Lingua madre e plurilinguismo nella normativa
Nelle “Indicazioni nazionali”, nelle “Linee guida” e negli “Orientamenti culturali” troviamo il tema dell’integrazione degli alunni con background migratorio e dell’educazione interculturale

Il plurilinguismo e la diversità linguistica sono presenti da tempo nella normativa italiana,
Troviamo il tema del plurilinguismo, della diversità linguistica e della lingua madre da riconoscere e valorizzare. sia nei documenti più generali che in quelli che trattano in particolare il tema dell’integrazione degli alunni con background migratorio e dell’educazione interculturale.
Nelle Indicazioni nazionali e Linee guida
Nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo (2012), in apertura, si legge “Una molteplicità di lingue e culture è entrata nelle nostre scuole…” e più avanti troviamo i passaggi seguenti:
La scuola dell’infanzia. I discorsi e le parole
La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua d’origine….I bambini vivono spesso in ambienti plurilingui e, se opportunamente guidati, possono familiarizzare con una seconda lingua in situazioni naturali di dialogo, di vita quotidiana, diventando progressivamente consapevoli di suoni, tonalità, significati doversi.
La scuola del primo ciclo. Cittadinanza e Costituzione
La lingua italiana costituisce il primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi. La lingua scritta, in particolare, rappresenta un mezzo decisivo per l’esplorazione del mondo, l’organizzazione del pensiero e per la riflessione sull’esperienza e il sapere dell’umanità. E’ responsabilità di tutti i docenti garantire la padronanza della lingua italiana, valorizzando al contempo gli idiomi nativi e le lingue comunitarie.
Nei documenti prodotti in questi anni dall’Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’intercultura, il tema del plurilinguismo è esplicitamente sottolineato come un’occasione per tutti :
“La situazione di plurilinguismo che si sta sempre più diffondendo nelle scuole rappresenta un’opportunità per tutti gli alunni oltre che per gli alunni stranieri…. Il mantenimento della lingua d’origine è un diritto dell’uomo ed è uno strumento fondamentale per la crescita cognitiva, con risvolti positivi anche sull’Ital2 e sulle LS studiate nella scuola. L’insegnamento delle lingue d’origine, nella loro versione standard, può essere organizzato insieme a gruppi e associazioni italiani e
stranieri, mentre saranno le famiglie e le collettività ad esporre i figli alle varietà non-standard da loro parlate”.
(MIUR- Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri, 2007).
In altri documenti dell’Osservatorio, vi sono paragrafi dedicati alla pluralità linguistica come tratto diffuso da riconoscere e valorizzare:
“Per quanto riguarda le altre lingue originarie, importante risorsa per lo sviluppo cognitivo e affettivo, è necessario assumere, per una loro valorizzazione, un’ottica policentrica che coinvolga sia le famiglie che le agenzie pubbliche e di privato sociale presenti sul territorio”
(Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, 2014).
A propossito di valorizzazione della diversità linguistca, un altro documento inviata le scuole a :
- Attivare dentro le scuole corsi opzionali di insegnamento delle lingue d’origine, anche in collaborazione con i governi dei Paesi di provenienza.
- Sperimentare l’insegnamento a tutti gli alunni di lingue straniere non comunitarie (cinese, arabo, russo).
- Conoscere, riconoscere e valorizzare le forme di bilinguismo presenti fra gli alunni della classe.
- Formare i docenti sul tema della diversità linguistica e del plurilinguismo.
(MIUR-Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, Diversi da chi? Raccomandazioni per l’integrazione degli alunni stranieri e l’intercultura, 2015)
Il plurilinguismo negli Orientamenti interculturali
In un documento recente, la diversità linguistica e l’attenzione alle lingue in uso nell’ambiente familiare è proposta in maniera esplicita anche con indicazioni, proposte e attenzioni.
Di seguito, alcuni frammenti tratti da Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori (2022).
ORIENTAMENTI INTERCULTURALI
Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori
Come la maggior parte dei Paesi europei, anche l’Italia è caratterizzata dal multilinguismo. Oltre alla lingua nazionale, vi sono altri tre “poli linguistici”:
le 12 lingue delle minoranze “storiche”, riconosciute nella Legge n.482 del 1999 e, più di recente, la LIS (lingua italiana dei segni), riconosciuta nel maggio del 2021;
le varietà dialettali, che connotano regioni e territori;
gli idiomi dell’immigrazione di diversa consistenza quantitativa e di status (lingue patrimoniali, lingue veicolari, lingue coloniali).
“Una molteplicità di lingue e culture è entrata nelle nostre scuole...”: così si legge nelle Indicazioni nazionali, del 2012: a questa realtà di fatto, non sempre corrispondono tuttavia consapevolezze diffuse sul valore delle lingue e conseguenti attenzioni alla diversità linguistica delle classi.
Accanto ad una rappresentazione generale e generica del bilinguismo come opportunità e ricchezza - se riferito a lingue che godono di “prestigio sociale” - vi è spesso negazione o rimozione delle situazioni di plurilinguismo reale, riferito a parlanti le lingue madri delle famiglie immigrate. Un’educazione al plurilinguismo, come auspicato dai documenti europei e del Consiglio d’Europa, si deve porre obiettivi, quali:
- il riconoscimento delle lingue parlate dai bambini e dalle bambine nei contesti extrascolastici e la raccolta delle loro biografie linguistiche
- la valorizzazione di ogni lingua e della diversità linguistica presente nelle comunità;
- l’attivazione di processi metalinguistici di comparazione e scambio tra le lingue.
“Avere attenzione alla lingua parlata nel contesto familiare costituisce la base per l’apprendimento della lingua italiana”, è un’indicazione contenuta nelle Linee Pedagogiche per il sistema integrato 0/6, Ministero dell’istruzione, 2021.
È opportuno disporre di libri bilingui e nelle lingue madri, di materiali multilingui, anche visivi. E promuovere attività di lettura e narrazioni nelle biblioteche scolastiche, o in collaborazione con le biblioteche pubbliche, anche con il coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni del territorio.