Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Il 16 marzo si svolta è l’audizione del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, davanti alle settime Commissioni di Camera e Senato in seduta congiunta sui contenuti del “Piano Nazionale Riprese e Resilienza”(PNRR).&nbsp;Il Ministro ha affermato che occorre investire di più nel settore 0-6 e che è necessario farlo diventare un tema nazionale. In particolare, vanno attenuati i divari esistenti tra i vari territori, soprattutto in relazione alla diffusione degli asili nido. In alcune regioni (soprattutto nel Sud) l’obiettivo del 33% di frequenza dei bambini di 0-3 anni (obiettivo che doveva essere conseguito entro il 2010 secondo quanto stabilito dall'UE) è ancora molto lontano dall’essere realizzato, a differenza di altre regioni (soprattutto del Centro-Nord) dove è stato ampiamente superato.Più nidi d'infanzia&nbsp;L’incremento dei nidi d'infanzia sembra essere una delle priorità di questo governo e verrà portato avanti con strumenti finanziari ordinari. L’obiettivo finale del governo è quello di garantire la possibilità di accesso al nido a tutti i bambini. Più in generale, il Ministro ha dichiarato che nell’ambito del PNRR vi sarà un potenziamento anche del settore 3-6 e delle sezioni primavera. Per è previsto un finanziamento di 1 miliardo di euro.Prioritaria la formazioneIl Ministro ha anche sottolineato che la vera risorsa della scuola è costituita dai docenti e dunque la loro formazione appare un’esigenza prioritaria. Si consideri, ad esempio, che per quanto riguarda le competenze digitali i docenti italiani sono ultimi in UE. È stato inoltre rimarcato che la formazione risponde non solo a un’esigenza del singolo docente, ma costituisce una necessità del sistema in quanto senza un’adeguata formazione ogni intervento riformatore o innovativo rischia di naufragare. La formazione rappresenta quindi un vero investimento per la scuola, non una spesa.Da questi pochi dati sembra confermata la volontà del governo di dedicare un’attenzione particolare e non episodica al settore 0-6, come d’altro canto aveva già dichiarato il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, l’8 marzo 2021, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. E questo anche per venire incontro alle possibilità occupazionali delle donne e per incrementare la parità di genere nel nostro Paese. L’impressione che se ne ricava è che si stia uscendo dalla mera enunciazione di principi e si stia invece cercando di strutturare una proposta politica operativa di intervento per far decollare un settore che, a sei anni dalla legge 107/2015 che lo ha istituito e a quattro anni dal D.Lvo 65/2017 che lo ha regolamentato, finora è rimasto alquanto in ombra nel dibattito politico. Daremo man mano conto degli sviluppi futuri.

Zero-sei: qualche spiraglio di luce...