Dal 26 al 31 ottobre 2015 prenderà il via la seconda edizione di Libriamoci: giornate di lettura nelle scuole. Materiali per riflettere
Al via dal 26 al 31 ottobre 2015 la seconda edizione di "Libriamoci", giornate di lettura nelle scuole. Mettiamo a disposizione alcuni stralci degli interventi della conferenza stampa di lancio del progetto e la lectio magistralis tenuta da Roberto Casati nella stessa occasione.

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Roberto Casati, Perché la lettura è importante?
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Roberto Casati, Come favorire e promuovere la lettura
Al via da 26 al 31 ottobre 2015 la seconda edizione di "Libriamoci", giornate di letture ad alta voce nelle scuole. In tutta Italia, le scuole di ogni ordine e grado sono invitate a progettare e condividere nel sito dedicato iniziative di lettura di romanzi, poesie, interpretazioni teatrali, reading di gruppo.
Possono anche approfittare dell'offerta di lettori d’eccezione che volontariamente potranno venire a leggere negli istituti scolastici contattando l’agenzia Stilema ( libriamoci@stilema-to.it; tel. 389 9291698).
Per l'occasione, il Centro per il Libro e la Lettura, organizzatore dell'evento insieme al MIUR, ha pubblicato alcuni stralci degli interventi della conferenza stampa di lancio del progetto (1 ottobre 2015 - Milano, Palazzo Reale) e la lectio magistralis tenuta per l'occasione da Roberto Casati. Condividiamo a nostra volta i contributi con tutti i lettori.
La lezione di Roberto Casati
- Romano Montroni (Presidente del Centro per il libro e la lettura): Troppo spesso la lettura viene percepita come un’attività funzionale unicamente allo studio e allo svolgimento del programma. "Libriamoci" è un progetto che tenta di superare questa visione: non vuole valutare gli studenti, si propone invece di farli partecipare in prima persona al grande spettacolo della lettura ad alta voce. I ragazzi saranno coinvolti nella lettura, nella comprensione dei testi e nella discussione dei contenuti e forse così ne scopriranno l’irresistibile fascino.
- Filippo Del Corno (Assessore alla Cultura del Comune di Milano): La lettura è la fonte del futuro cognitivo, prima ancora che culturale in senso ampio, dei nostri cittadini: senza l'abitudine a leggere, la capacità di comprendere, non si è in grado di apprezzare il patrimonio storico che ci circonda, la qualità delle leggi che si rispettano, la direzione della politica alla quale si partecipa. Nessuno dovrebbe sentirsi abbandonato dalla società o privo dei mezzi per prendervi parte pienamente. Sono convinto che le politiche di promozione della lettura debbano essere la punta di diamante del rilancio economico e sociale del nostro Paese, perché grazie alla lettura si rimettono in moto molte altre dinamiche, individuali e collettive. A conclusione di questo anno in cui Milano è Città del Libro, la seconda edizione di Libriamoci è un modo straordinario di procedere a grandi passi nella missione culturale più importante che ci sia.
- Ilaria Borletti Buitoni (Sottosegretario, presente in rappresentanza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo): L'altro giorno mio nipote mi ha vista immersa nella lettura di un libro ed è rimasto colpito da quanto fosse voluminoso. Ne è scaturita una lunga e appassionante conversazione alla fine della quale, su sua richiesta, gli ho consigliato di regalare alla fidanzata il libro che a lui fosse piaciuto di più. Un tempo, infatti, regalavamo a chi ci piaceva libri o dischi che raccontassero qualcosa di noi, dei nostri gusti, del nostro carattere. Dobbiamo trasmettere la consapevolezza che leggere un libro fa sentire meglio, migliora il proprio stato di coscienza, di conoscenza, di giudizio: un libro in più è un gradino in più verso l'arricchimento spirituale, culturale e sociale di ciascuno di noi -.
- Arnaldo Colasanti (Consigliere, in rappresentanza del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca): Tutte le componenti del mondo della scuola devono farsi portatrici di questo concetto-chiave, la fiducia, che è fondamentale per riattivare il circolo virtuoso della trasmissione di conoscenza ed esperienze. Le letture a voce alta, in particolare, che Libriamoci porta nelle classi, hanno un potere cognitivo unico: fissano nella memoria e nello spirito non solo le parole ma anche i suoni, le atmosfere, le emozioni, proprie e delle persone con le quali si condivide l'ascolto di un libro recitato, narrato. La nostra patria comune, l'Europa, ci chiede proprio questo: un insegnamento che sia fatto di esperienze e non soltanto di nozioni, la scuola nuova che dobbiamo costruire deve essere capace di stimolare creatività, curiosità e intelligenza che, partendo dalla fiducia, innescano la passione per la lettura, per la comprensione di un testo che sarà, domani, comprensione del mondo in cui si vive.
- Un mondo - ha spiegato lo scrittore e giornalista Massimo Gramellini - che è sempre più incapace di immaginare. Viviamo nell’epoca dell’immagine in cui tutto, dalle canzoni alle emozioni, è legato alle immagini o veicolato da esse, eppure abbiamo sempre più difficoltà a immaginare. L’immaginazione è come un muscolo e se non viene allenato pian piano si atrofizza. Un tempo ascoltando una canzone nella nostra mente sfilavano le immagini dei ricordi più privati, volti di persone care, rivivevamo situazioni ed emozioni. Oggi ci sono i video musicali, dai libri si traggono sempre più spesso film di successo, le parole contano sempre meno di una foto a effetto: non siamo più abituati a pensare costruendoci immagini da soli perché ci vengono continuamente proposte dai media, dalla società, da chi frequentiamo. Ecco: la lettura è una palestra indispensabile per rimettere in forma il muscolo dell’immaginazione e tornare a immaginare l’aspetto di un personaggio, i colori di un ambiente, atmosfere e sensazioni. Dobbiamo assolutamente combattere lo stereotipo per cui leggere è da sfigati. Non bisogna vergognarsi se si ama leggere. Stare da soli con un libro non è solitudine, è godere di una compagnia ricca e variegata quante sono le storie che leggiamo.