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Urbino, il gioiello del Rinascimento

Itinerari, monumenti ed esperienze da non perdere nella città di Raffaello

di Redazione GiuntiScuola09 settembre 20221 minuto di lettura
Urbino, il gioiello del Rinascimento | Giunti Scuola

“Chi arriva a Urbino ignaro e della sua storia e della sua importanza si trova di fronte ad una sorpresa straordinaria, anzi un miracolo.

Nel giuoco delle colline che sopportano le strade d’accesso ecco che appare un Palazzo Fatato che il tempo non ha sfregiato né intaccato.

È un salto indietro nel tempo, un tuffo nella purezza e nella libertà dello spirito”.

Carlo Bo

Urbino ospita ogni anno visitatori di ogni luogo e ogni età: tra questi, nel 2022, anche i bambini e le bambine delle classi che hanno scelto di partecipare al CodyTrip Urbino, una gita virtuale che unisce  le tecnologie digitali, il coding e l’immaginazione per colmare le distanze e condividere con migliaia di coetanei l’esperienza di una gita scolastica.

Guidati da Alessandro Bogliolo, ideatore di CodyTrip e professore all’Università di Urbino, oltre 10.000 studenti e insegnanti si sono emozionati e divertiti in una visita insolita alla scoperta delle tante meraviglie della città.

Che cosa vedere a Urbino

L’aria di Urbino avvolge e trasporta verso icone di antica bellezza e racconta storie di un passato ancora vivo nel cuore della città. Cosa visitare:

Sicuramente il Palazzo Ducale, oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche. Con i suoi Torricini imponenti, le sue mura, le decorazioni finissime e ogni sua stanza, racconta la magnificenza vissuta dalla corte di Federico da Montefeltro nel Rinascimento. Il Palazzo fu realizzato in varie fasi con la collaborazione di artisti quali  Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini. Mentre nei piani superiori si possono ammirare i maestosi appartamenti dove si trovano conservate tra le altre, opere di Raffaello Sanzio , Piero della Francesca,  Paolo Uccello, Federico Barocci e Tiziano, il piano nobile ci fa sognare con lo Studiolo, luogo intimo di studio e meditazione del duca. Oltre alle celebri tarsie lignee, che tra simboli e paesaggi creano effetti tridimensionali stupefacenti, in questo spazio magico si può ammirare il ciclo degli uomini illustri dove da Ippocrate a Petrarca troviamo la summa dell’antico scibile. I Giardini erano e sono parte vitale di un gioco di armonie: lo spettacolo Urbinate è suggellato dalla natura, presenza ancestrale e gioiosa in ogni spazio, sfavillante nei giochi di luce regalati da quel sole che reca “qualcosa di nuovo […], anzi d’antico” (Giovanni Pascoli, L’Aquilone). Meritano menzione anche i Sotterranei testimonianza dell’ampia attività di servizi svolti all’interno della corte : troviamo cucine, magazzini, neviera, maneggio, bagno, un ingegnoso sistema idrico di riscaldamento dell’acqua e un sistema di smaltimento rifiuti. Risalendo verso la Corte, si possono esplorare le sinuose scale a chiocciola che conducono all’iconica e affascinante facciata dei Torricini godibile anche all’esterno scendendo da Piazza Duca Federico fino a Borgo Mercatale, zona in cui hanno sede la Rampa di Francesco di Giorgio Martini e le stalle ducali.

Accanto al meraviglioso Palazzo si trova l’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta progettata nel XV°sec.  da Francesco di Giorgio Martini e ristrutturata secondo lo stile neoclassico alla fine del ‘700 dall’architetto Valadier. Al suo interno numerosi dipinti tra i quali una pregiata Ultima cena di Federico Barocci.

A collegare l’ingresso di palazzo ducale e la Cattedrale è piazza Duca Federico dove si affacciano sia la sala del Castellare che le Grotte del Duomo, sedi di mostre temporanee.

Subito nelle prossimità troviamo alcuni punti di notevole interesse. L’Ex monastero di S. Chiara, ora sede del rinomato ISIA ed il platano secolare che con i suoi rami concede ombra ad alcuni caratteristici vicoletti del centro storico ed al trecentesco Palazzo Odasi Bonaventura sede dell’Accademia di Belle Arti.

Tre itinerari da non perdere

Dal colle del Poggio si scende su Piazza della Repubblica e sono almeno altri tre gli itinerari che si snodano nell’antistante colle del Monte. Il primo porta verso porta Santa Lucia, qui apre le porte l’Orto Botanico dell’Università di Urbino, un luogo incantevole dove le piante dimorano sovrane e stupiscono i visitatori. Tra loro si nasconde una bellissima insettivora e possiamo ammirare un maestoso Ginkgo.

Il secondo ci porta sulle orme del pittore Raffaello Sanzio. Camminando verso una delle salite più famose di Urbino, dall’omonima via si giunge presso la Casa di Raffaello, genio indiscusso di un’arte trasmessagli anche dal padre Giovanni Santi che proprio a casa aveva bottega. All’interno della dimora si può ammirare anche una Madonna con il bambino attribuita ad un giovane Raffaello e nel piccolo cortile una pietra per macinare i colori e un lavabo cinquecentesco. Salendo ancora per via Raffaello arriviamo al Monumento a lui dedicato e alla riproduzione della sua tomba all’interno della chiesa del convento dei Carmelitani Scalzi. Da qui, per essere completamente rapiti da un panorama unico e spettacolare, il cammino da percorrere è quello che arriva al Parco della Resistenza che circonda la Fortezza Albornoz.

Anche il terzo itinerario termina alla Fortezza Albornoz ma percorre le viuzze interne e ci porte in via Barocci, nella piccola Piazza del Carmine fino all’Oratorio di San Giovanni Battista, all’interno del quale vi è custodito il ciclo di affreschi realizzati nel 1416 dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni pittori di grido del gotico internazionale. A pochi passi è collocato l’Oratorio di San Giuseppe custode di un imponente Presepio con figure a grandezza naturale,  realizzato a stucco , opera dello scultore urbinate  Federico Brandani.

Uscendo da Urbino, dirigendosi verso il suggestivo Bosco delle Cesane, luogo dove tra panorami mozzafiato volano in alcuni momenti dell’anno coloratissimi aquiloni, troviamo la chiesa di San Bernardino Mausoleo dei Duchi di Urbino. La chiesa convento opera di Francesco di Giorgio Martini e di un giovanissimo Donato Bramante conservava fino alle espoliazioni napoleoniche il dipinto di Piero della Francesca ora conservato alla Pinacoteca di Brera Sacra Conversazione con la Madonna col Bambino, sei santi, quattro angeli e il donatore Federico da Montefeltro più comunemente conosciuto come  Pala Montefeltro.

 

Foto Fabio Demitri, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons