Contenuto riservato agli abbonati io+

Le parole delle migrazioni

Dal libro "L'immigrazione a piccoli passi": il "vocabolario" delle migrazioni.

di Arturo Ghinelli30 gennaio 20123 minuti di lettura

Dal libro L'immigrazione a piccoli passi di Sophie Lamoreux (Motta Junior, Firenze 2011) , ecco un breve vocabolario per capire il significato delle "parole delle migrazioni".

Migrazione : indica uno spostamento di popolazione e si può riferire sia a esseri umani, sia ad animali. Questa parola è spesso utilizzata per parlare dei movimenti verso un altro Paese allo scopo di viverci stabilmente.

Immigrazione : è l’ingresso nel Paese di destinazione. Si riferisce all’azione di varcare una frontiera per stabilirsi in un Paese straniero per viverci e lavorare.

Emigrazione : è la partenza dal Paese d’origine. L’emigrato è la persona che ha lasciato il luogo dove si trovava per andare in un altro luogo allo scopo di viverci stabilmente.

Nomadismo : i primi uomini, quando si spostavano, non avevano l’intenzione di raggiungere un luogo preciso. Erano cacciatori-raccoglitori, e quindi nomadi, cioè si spostavano di continuo per trovare del cibo.

Sedentari : in Mesopotamia gli uomini scoprirono nuove tecniche che permettevano loro di coltivare la terra. Non ebbero più bisogno di spostarsi continuamente: diventarono sedentari.

Ondate migratorie : gli uomini preistorici non sono stati gli unici a spostarsi.
La storia dell’uomo è segnata da ondate migratorie che possiamo classificare secondo alcune differenti tipologie:

  • La migrazione di conquista.
  • L’emigrazione come rifugio.
  • L’immigrazione economica.

Le invasioni barbariche : dalla fine del II secolo avanti Cristo, l’Impero Romano ha dovuto continuamente confrontarsi con la minaccia dei popoli “barbari”.

Barbari : nell’Età antica, i Greci definirono barbari tutti gli individui che non parlavano greco. Presso i Romani, il barbaro indicava più in generale lo straniero.

Assimilazione : significa per gli immigrati conformarsi alle regole del Paese d’accoglienza. Acquisire la cittadinanza significa allora sposare totalmente la cultura del Paese d’accoglienza.

Integrazione : nel nome del diritto alla differenza, si è preferita progressivamente l’integrazione. In questo caso i nuovi arrivati accettano il rispetto delle regole della comunità di accoglienza, ma anche le loro differenze sono riconosciute.

Multiculturalismo : sostiene la coesistenza di più culture in una stessa società. Nello Stato multiculturale sono presenti istituzioni comunitarie, ad esempio giornali e scuole di diverse lingue, diverse possibilità di contrarre matrimonio…

Razzismo : è una teoria che divide gli esseri umani in differenti razze, ognuna delle quali avrebbe delle specificità biologiche. Ad esempio, dire che “i Neri hanno la danza nel sangue” è una considerazione razzista. Il razzismo porta inevitabilmente a ritenere che una razza sia “migliore” di un’altra e si oppone con forza all’idea di mescolarle.

Meticciato : indica il “mescolarsi”, attraverso unioni e nascite di figli, di due popolazioni differenti.

Pogrom : indica in russo il massacro e il saccheggio subito da una parte della popolazione di un luogo per mano di un’altra, la parola ha poi assunto il significato soprattutto di “massacro di ebrei”.

Genocidio : è lo sterminio di un’intera popolazione.