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Costruire delle mappe per lo studio | Giunti EDU

Un canovaccio di lavoro per i docenti e un promemoria per bambine e bambini per costruire una mappa funzionale

di Marcella Peroni20 ottobre 20231 minuto di lettura
Costruire delle mappe per lo studio | Giunti EDU | Giunti Scuola

Costruire una mappa concettuale è tutt’altro che semplice, perché per farlo sono richieste diverse abilità:

  • cogliere gli elementi fondamentali;
  • saperli esprimere attraverso parole-chiave;
  • riuscire a riorganizzarli in strutture gerarchiche;
  • individuare collegamenti e associazioni…

Proponiamo di seguito alcuni spunti per impostare un percorso di apprendimento alla costruzione delle mappe che possa essere un canovaccio di lavoro per i docenti e un promemoria per bambine e bambini di come poter costruire una mappa funzionale.

Un percorso condiviso

Le mappe possono essere un valido strumento per l’elaborazione dei contenuti per supportare lo studio, poiché facilitano la comprensione e l’accesso alle informazioni, promuovono la loro organizzazione e quindi il loro recupero; possono diventare anche strumenti di consolidamento e rinforzo delle conoscenze, oltre a strumenti compensativi per chi ha difficoltà.

Possiamo usare le mappe concettuali in diverse situazioni, per esempio come supporto alla spiegazione in classe e questo avrà l’ulteriore vantaggio di offrire un modello di mappe ben strutturate a bambine e bambini.

Utilizziamo la SCHEDA Traccia per la costruzione di una mappa come una sorta di canovaccio adattabile all’uso per guidare alla graduale costruzione autonoma delle mappe nello studio individuale a casa.

I passi proposti ci ricordano che le mappe sono personali e le diverse attività, che andrebbero proposte a piccoli passi e a seconda delle risposte della classe, dovrebberomirare alla progressiva personalizzazione, in modo che quanto costruito sia funzionale alla rielaborazione e alrecupero delle informazioni.

Ricordiamoci che non esistono mappe sbagliate, ma mappe funzionali e ci sono alcuni elementi da considerare perché le rendono maggiormente utili. Guidiamo il ragionamento per arrivare a un’impostazione di lavoro condivisa:

  • che cosa mettiamo in alto nella mappa? L’argomento;
  • solitamente dove possiamo trovare l’argomento? Nel titolo.

Sotto che cosa possiamo inserire? I sottotitoli, le parole chiave; in questo modo il titolo è al vertice e sotto in modo gerarchico avrò le altre informazioni;

  • che forma avrà quindi una buona mappa? Triangolo, montagna, capanna, piramide…. Quindi se cerco un’informazione generale dove dovremo guardare? In alto. E invece una molto specifica? In basso.
  • scriverò tanto in una mappa? No, solo parole chiave;
  • ci sono degli elementi che ci possono aiutare? Immagini, colori, parole-ponte…. Perché possono essere utili?

Quest’ultima è una domanda metacognitiva che consigliamo di inframezzare per rendere maggiormente consapevoli bambine e bambini.

Consigliamo di mimare anche a gesti i passaggi, per esempio la forma della mappa, in modo da ancorare maggiormente le informazioni. A ogni intuizione della classe, anche vicina al ragionamento a cui vogliamo condurre, rinforziamo il contributo per incentivare la partecipazione.

 

Le mappe concettuali sono un valido aiuto per passare dalle conoscenze implicite, sviluppate in modo inconsapevole e dipendenti dalle singole esperienze, all’astrazione e alla descrizione formale

Come fare una mappa utile?

Proponiamo, con la SCHEDA Com’è una mappa utile?, una mappa preimpostata con gli elementi chiave che abbiamo trattato in precedenza e chiediamo a bambine e bambini di modificare, personalizzare, dettagliare lo scheletro fornito, in modo che possa diventare un promemoria personale delle caratteristiche più funzionali di una mappa, adattabile nel tempo.

Proponiamo di usare un software per la costruzione di mappe oppure metodi “rimovibili” (gesso o pennarello cancellabile per la lavagna, matita e gomma per la realizzazione su carta, post-it colorati per i nodi, immagini da ritagliare o disegnare), così da poterla modificare e adattare nel tempo.

 

Per saperne di più
  • Stella G., Peroni M. (2023). I DSA nella pratica didattica. Firenze: Giunti EDU.
  • Stella G., Grandi L. (a cura di) (2016). Come leggere la dislessia e i DSA. Firenze: Giunti EDU.

 

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