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Profili funzionali nei DSA e implicazioni per il trattamento e per il PDP: un’intervista a Christina Bachmann

Che cosa si intende per “profili funzionali nei DSA”? Perché gli insegnanti devono essere informati sull’argomento? A queste domande risponde Cristina Bachmann, Psicologa, Vice Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, che interverrà anche nel corso del V Convegno “In classe ho un bambino che…” (Firenze, 10-11 febbraio 2017) sulle stesse tematiche. 

di Redazione GiuntiScuola17 gennaio 20173 minuti di lettura
Profili funzionali nei DSA e implicazioni per il trattamento e per il PDP: un’intervista a Christina Bachmann | Giunti Scuola

Al prossimo Convegno In classe ho un bambino che… (Firenze, 10-11 febbraio 2017) parlerà dei profili funzionali nei DSA: che cosa si intende per “profili funzionali”?

Dall'uscita della Legge 170 nel 2010 le scuole sono ormai preparate ad accogliere in classe un bambino con Disturbo Specifico di Apprendimento in classe. Sono uscite nel frattempo indicazioni molto precise per i clinici, dalla prima Consensus Conference del 2007 fino all'ultima dell'Istituto Superiore di Sanità nel 2011.

In molte regioni italiane si è provveduto a declinarle nel proprio contesto regionale: in Toscana, per esempio, alla delibera regionale sul tema è allegato un modello di relazione certificatoria per i DSA , ispirato a quello proposto nell'Accordo Stato Regioni del 2012. Secondo tale modello, oltre alle indicazioni di trattamento riabilitativo, devono essere indicati dal clinico suggerimenti riguardo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative da utilizzare in classe ed è specificato che la diagnosi deve essere funzionale. In altre parole non deve limitarsi al codice nosografico (per esempio, Dislessia, F81.0), ma deve descrivere come quel disturbo si manifesta in quel determinato alunno. Ad oggi probabilmente l'aspetto più critico rimane proprio questo, cioè rendere davvero personalizzato il percorso didattico dell'alunno con DSA quando si ha in mano una diagnosi solo nosografica, con generiche indicazioni che non vanno bene per tutti.

In pratica, che cosa dovrebbero sapere gli insegnanti sul tema e a che scopo?

Conoscere il profilo funzionale dell'alunno diventa fondamentale per una scelta riflettuta e condivisa degli aiuti da proporre nel Piano Didattico Personalizzato . Non basta, infatti, sapere che un alunno ha un disturbo della lettura, ma è fondamentale capire se è supportato da una buona memoria, se la comprensione del testo è affaticata dalla decodifica o se invece è compresente una difficoltà nel linguaggio ricettivo che rende difficile la comprensione di frasi complesse anche in modalità orale, quanto il calo di attenzione è conseguenza dell'affaticamento o invece sintomo di un vero e proprio disturbo dell'attenzione, se l’alunno è disponibile a utilizzare gli strumenti previsti dalla normativa e se è pronto a parlarne in classe.

Sono tutti aspetti che il clinico deve indagare durante la valutazione, utili non solo per le indicazioni in ambito scolastico, ma anche per stilare un progetto di intervento riabilitativo che sia davvero efficace. Nell'intervento che terrò al convegno di febbraio si affronteranno questi argomenti, proponendo una lettura critica degli elementi contenuti nelle diagnosi per programmare il percorso didattico degli alunni con DSA nel modo più personalizzato possibile.

Riferimenti bibliografici

Consensus Conference (2007), Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento – Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference, Milano, 26 gennaio.

Istituto Superiore di Sanità (ISS), Sistema Nazionale Linee Guida (2011), Consensus Conference Disturbi Specifici di Apprendimento, http://www.snlg-iss.it/cms/files/Cc_Disturbi_Apprendimento_sito.pdf

DSA documento d’intesa, PARCC 2011, http://www.lineeguidadsa.it/download_documentiDSA/download.php

I DSA e gli altri BES. Indicazioni per la pratica professionale (2016), CNOP, http://www.psy.it/i-dsa-e-gli-altri-bes-indicazioni-per-la-pratica-professionale.html

Stella G. e Grandi, L. (2016), Come leggere la dislessia e i DSA, nuova edizione (2016), Giunti Edu, Firenze.

Per saperne di più...

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