Il peso delle parole. Leggiamo il "Manifesto della comunicazione non ostile"
La proposta: discutere in classe il decalogo che invita a dare il giusto peso a quello che si dice, invitando gli alunni a sottoscriverlo
Quella in corso è la settimana mondiale dedicata alla gentilezza . Per celebrarla possiamo parlare con i ragazzi del peso che possono avere le parole nel rapporto con gli altri. Un modo per affrontare l’argomento in classe può essere presentando ai ragazzi “ Il Manifesto delle parole non ostili ”, frutto di un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole, sotto il quale si sono riuniti professionisti della comunicazione, docenti e cittadini.
Una proposta è quella di discutere in classe il decalogo che compone questo documento, che può essere sottoscritto sia a livello di classe che di singolo alunno.
Video su questa iniziativa sono stati raccolti in un canale Youtube (clicca qui) .
Di seguito invece il decalogo completo, scaricabile anche cliccando qui (in formato .pdf) :
Virtuale è reale: dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
Si è ciò che si comunica: le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
Le parole danno forma al pensiero: mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
Prima di parlare bisogna ascoltare: nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
Le parole sono un ponte: scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
Le parole hanno conseguenze: so che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
Condividere è una responsabilità: condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare . Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
Gli insulti non sono argomenti: non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
Anche il silenzio comunica: quando la scelta migliore è tacere, taccio.