente “guida” che ne suggerisce immediatamente lo scopo di indirizzo, più che di imposizione.
La scuola di oggi è cambiata rispetto a quella di 20 anni fa e richiede mezzi più flessibili e adatti alle realtà locali di quelli messi a punto in quella fase storica in cui l’“accoglienza” costituiva il più importante principio ispiratore della scolarizzazione degli alunni stranieri.
Nel 1993 ho steso il primo
“Protocollo” di accoglienza
, utilizzando un termine che sentivo usare spesso da mio marito medico. Mi piaceva pensare ad una cura che si ripetesse, con le stesse identiche modalità e una precisa successione, in tutti gli ospedali del mondo. L’idea che spingeva i “facilitatori”, i docenti che come me avevano cominciato ad insegnare l’italiano L2, era
costruire intorno al laboratorio linguistico un circolo virtuoso
in cui non entrasse solo la lingua, ma anche la relazione con le famiglie immigrate, l’adattamento dei programmi, la valorizzazione della precedente esperienza scolastica, la mediazione linguistica, la cultura e la storia delle bambine e dei bambini che venivano d’altrove ecc. Un pezzo per volta per aggiungere nuovi dispositivi e procedure che eliminassero tutti gli ostacoli alla piena integrazione dei nuovi alunni.
E ha funzionato, almeno per un periodo. In pochi anni sono stati prodotti e condivisi protocolli di accoglienza, vademecum, opuscoli e modulari plurilingue, ricerche sui sistemi scolastici di provenienza, testi per l’italiano lingua di interazione, programmi ministeriali per la formazione in glottodidattica della L2 e molto, molto altro.
Né accoglienti, né rifiutanti
Nella scuola di oggi, grazie al confronto e allo scambio tra i docenti funzione strumentale/referenti dei comprensivi che afferiscono al Polo StarT1, una delle quattro strutture che a Milano si occupano dell’inserimento scolastico degli alunni neoarrivati, emerge con chiarezza che l’ipotesi di un percorso regolare e in crescita deve essere sostituito da un
modello più dinamico e resiliente
che tenga conto delle innumerevoli variabili presenti nelle istituzioni scolastiche che, nel frattempo, sono diventate “autonome”.
Rivendicare ogni volta il rispetto della normativa vigente come unico mezzo per censurare e correggere comportamenti impropri e arbitri nelle procedure non è sufficiente a determinare un reale cambiamento nelle scuole. Si risolve un caso in particolare, ma poi ne spuntano altri.
Per anni ho presentato esposti all’ex provveditorato quando una famiglia o un docente o un cittadino segnalava la mancata accettazione di un’iscrizione in corso d’anno. Le soluzioni a breve termine non sono sufficienti, mentre invece diventa essenziale conoscere le varie realtà scolastiche, capire le ragioni di alcune risposte inadeguate, negoziare delle soluzioni.
Le scuole non sono né “accoglienti” come ci piaceva definirle una volta, né rifiutanti. Le scuole di Milano sono i
n forte difficoltà
, come quelle di tutte le grandi città, dove gli ultimi dimensionamenti hanno chiuso, accorpato, soppresso, utilizzando solo esclusivamente criteri quantitativi.
L’aumento del numero di alunni per classe, il blocco del numero di classi a tempo pieno e a tempo prolungato, l’indice di complessità delle classi, l’azzeramento totale delle ore di contemporaneità nella primaria e di avanzo nella secondaria di primo grado, per citare solo alcune misure di carattere prettamente economico che hanno
impoverito la scuola
e reso molto più
difficile l’inserimento
scolastico degli alunni neoarrivati.
Nell’anno scolastico 1998/1999 nelle scuole di Milano e provincia erano distaccati 700 insegnanti facilitatori che sono andati via via diminuendo fino alla completa scomparsa e presunta sostituzione con l’organico potenziato che, ormai sappiamo, viene destinato prevalentemente alle supplenze.
Classi piene e assenza di organico dedicato rendono
problematica ogni nuova iscrizione in corso d’anno
e inducono spesso a rifiuti o a risposte non corrette.
Per uscire dalla solitudine: la rete dei docenti referenti
Al Polo StarT1 afferiscono 21 comprensivi delle zone 1, 2 e 3 di Milano. Una dimensione giusta, che consente di avere una certa conoscenza delle istituzioni scolastiche che ne fanno parte e soprattutto di mantenere i contatti con i docenti referenti, una rete capillare presente in quasi tutti i 56 plessi scolastici del Polo.
Il docente funzione strumentale o referente
, dovendosi occupare di un preciso target scolastico, da una parte matura preziose competenze specifiche, dall’altra, proprio per questa ragione, si trova spesso in una posizione minoritaria rispetto ai colleghi curricolari che non hanno ancora maturato una sufficiente consapevolezza rispetto alla gestione delle classi di oggi prevalentemente ad abilità differenziate, anche senza gli alunni stranieri.
Il referente è contemporaneamente un
esperto
, spesso “inascoltato”, e un
“testimone”
che conosce in modo approfondito il tema e la precisa realtà scolastica in cui opera.
Per uscire da questa sorta di solitudine professionale i docenti referenti cercano alleanze in altri docenti che hanno lo stesso compito o presso il Polo StarT che assume il ruolo di istituzione indipendente dalle dinamiche interne ai plessi e ai comprensivi, in grado di consigliare strategie e di dare indicazioni per ricondurre ad una condotta in linea con le buone pratiche perché non direttamente coinvolto.
Dagli incontri formali, ma soprattutto dagli scambi quotidiani, dal confronto su casi specifici, dalle piccole soluzioni trovate insieme, sono nate queste
Linee Guida
.
In questa fase la rete dei docenti referenti rappresenta
un presidio umano prezioso
e insostituibile.
Le cattive pratiche
Le Linee Guida non introducono nuove disposizioni normative perché, né il Polo StarT1, né il Comitato Territoriale di Rete (l’insieme dei dirigenti scolastici di tutti i comprensivi afferenti) che le ha deliberate ne hanno l’autorità. Procedono in “punta di legge”, a partire però da esempi concreti di procedure arbitrarie che hanno come risultato il tentativo di evitare il più possibile le iscrizioni in corso d’anno, l’aumento del ritardo scolastico in ingresso e le bocciature nel primo anno di inserimento, la mancata individuazione di tutte le risorse necessarie alla facilitazione linguistica dei minori neoiscritti nel sistema scolastico italiano ecc.
Solo alcune dimostrazioni di come
le iscrizioni vengano “scoraggiate”
:
- Il
bacino d’utenza
, che non esiste più come criterio per le iscrizioni, diventa un vincolo irrinunciabile in corso d’anno. La logica è “Ognuno si prenda i suoi alunni stranieri!”;
- per “dimostrare” che si fa parte del bacino, poiché il certificato di residenza non si può chiedere o perché la famiglia non è in regola col soggiorno,
si chiedono le utenze
o le ricevute dell’affitto;
- l’iscrizione viene subordinata al pagamento di un
contributo ”volontario”
;
- si invocano le norme sulla
capienza massima
delle aule che purtroppo vengono ignorate puntualmente, altrimenti molte scuole sarebbero già state chiuse da tempo;
- la
minaccia di “arretrare”
l’alunno di un anno rispetto all’età scolare perché non c’è posto proprio nelle sezioni della classe di diritto;
- Il ricorso alla figura dell’
alunno “uditore”
, non prevista dal nostro ordinamento sin dal Regio decreto del 1925.
Un fenomeno in aumento, che non sarebbe mai emerso senza l’aiuto dei docenti referenti, è l’iscrizione in corso d’anno di
alunni neorrivati “anticipatari”
. La ragione è semplice: il genitore immigrato che non trova posto nelle scuole dell’infanzia, le quali non prevedono del tutto iscrizioni tardive, quando la data di nascita del figlio lo consente, chiede che venga iscritto alla classe prima della primaria, risolvendo così il proprio problema di cura. Inutile in questo caso elencare tutte le
controindicazioni
a un inserimento scolastico che rischia di essere fallimentare e troppo al di sopra delle capacità cognitive e linguistiche dei piccoli che avrebbero invece bisogno di tempi distesi.
Del rimbalzo tra secondarie di primo e secondo grado di alunni NAI tra i 14 e i 15 anni si è parlato più volte e al tema specifico è dedicata la “Nota NAI utra14”.
L’elenco delle pratiche improprie potrebbe continuare, ma non è necessario perché è possibile individuarne la traccia nelle Linee Guida per l’inserimento scolastico degli alunni neoarrivati che molto spesso esplicitano i comportamenti da evitare.
Fondamentale invece l’enfasi delle Linee Guida sulla Circolare emanata dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia nel novembre 2013 (
OGGETTO: Incremento richieste di iscrizione di alunni stranieri neo-arrivati: strutture di supporto alla realizzazione dell’accoglienza, dell’informazione e dell’orientamento alla fruizione dei servizi, compresi quelli scolastici, a disposizione dei cittadini stranieri e dei loro familiari
) che prevede la
collaborazione tra dirigenti scolastici
invitati ad attivarsi per trovare posto in una scuola vicina o, in caso di risposte tutte negative, suggerisce di rivolgersi al
Polo StarT
che ha il compito di allargare il raggio della ricerca.
Come utilizzare le Linee Guida
Lo strumento consente un uso a vari livelli, come semplice guida per le azioni da svolgere in sequenza ai fini dell’inserimento scolastico o come occasione per approfondire le ragioni che hanno determinato alcune scelte. Negli allegati, per esempio, vengono approfondite le modalità di colloquio con le famiglie, lo scopo delle prove di ingresso, l’analisi del contesto di classe ecc.
Deliberate dal Comitato Territoriale di Rete il 3 ottobre 2017, ora le Linee guida vengono presentate nei vari Collegi docenti perché vengano condivise da tutti gli insegnanti dei comprensivi afferenti al Polo StarT1.
L’obiettivo successivo è la massima diffusione possibile, a partire dall’Ambito Territoriale Milano al quale è stato chiesto di organizzare un incontro per presentare le Linee guida ai dirigenti scolastici della città e della provincia.
Vorrei ringraziare tutti i docenti referenti con cui ho lavorato perché la scrittura collettiva è un’esperienza molto feconda dal punto di vista professionale e umano.
Grazie a tutte e a tutti.
Per saperne di più
Le Linee Guida e molti strumenti e materiali utili nella fase di inserimento sono sul sito:
icgiacosa.gov.it/polo-start1/