In ricordo di Giorgio Israel
Bruno D'Amore compone un ritratto di Giorgio Israel, morto da poche ore. Storico della matematica, epistemologo, divulgatore militante e raffinato, Israel con passione si è dedicato all’analisi di problemi legati alla formazione degli insegnanti.
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Le prove INVALSI
Giorgio Israel ci ha lasciato, dopo aver tanto dato a tutti noi, amanti della matematica e del pensiero matematico. Alcuni suoi lavori di divulgazione matematica e di ragionamento sulle basi epistemologiche della matematica ( Modelli matematici del 1986, Pensare in matematica del 2012, tanto per citare due libri pubblicati a distanza di tempo, e dato che li recensii personalmente entrambi su riviste) sono rimasti nel nostro cuore e nella mente di tutti noi.
Si è dedicato scientificamente soprattutto alla storia della matematica, arrivando a essere direttore della rivista "Storia della scienza", membro della International Commission on the History of Mathematics, membro dell’Académie Internationale d’Histoire des science; sempre in veste di storico è stato ricercatore associato del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique, Francia), ha lavorato presso l’École Normale Supérieure (Parigi), directeur d’études presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (Parigi). In qualità di ricercatore invitato ha tenuto corsi, seminari e conferenze in vari Paesi, tra i quali: Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Stati Uniti, Israele, Svizzera, Sud Africa.
Era professore di Storia della Matematica all’Università di Roma I La Sapienza, molto ammirato da colleghi e studenti. Si è occupato all’inizio di algebra commutativa, passando alla teoria dei modelli, ai sistemi dinamici (per esempio, dinamica delle popolazioni), economia. Ma fin dall’inizio sviluppò una profonda passione per la storia e l’epistemologia della matematica . Si pensi che nel 1976 pubblicò un lavoro con l’indimenticato Lucio Lombardo Radice che lo avviò anche alla passione verso la divulgazione della matematica.
Due mondi in dialogo
Molti dei suoi lavori coniugano ricerche tipicamente matematiche, con riflessioni storico-epistemologiche e con il desiderio di divulgazione.
Le sue riflessioni matematiche lo portarono a integrare il pensiero di Alexandre Koyré con quello di Mirko Grmek,
evitando la classica frattura che spesso si crea fra mondo della ricerca scientifica e suo contesto culturale, sociale, economico e storico
; nei suoi lavori, Israel cercava di fare chiarezza nelle relazioni fra i due mondi, quello della scienza e quello più generale della società, anche prendendo in esame il pensiero religioso, tecnico, economico.
Come storico, molte delle sue analisi del lavoro scientifico di
giganti della matematica
come Luigi Cremona, Tullio Levi Civita, Federigo Erriques, Vito Volterra, non si limitano a studi di carattere matematico, ma affrontano i problemi sociali, come il fascismo, il razzismo, l’economia, lo sviluppo culturale e sociale delle epoche. Fra le opere più note, mi piace ricordare la
biografia scientifica di John Von Neumann
(scritta con Ana Maria Millán Gasca) che ha ricevuto nel 2009 il Premio Peano.
L'impegno
Uno dei compiti che sempre si pose fu quello di avvicinare lettori alla nostra disciplina, anzi questo fu uno degli scopi di un libro già citato,
Pensare in matematica
, anch’esso scritto con Ana Maria.
I suoi interessi erano molto legati all’
impegno sociale
, civile e politico, dapprima di sinistra e poi più autonomo e personale; scrisse molti interventi su parecchi periodici, "Messaggero", "Il Mattino", "Il Foglio", "L’Avvenire", "Paese sera", "L’Unità", "Il giornale", "Libero", "L’Osservatore Romano" e altri.
E si dedicò con passione all’analisi di
problemi legati alla formazione degli insegnanti
(la maggior parte dei quali erano, da parte mia, difficili da condividere), alla ristrutturazione dei corsi di matematica nelle scuole italiane, intervenendo con competenza e con estrema forza in varie occasioni.
Matematica, stupore e poesia
Voglio narrare un evento che mi riguarda personalmente. Nel 2008 decisi di scrivere un libro di carattere divulgativo nel quale volevo che appunto emergesse una matematica del volto umano, interessata ai problemi sociali, culturali, politici, filosofici, umanistici; e decisi di chiedere brevi contributi originali ad amici matematici interessati come me a questo genere di visioni, come Claudio Bartocci, Umberto Bottazzini, Ubiratan D’Ambrosio, Michele Emmer, Sandro Graffi, Giorgio Israel, Gabriele Lolli, Piergiorgio Odifreddi e Luis Radford. Tutti accettarono, tutti mi inviarono un testo inedito, Giorgio me lo inviò il giorno stesso in cui glielo chiesi. E il libro uscì, per Giunti, con questo titolo:
Matematica, stupore e poesia
.
Giorgio Israel ha scritto numerosi articoli di ricerca, numerosissimi di storia della matematica, tanti libri, più di una ventina, su temi disparati, ma sempre con la matematica o almeno il pensiero razionale come base. Alcuni sono stati tradotti all’estero.
Il vivissimo ricordo della sua
passione sociale
ci accompagnerà a lungo; noi matematici che amiamo l’epistemologia, la divulgazione, la didattica, l’impegno sociale, lo terremo presente nei nostri impegni futuri.
Bruno D'Amore