Una gatta in fuga: l'amicizia oltre la guerra

La guerra in Siria porta distruzione e divide le famiglie: Vanna Cercenà racconta con grazia una storia toccante e vivace, scegliendo di narrarla dal punto di vista di una gattina.

di Ilaria Tagliaferri26 febbraio 20172 minuti di lettura
Una gatta in fuga: l'amicizia oltre la guerra | Giunti Scuola
 
Siamo a Damasco, dove la gattina Jamila è costretta a separarsi all’improvviso dalla mamma e dai suoi fratellini per scappare da guerra e distruzione. Il suo incontro con Alya, una bambina sensibile e ancora più spaventata di lei, è l’inizio di un’amicizia inattesa: la famiglia di Alya, infatti, costretta a spostarsi in un campo profughi, accetterà di buon grado la presenza della gatta, che sembra avere con la bambina un’intesa davvero speciale. I continui pericoli e spostamenti metteranno a dura prova il legame tra Alya e Jamila, ma ancora una volta la forza dell’amicizia riuscirà a ricomporre il mosaico delicato degli affetti e delle emozioni. Vanna Cercenà racconta con grazia una storia toccante e vivace, scegliendo di narrarla dal punto di vista della gattina, e sottolinea quanto l’incontro con l’Altro, umano o animale, possa recare sollievo alle ferite dell’anima.

Attività: una scuola diversa

Dopo essersi trasferiti nel campo profughi, Alya ritorna dalla sua prima giornata di scuola e la descrive: “Stiamo in un grande container diviso a metà e si sentono le voci dei maestri da una parte e dall’altra come se non ci fossero separazioni. Bisogna stare zitti per poter seguire le lezioni. C’è solo una grande lavagna, stiamo accoccolati per terra e scriviamo su una tavoletta che poi lasciamo in un angolo, alla fine della mattinata. Ci sono anche matite colorate e fogli mandati da quelli che hanno aperto la scuola”. Dopo aver letto insieme il libro soffermiamoci su questo passaggio e cogliamo l’occasione per riflettere sulla scuola, intesa anche come spazio fisico, nei luoghi che non rientrano nel nostro immaginario abituale: il campo profughi, ma anche i paesi attraversati da conflitti, o toccati dalle calamità naturali, come i terremoti. Chiediamo ai ragazzi: che cosa rappresenta la scuola in questi posti? Si può stare a scuola in modo diverso dal nostro? Parliamone tutti insieme, documentandoci con foto, storie e anche brani tratti dai giornali: la “scuola diversa” sarà una scoperta che aprirà il nostro sguardo sul mondo e ci farà riflettere sulle diverse realtà che ci circondano.

Vanna Cercenà
Una gatta in fuga
(2017) Firenze: Giunti junior
Collana Colibrì
Pp. 96

 
 
 

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