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Il paesaggio fuori e dentro di sé: percorsi di scrittura autobiografica nella scuola primaria
Le proposte del percorso sul tema del paesaggio sono raccolte in un libro e possono essere replicate, trasferite e re-inventate in altri contesti e laboratori
La nostra storia è fatta anche dei paesaggi e dei luoghi che abbiamo abitato a lungo, attraversato per poco tempo o anche solo immaginato. I luoghi ci appartengono e noi in qualche modo apparteniamo ad essi perché sono gli scenari e le cornici delle esperienze, scoperte, avventure. I luoghi sono anche i testimoni partecipi e il teatro silenzioso delle nostre emozioni e dei vissuti. Quali luoghi i bambini portano con sé? Conoscono e attraversano i paesaggi quotidiani che accolgono i loro passi; ricordano i posti e gli ambienti conosciuti in occasioni di viaggi, uscite, vacanze; custodiscono inoltre paesaggi interiori a volte solo immaginati, o visti in fotografia o in internet. Sono i luoghi di origine della famiglia, i Paesi in cui si collocano le radici famigliari e dove abitano i nonni, gli zii, i cugini… Per alcuni, sono i posti dove hanno trascorso un pezzo d’infanzia e che restano come immagine sfocata dentro di sé e che si ravviva grazie ai racconti e agli scambi.
I luoghi immaginati o lasciati
I paesaggi sono realtà vive che permeano la storia di ogni bambino. Lo sono i luoghi “fuori di noi” che attraversiamo ogni giorno, ma anche quelli che stanno “dentro di noi” e che fanno parte della storia e dei racconti famigliari, degli scenari del cuore. Raccontare i luoghi, attraversati o anche solo immaginati, è un modo per mettere in comune pezzi di storia, scambiare racconti, immagini, emozioni. Un modo per far diventare l’altrove più vicino e renderlo parte della storia dei bambini e della classe. Ecco come alcuni bambini che hanno una storia collocata in altri Paesi – a causa della migrazione, diretta o famigliare, o dell’adozione – hanno disegnato e raccontato i paesaggi “dentro di sé”.
C.C.: “Questo è il giardino della mia scuola in Cina. Io e mia sorella siamo andate in questa scuola quattro anni. Mi ricordo la danza per la festa della primavera.”
P.: “Ecco l’istituto delle suore dove sono cresciuta; è in India. C’erano tanti bambini, le palme, i fiori.”
O.: “Quest’estate sono andato a trovare mia nonna che sta in Eritrea. Era la prima volta che andavo. Mi sono divertito con i miei cugini, gli animali.”
“Nati per scrivere”: un libro e un progetto per raccontare il paesaggio
“Era come se la penna andasse da sola. Guardarmi dentro, acchiappare i pensieri e riportarli sul foglio è stato bellissimo”; “Se io fossi un paesaggio, sarei un tornado”: sono frammenti di pensieri e racconti scritti dai bambini che hanno partecipato al progetto “Nati per scrivere”. Percorsi di scrittura autobiografica nella scuola primaria, promosso dalla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. I laboratori hanno coinvolto oltre novecento alunni di quarta e quinta classe di primaria e li hanno sollecitati a scrivere di sé, ad “acchiappare” i pensieri, a dare forma e parola alle emozioni. La scrittura è diventata così occasione di sosta, pratica di osservazione e di auto osservazione, esercizio di silenzio. La scrittura ha sollecitato ad aprire finestre sugli angoli di mondo abitati e attraversati ogni giorno e a riflettersi dentro lo specchio dei ricordi e dei vissuti. Il progetto “Nati per scrivere” è ora raccontato nel libro, curato da Ludovica Danieli e Giorgio Macario, pubblicato nella collana Quaderni di Anghiari da Mimesis. Il testo è una vera e propria miniera di indicazioni e riferimenti; raccoglie riflessioni e proposte di coloro che hanno accompagnato il cammino di scrittura autobiografica dei bambini e che possono essere replicate, trasferite e re-inventate in altri contesti e laboratori. Il tema che fa da filo conduttore alle attività di scrittura è quello del paesaggio, colto nella sua dimensione reale e fisica e nella sua dimensione ideale o immaginata. Il paesaggio dunque inteso come scoperta e racconto dei luoghi abitati, delle presenze e delle esperienze vissute e inteso come metafora di noi stessi, scenario del ricordo e sfondo dell’immaginazione.
Le sollecitazioni sperimentate nei laboratori e le proposte operative sono moltissime e sono raggruppate in tre percorsi:
- il paesaggio fuori di me;
- rispecchiarsi nei paesaggi;
- il paesaggio dentro di me: le emozioni.
Per saperne di più
Ludovica Danieli e Giorgio Macario, Nati per scrivere. Il paesaggio fuori e dentro di noi, Mimesis, 2019