Oggi facciamo pragmatica: il progetto

Un progetto di ricerca-azione per l’educazione linguistica a scuola che pone l’attenzione sull’importanza della dimensione pragmatica del linguaggio, facendone oggetto di insegnamento in classe, per tutti

di Redazione GiuntiScuola04 dicembre 20235 minuti di lettura
Oggi facciamo pragmatica: il progetto | Giunti Scuola
Nell’ambito dell’educazione linguistica, è importante promuovere la diffusione di pratiche didattiche capaci di sostenere lo sviluppo delle abilità pragmatiche, integrandole alle altre competenze linguistiche, già oggetto di intervento didattico nelle ore dedicate alla lingua italiana. Chi si occupa di apprendimento linguistico sa bene infatti che imparare una lingua non significa solo acquisire lessico e grammatica, ma anche sviluppare quella serie di abilità che permettono di mettere in relazione parole e contesto comunicativo, guidando il parlante sia nella scelta delle formulazioni linguistiche più adatte alle specifiche situazioni sia nell’interpretazione delle eventuali sfumature di senso o dei significati impliciti delle parole usate.
Nonostante in letteratura sia riconosciuta l’importanza della dimensione pragmatica del linguaggio, nella pratica didattica a scuola la riflessione linguistica è intesa quasi esclusivamente come analisi grammaticale e del periodo. Ne consegue che difficilmente capita di fare cose con le parole.
Nel tentativo di dare una risposta concreta a questo bisogno educativo, da parecchi anni ormai è stato avviato un percorso di formazione e ricerca-azione Oggi facciamo pragmatica. Alla base della proposta  vi è l’idea che l’insegnamento della pragmatica non solo possa iniziare fin dalla scuola primaria, ma debba essere opportunamente integrato nella quotidianità dell’educazione linguistica, in un percorso in cui grammatica e pragmatica dialogano tra loro, dove le nozioni linguistiche vengono riprese nella pratica d’uso e, viceversa, a partire dall’uso della lingua si riattiva la riflessione grammaticale.

 

Un esempio di pratica inclusiva

Il tema dell’insegnamento che integra nella pratica in classe la dimensione pragmatica con quella grammaticale costituisce un ottimo punto di partenza per pratiche di didattica inclusiva, poiché tocca un bisogno educativo condiviso tra bambini che parlano l’italiano come L1 e apprendenti di L2. I percorsi didattici proposti coinvolgono tutta la classe, inclusi gli studenti con un basso livello di competenza linguistica, oltre a quelli con un’ottima preparazione. Questo perché ogni percorso didattico fornisce occasioni di lavoro comune, che potevano poi essere successivamente completati da momenti di riflessione mirata e ritagliata sui bisogni e sui livelli di competenza di ciascuno; secondariamente l’attenzione alla lingua parlata, raramente oggetto di riflessione e insegnamento in aula, da un lato ha facilitato la partecipazione di chi ha, per storia scolastica, più difficoltà di accesso alla lingua scritta, dall’altro ha comunque permesso anche a chi possiede buone competenze di riflettere sulla lingua da una nuova prospettiva.

 

Oggi facciamo pragmatica: dalla formazione alla didattica

Il progetto ha coinvolto 50 docenti del primo e del secondo ciclo della scuola primaria e 12 classi, dalla prima alla quinta elementare. L’intervento formativo è stato strutturato in quattro fasi di lavoro: 1. formazione teorica, 2. formazione pratica, 3. sperimentazione in aula, 4. documentazione
Nella prima fase di formazione teorica, gli insegnanti hanno avuto modo di riflettere su un insegnamento linguistico attento alla dimensione pragmatica, oltre che di esplorare i punti di contatto tra L1 e L2.

Nella seconda fase di formazione pratica i docenti sono stati guidati nell’analisi di materiali didattici, hanno condiviso un modello di unità di lavoro e si sono strutturate tracce di percorsi per la classe disciplinare.

Nella terza fase di sperimentazione i docenti hanno condotto le attività didattiche in aula. Sono state affrontate le seguenti situazioni comunicative: saper utilizzare il tu e il Lei in diversi contesti, saper fare un invito, saper fare una richiesta e infine saper gestire le situazioni di conflitto. In molti casi gli insegnanti sono stati supportati dal formatore sia nella conduzione delle lezioni che nella creazione delle attività, in particolare quelle di riflessione linguistica.

Nella fase finale di restituzione, i docenti che hanno avuto occasione di sperimentare i materiali didattici in aula, hanno potuto condividere con i colleghi e il formatore l’esperienza. Infine i partecipanti sono stati guidati nella documentazione: questo ha permesso a tutti di reimpiegare non solo i materiali personalmente prodotti, ma anche quelli creati da altri gruppi di lavoro, oltre che generare una più efficace diffusione dei risultati della sperimentazione con la scuola di appartenenza.


Dai commenti dei docenti a fine progetto, oltre alla condivisa osservazione di una maggiore partecipazione di tutti, è emerso stupore per la capacità degli allievi di osservare, notare e riflettere sulla lingua. In particolare si è constatato come sia più efficace per gli allievi partire dagli usi linguistici per poi arrivare alla grammatica, in percorsi che vanno così dall’uso alla forma. Le riflessioni di una collega supportano ampiamente l’idea di partenza del progetto, che vede la pragmatica come componente essenziale di un percorso di educazione linguistica e non un argomento da trattare solo se rimane tempo: «fare riflessioni linguistiche in questo modo ha più senso che fare grammatica in senso tradizionale… riflettere sulle parole che stai utilizzando lascia meno vuoto dopo una lezione… pensavo anche solo al discorso dei verbi… credo che abbiano capito più in profondità durante quella lezione l’utilizzo ad esempio del congiuntivo e del condizionale che in tante lezioni di grammatica… è stato illuminante per i bambini e per me».

 

Per approfondire

Stefania Ferrari (2016), Oggi facciamo pragmatica: un percorso di formazione e ricerca-azione nella scuola primaria , in ItalianoLinguaDue, 8, 2, pp. 270-80.

Il progetto e alcuni dei suoi materiali

 
 
Scuola primariaScuola secondaria di primo gradoItaliano L2

Dove trovi questo contenuto