Gli attrezzi per la classe plurale
Tecniche, strategie, metodologie e modelli operativi sperimentati in vari contesti

Questa rubrica vuole essere un momento di riflessione condivisa a distanza con docenti che si trovano ogni giorno a lavorare in classi plurali e che hanno la necessità di cercare sempre nuove strategie per rispondere ai bisogni delle loro alunne e dei loro alunni.
L’idea di fondo non è quella di usare sempre tutti gli utensili di quella che chiamiamo “cassetta degli attrezzi” ma, come sanno fare gli artigiani di qualità, saper tirar fuori al momento opportuno lo strumento che più si adatta al bisogno specifico della situazione.
Che cosa sono questi strumenti? Si tratta di tecniche, strategie, metodologie e modelli operativi sperimentati in vari contesti. Pertanto, ci piacerebbe che questa rubrica portasse nelle classi una sperimentazione calata nelle diverse realtà. Ecco allora un assaggio di quello che troverete ogni mese sulla rivista e che avrà sempre un taglio teorico-pratico: una breve descrizione dell’“attrezzo” della cassetta con riferimenti teorici e una o più esemplificazioni pratiche con riflessioni guidate per consolidare le competenze didattiche.
Tecniche, strategie e modelli operativi per rispondere ai tanti e diversi bisogni di bambine e bambini in classe
1. UdLA a tre fasi
Il percorso inizia con la presentazione di un modello operativo, l’Unità di Lavoro/Apprendimento (UdLA) strutturata in tre fasi: Introduzione - Lavoro sull’input - Conclusione. Il motivo per cui lo proponiamo come primo “attrezzo” è perché fornisce una struttura agile, semplice e schematica di programmazione e lavoro in classe, all’interno della quale inserire contenuti didattici.
2. Semplificazione linguistico-testuale
Il percorso continua con la strategia della semplificazione linguistico-testuale, cioè l’attenzione alla lingua che mettiamo come docenti sia quando riformuliamo testi scritti complessi per renderli più leggibili e comprensibili sia tutte le volte che creiamo materiale didattico ex novo o parliamo in classi plurali.
3. Stratificazione linguistica dei materiali e dei compiti
Passiamo, poi, alla strategia della stratificazione linguistica dei materiali e dei compiti che, nonostante richieda forse un lavoro più lungo di progettazione del materiale, si rivela molto efficace nel coinvolgimento di tutta la classe grazie a tappe strutturate che vanno gradualmente dal semplice al complesso (parole - frasi - testi) e che costituiscono una sfida cognitiva per tutti.
4. Grammatica Valenziale
Nell’ambito della riflessione linguistica, proponiamo un modello di osservazione guidata della frase che trova ampio spazio nella ricerca: la Grammatica Valenziale, infatti, permette di comprendere profondamente la struttura delle frasi ed è rigorosa dal punto di vista scientifico, ma anche e soprattutto, efficace a livello pedagogico.
5. Didattica plurilingue
Un elemento che non manca nelle classi plurali è la presenza di studenti bilingui emergenti, cioè con bilinguismo in divenire perché esposti a due o più lingue nella loro quotidianità e portatori di un patrimonio che la scuola non può trascurare. Un possibile “attrezzo” per valorizzare questi repertori linguistici è il translanguaging, cioè una serie di pratiche educative in grado di far emergere la ricchezza linguistica presente nelle classi per attivare processi metalinguistici e cognitivi in tutti gli studenti attraverso attività linguistiche e di riflessione sulla lingua.
6. Apprendimento Linguistico Cooperativo
Nelle nostre classi plurali non possiamo prescindere dal vantaggio dell’apprendere insieme tra pari. Per realizzare questo, proponiamo una metodologia inclusiva che fonde insieme aspetti dell’Apprendimento Cooperativo e della Facilitazione linguistica e degli apprendimenti. ALC, questo l’acronimo, è stato pensato e sperimentato in territori ad alto flusso migratorio con esiti positivi, confermando l’assunto di partenza che non possono esserci apprendimenti linguistici se non nell’interazione.
7. Programmare percorsi centrati sui testi
Anche in classi plurali abbiamo spesso la necessità di lavorare con testi complessi, che non sono sempre facilmente fruibili: per questo proponiamo anche un modello di UdLA di più ampio respiro, centrato sui testi e organizzato in fasi. Ogni fase permette di pensare a obiettivi specifici e di sostenere ogni studente nel processo di apprendimento, fornendo punti di appoggio sicuri dai quali procedere.
8. Glottodidattica Digitale Integrata
Concludiamo questo percorso con la proposta di contaminazione digitale della didattica quotidiana, riflettendo su modalità di percorsi che integrino il lavoro sulla carta con le ampie possibilità offerte dalle tecnologie.
Tutti questi attrezzi contribuiscono a trasformare le numerose diversità delle classi plurali, con tanti e differenti bisogni speciali e specifici, in un ambiente ricco e sereno, bottega di apprendimenti.