Facciamo un orto a scuola? 10 domande e risposte per cominciare

Realizzare un orto scolastico con i bambini della primaria è alla portata di tutti. Ecco qualche suggerimento per iniziare.

di Chiara Tacconi17 settembre 20156 minuti di lettura
Facciamo un orto a scuola? 10 domande e risposte per cominciare | Giunti Scuola
L’orto ci costringe gentilmente a guardare dove a scuola non guardiamo mai, su tra le nuvole e giù tra le zolle. A pensare in termini di stagioni. A sporcarci le mani con la terra. A imparare regole nuove. A dosare forza e delicatezza . E se ci metteremo al lavoro con tutta la classe per coltivare a scuola anche solo pochi ortaggi, molte cose cambieranno.

Diventeremo più pazienti, mentre aspettiamo la prima piantina che spunta, più cooperativi, gomito a gomito in un rettangolo di terra, più furbi, lottando contro le lumache. Saremo attenti alle sfumature di colori per decidere se è il momento di raccogliere e ci meraviglieremo di sapori nuovi . Però attenzione, perché chi comincia a coltivare un orto poi difficilmente riesce a smettere. E prima di iniziare a fare un orto proprio a scuola, sono molte le domande che ci frenano. Provo a rispondere alle più frequenti.

1. Non so niente di agricoltura, chi può aiutarmi?

Moltissime persone insospettabili: prova a chiedere fra i colleghi e il personale non docente, ma anche genitori e nonni, rimarrai sorpreso da quanti "contadini urbani" si nascondono fra di noi. Cerca un agricoltore della zona, sarà felice di spiegare ai bambini come fare un solco o come raccogliere la lattuga. Rivolgiti alle associazioni presenti sul territorio ( Slow Food , Legambiente , Coldiretti ), al consorzio agrario o al vivaio più vicino che forse vi presteranno un esperto per qualche ora.

2. Quali libri per cominciare?

Come sempre nella professione di insegnante, troverai molti libri e siti web (compreso questo blog!) che ti guideranno passo passo.

tUn paio di libri da tenere subito sullo scaffale:

3. Come faccio a sapere se il terreno scelto è coltivabile?

Ricordando che non bisogna mettere in piedi un'azienda agricola, persino un cortile asfaltato è coltivabile! Se il terreno della scuola non è mai stato coltivato, è necessario prima capire qual è la sua struttura o tessitura , se è argilloso sabbioso, e agire di conseguenza per riequilibrarlo. In caso di seri dubbi sull’inquinamento del terreno esistono anche le analisi di laboratorio (con un carotaggio e una spesa che parte dai 200 euro), ma raramente è necessario.

4. Che tipo di orto posso realizzare?

Orto in vasi, orto in cassoni, orto in materiali di recupero come sacchi di iuta e vecchi recipienti, orto biologico, orto verticale, orto sinergico… Le possibilità sono moltissime, a seconda dello spazio e del tempo a disposizione e dello “stile” preferito. Non bisogna riempire vasi e cassoni di torba, ma cercare un terriccio di qualità; le aziende di servizi rifiuti urbani a volte regalano e consegnano grandi quantitativi di compost ottenuto dalla raccolta differenziata dell'umido, vale la pena informarsi.

5. È un’attività adatta solo ai bambini più grandi?

Segui “Scuola dell'infanzia” e “Nidi d'Infanzia” e vedrai quanto è "naturale" per i bambini anche piccoli curare un orto. Dobbiamo però prendere alcune precauzioni: informarsi di eventuali allergie degli alunni, far muovere i bambini in un percorso prestabilito, fornirli di attrezzi adatti alle loro capacità, assegnare compiti adeguati, non utilizzare prodotti pericolosi come fertilizzanti o antiparassitari.

6. E se il raccolto si rovina?

Tutti noi “ortisti” sappiamo che qualcosa andrà storto. Arriverà un periodo troppo caldo o troppo freddo, troppo asciutto o troppo piovoso. Metteremo a dimora le piantine in un momento sbagliato perché prima non c'era tempo. Non saremo riusciti ad arricchire abbastanza il terreno per quella coltura. I bruchi pasteggeranno con i nostri cavoli. Tutto questo sarà parte della nostra storia nell'orto, da raccontare magari in un “diario di bordo”; ci aiuterà a capire che stiamo entrando in punta di piedi in un ecosistema e che non siamo noi a comandare. Anche il raccolto mancato sarà una grande esperienza e ci aiuterà a migliorare l’orto scolastico e il nostro modo di stare con la Natura.

7. Qual è il momento migliore per iniziare?

Subito, all'inizio dell'anno scolastico, almeno per preparare il terreno; dopo averlo liberato da erbacce e sassi, vangato e arricchito con compost o letame, potrai mettervi a dimora qualche pianta a ciclo breve oppure lasciarlo pronto per le prossime colture. Ma il taglio del nastro potrà esser fatto anche più tardi se non è stato possibile organizzarsi adesso. Sfrutta i mesi piovosi per cercare aiuti, fare progetti, delimitare e recintare, costruire una compostiera e avviare un semenzaio, preparare segnalini e spaventapasseri, e all'arrivo della stagione più mite sarà possibile trapiantare gli ortaggi.

8. Che succede se non ho abbastanza tempo per lavorare nell'orto?

Qui torniamo al punto di partenza, la progettazione dell’orto, che non deve essere troppo grande e impegnativo per le forze a disposizione. Condividere un orto con altre classi e avere alcune figure di riferimento come nonni o genitori sarà di grande aiuto.

9. Quali discipline posso collegare alla realizzazione di un orto scolastico?

Tutte. Progettare l’orto e seminare a distanze prestabilite; osservare e disegnare il ritmo delle stagioni; raccogliere storie e canzoni sull'orto; imparare i nomi degli ortaggi in inglese e nelle lingue di bambini stranieri presenti... Sono infinite le possibilità di fare scuola a partire da un orto.

10. Potremo mangiare il nostro raccolto con i bambini?

Chi ha la fortuna di avere una cucina nella scuola deve fare in modo di coinvolgere anche il personale della mensa in questa avventura. Nella storia dei progetti di orti scolastici si trova di tutto, dalle mense che hanno resistenze più o meno forti, fino alle collaborazioni più esaltanti con i cuochi della refezione. Si può cominciare con piccole cose, qualche erba aromatica fornita alla cucina, per poi arrivare alle temutissime verdure crude. Importante è mettere in chiaro da subito regole condivise. Se invece la cucina manca, serviranno momenti (e permessi) speciali per assaggiare i nostri ortaggi: una festa dell’orto in chiusura dell’anno scolastico, e prima ancora, una serie di laboratori per affinare i sensi usando proprio verdure ed erbe del vostro orto. Si dice che i bambini non amino mangiare le verdure, ma queste sono le “loro” verdure: sorprenderanno tutti.

 

 
 
 
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