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Teoria Gender: ecco i chiarimenti del MIUR

Con una nota del 15 settembre 2015 il MIUR risponde alle richieste di chiarimenti, sia da parte di dirigenti scolastici e docenti che di genitori, riguardo a una presunta possibilità di inserimento all’interno dei Piani dell’Offerta Formativa delle scuole della cosiddetta “Teoria del Gender”. 

di Redazione GiuntiScuola17 settembre 20152 minuti di lettura
Teoria Gender: ecco i chiarimenti del MIUR | Giunti Scuola

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“Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119”: così recita il comma 16 dell'articolo 1 della Legge 107 per la riforma della scuola .

Da questo passaggio, è sorto negli ultimi mesi un dibattito sulla presunta "Teoria Gender" che la Legge 107 mirerebbe a diffondere. Per chiarire il testo della legge e per rispondere alle molte richieste dei genitori al proposito, il MIUR ha diffuso una lunga nota dove si legge, tra le altre cose, che il passaggio in questione mira semplicemente ad attuare i princìpi di pari dignità e non discriminazione di cui parla la Costituzione agli articoli 3, 4, 29, 37 e 51.

"La finalità del suddetto articolo", si legge ancora nella nota "non è quella di promuovere pensieri o azioni ispirati ad ideologie di qualsivoglia natura, bensì quella di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona costituzionalmente garantiti , anche per raggiungere e maturare le competenze chiave di Cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro le quali rientrano la promozione dell’autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona, così come stabilito pure dalla Strategia di Lisbona 2000. Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione.
Si ribadisce, quindi, che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né 'ideologie gender' né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo".

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