Anticipo scolastico? Una novità vecchia

Cubomania

Il passaggio dai suoni ai segni

Momenti speciali

Adesso siamo grandi!

Percorso continuità parte I: Prepariamo la festa

<ul><li>Pavón, M. Inseparabili. 2018 Fatatrac</li></ul>Narrata in prima persona e con una scarpa come protagonista, questa storia ci rende partecipi di un viaggio tanto incerto quanto emozionante, che si conclude nel modo più inaspettato. Un racconto intenso che porta i nostri figli in un'altra realtà: quella in cui i "supereroi" non solo esistono, ma ottengono che i bambini, nonostante tutto, tornino a sorridere.&nbsp;<ul><li>Baladan, A. Bellemo, C. Storia Piccola. 2015 Topipittori&nbsp;</li></ul>Fai buon viaggio. È&nbsp;l’augurio più difficile da pronunciare a un figlio&nbsp;che inizia a percorrere la strada della propria vita lontano dalla famiglia che l’ha accolto, festeggiato e accudito. Quel bambino, ora cresciuto, decide di partire, proprio ora, in questo istante, proprio qui, in questo luogo. Quel bambino, così unico.<ul><li>Bizouerne, G. Rodriguez, B (trad. Maria Bastanzetti). Barnabé alla scoperta del mondo. 2020. &nbsp;Terre di mezzo&nbsp;</li></ul>Barnabé con la sua idea di andare a fare un viaggio in capo al mondo coinvolge Costanza in cerca di emozioni forti e Clara, che adora far parte di una banda. Decidono di essere tutti e tre capi, di darsi una mano a vicenda, di sostenersi nella stanchezza. L'altro da sé è qualcuno con cui collaborare.&nbsp;<ul><li>Viva, F. La piccola Charlotte filmmaker. 2016. Fatatrac</li></ul>Charlotte è una bambina molto particolare, con le idee davvero chiare: è una filmmaker. Vive a New York con i suoi genitori e il suo gatto Macchia. Charlotte ama fare film e attraverso le lenti della sua videocamera vede il mondo diversamente dagli altri bambini. Con questo libro avviciniamo i bambini ad un linguaggio molto presente nella vita di oggi e di questo particolare momento.<ul><li>Colaone, S. Il primo viaggio di Giovanna. 2020. Fatatrac</li></ul>Giovanna fa il suo primo viaggio. Passerà qualche giorno in campagna dagli zii, fra orti giganti, passatempi vecchio stile e nuove amicizie, tornando a casa con una sorpresa.<ul><li>Risari, G. Murgia, D I. Avanti tutta!&nbsp;&nbsp;2020. Edizioni Corsare</li></ul>Alzarsi e prendere la giusta distanza da questa pastoia, guardare altrove, guardare lontano e andare verso un futuro, che sia nuovo e pieno di aria diversa, mai respirata finora. E magari fare tutto questo con una squadra ben scelta di compagni di avventura.<ul><li>Zoboli, G. Mulazzani, S. Anselmo Va A Scuola. 2019. Topipittori</li></ul>Un coniglio che racconta barzellette e un bambino che di notte vola sulla sua automobile. Un cuore timido e un animo intrepido. Una scuola popolata di dizionari chiacchieroni e di malinconici mappamondi. Un’avventura trasognata, attraverso aule e alfabeti, libri e banchi, pensata per accompagnare per mano i bambini nel grande mistero scolastico che li attende.<ul><li>Scuderi, L. Zanotti, R.Vorrei dirti. 2019.&nbsp;Fatatrac&nbsp;</li></ul>Vorrei dirti&nbsp;è un incoraggiamento alla fiducia, un viaggio poetico dentro la parola e dentro il silenzio; è una finestra sulla bellezza della vita che svela al bambino di avere in sé un grande potere: quello di costruire il mondo attraverso parole buone che plasmano, smontano o ricreano incessantemente la realtà.

L’esperienza della chiusura ha messo a dura prova tutte le consuete azioni per la continuità, i riti di passaggio e la preparazione ad accedere al nuovo cammino. Come sempre, l’aspetto essenziale è stato ed è
 
 garantire la relazione
 
 , il legame che aiuta e sostiene ognuno secondo le proprie potenzialità e che, sulla base di una sperimentata positività nel convivere e nell’imparare assieme, assicura al bambino di poter
 
 accogliere il cambiamento
 
 con fiducia e curiosità.


 Alcuni gesti e azioni della continuità per il passaggio diventano ancor più delicati, visto che non possiamo frequentarci di persona. Per questo cerchiamo di chiarire bene nel

L’esperienza della chiusura ha messo a dura prova tutte le consuete azioni per la continuità, i riti di passaggio e la preparazione ad accedere al nuovo cammino. Come sempre, l’aspetto essenziale è stato ed è garantire la relazione, il legame che aiuta e sostiene ognuno secondo le proprie potenzialità e che, sulla base di una sperimentata positività nel convivere e nell’imparare assieme, assicura al bambino di poter accogliere il cambiamento con fiducia e curiosità.Alcuni gesti e azioni della continuità per il passaggio diventano ancor più delicati, visto che non possiamo frequentarci di persona. Per questo cerchiamo di chiarire bene nel gruppo educativo di scuola e nella commissione continuità che cosa è importante poter fare e come dialogare tra insegnanti di ordini differenti, per rispettare i bambini, la loro storia personale, le loro possibilità di partecipare e vivere un buon futuro a scuola, comunque sia.Come organizzarci per la continuità verticale e nel passaggio?Questa problematica si presenta sia nella relazione nido-scuola dell’infanzia che tra scuola dell’infanzia e scuola primaria. Ora non è più possibile attivare visite reciproche e progetti in comune da vivere insieme nel contesto e questo è un duro colpo ad una continuità già traballante. Cosa possiamo fare? Come tenere un collegamento? Come accompagnare i bambini?Alcuni spunti:Costruiamo un percorso simbolico per simulare il viaggio da una scuola all’altra (dal nido alla scuola dell’infanzia e da qui alla primaria);Scegliamo delle letture in comune e delle attività concordate, scambiamoci dei video o realizziamo dei collegamenti digitali con la scuola successiva. I colleghi possono presentare la scuola e rispondere alle domande dei bambini su diversi aspetti della vita di scuola;Utilizziamo l’arte postale: inviamoci delle cartoline fate a mano, con creatività, che raccontino di noi: chi siamo, come viviamo a scuola, cosa vorremmo sapere o far sapere ai nuovi insegnanti e ai compagni.  Realizziamo un percorso didattico/un laboratorio che accoglierà i bambini nella prossima scuola e proseguirà a cura dei colleghi; Organizziamo una mostra virtuale dei lavori realizzati visibile anche alle famiglie;Costruiamo una scatola della memoria, anche digitale, che racconti il bambino in alcuni suoi aspetti essenziali. Potrebbe essere adatta sia per una condivisione con le famiglie che per i colleghi della scuola successiva. Manteniamo se possibile alcuni rituali che riconoscono la crescita e predispongono al cambiamento: una danza, una canzone o filastrocca dedicata, una medaglia, un momento di festa, magari da realizzare all’aperto o da vivere solo nel proprio gruppo.Tra colleghi, costruiamo una Carta della continuità con alcune parole chiave dove mettiamo in gioco i significati che assumono nei diversi ordini: diritti del bambino, gioco, accoglienza, apprendimento, relazione, anche in questa nuova situazione;Continuiamo, attraverso colloqui sul web, gli scambi per il passaggio di informazioni sul bambino;Rivediamo il modello del fascicolo se possibile, utilizziamo una documentazione qualitativa/descrittiva come scheda personale per il passaggio.Forse ora riesce difficile confrontarsi con i colleghi della primaria su questo aspetto se non l’abbiamo fatto in precedenza, ma è molto importante perché è un elemento della nostra identità educativa. Le informazioni da scambiare chiedono un atteggiamento eticamente corretto: vanno pensate per favorire il bambino nel passaggio e non soltanto per formare le classi o classificare gli alunni;I bambini disabili e fragili sono quelli maggiormente penalizzati in questa situazione, curiamo la continuità in ogni modo per loro e per le loro famiglie, seguendo le procedure istituzionali (Pei costruito in modo cooperativo da docenti, esperti, famiglia; riunioni nel GLO – Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione) e colloqui di passaggio con scambio non solo sul bambino ma sulle modalità di aiuto e supporto nei vari ambiti, sugli accordi e collaborazioni possibili con famiglia e esperti;Adattiamo le esperienze messe in atto per tutti i bambini, personalizzando in relazione ai singoli casi (video presentazione personale, uso di libri costruiti con CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) foto e elaborati che evidenzino potenzialità, attitudini e contesti favorevoli all’apprendimento).  

L’esperienza della chiusura ha messo a dura prova tutte le consuete azioni per la continuità, i riti di passaggio e la preparazione ad accedere al nuovo cammino. Come sempre, l’aspetto essenziale è stato ed è garantire la relazione, il legame che aiuta e sostiene ognuno secondo le proprie potenzialità e che, sulla base di una sperimentata positività nel convivere e nell’imparare assieme, assicura al bambino di poter accogliere il cambiamento con fiducia e curiosità.Alcuni gesti e azioni della continuità per il passaggio diventano ancor più delicati, visto che non possiamo frequentarci di persona. Per questo cerchiamo di chiarire bene nel gruppo educativo di scuola e nella commissione continuità che cosa è importante poter fare e come dialogare tra insegnanti di ordini differenti, per rispettare i bambini, la loro storia personale, le loro possibilità di partecipare e vivere un buon futuro a scuola, comunque sia.Come organizzarci per la continuità verticale e nel passaggio? Questa problematica si presenta sia nella relazione nido-scuola dell’infanzia che tra scuola dell’infanzia e scuola primaria. Ora non è più possibile attivare visite reciproche e progetti in comune da vivere insieme nel contesto e questo è un duro colpo ad una continuità già traballante. Cosa possiamo fare? Come tenere un collegamento? Come accompagnare i bambini?Alcuni spunti:<ul><li>Costruiamo un percorso simbolico per simulare il viaggio da una scuola all’altra (dal nido alla scuola dell’infanzia e da qui alla primaria);</li><li>Scegliamo delle letture in comune e delle attività concordate, scambiamoci dei video o realizziamo dei collegamenti digitali con la scuola successiva. I&nbsp;colleghi possono presentare la scuola e rispondere alle domande dei bambini su diversi aspetti della vita di scuola;</li><li>Utilizziamo l’arte postale: <a data-cke-saved-href="http://www.robertopittarello.it/ARTE%20POSTALE.html" target="_blank" href="http://www.robertopittarello.it/ARTE%20POSTALE.html">inviamoci delle cartoline fate a mano</a>, con creatività, che raccontino di noi: chi siamo, come viviamo a scuola, cosa vorremmo sapere o far sapere ai nuovi insegnanti e ai compagni. &nbsp;</li><li>Realizziamo un percorso didattico/un laboratorio&nbsp;che accoglierà i bambini nella prossima scuola e <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/temi/continuita/articoli/" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/temi/continuita/articoli/">proseguirà a cura dei colleghi</a>;&nbsp;</li><li>Organizziamo una mostra virtuale dei lavori realizzati&nbsp;visibile anche alle famiglie;</li><li>Costruiamo una scatola della memoria, anche digitale, che racconti il bambino&nbsp;in alcuni suoi aspetti essenziali. Potrebbe essere adatta sia per una condivisione con le famiglie che per i colleghi della scuola successiva.&nbsp;</li><li>Manteniamo se possibile alcuni rituali che riconoscono la crescita e predispongono al cambiamento: una danza, una canzone o filastrocca dedicata, una medaglia, un momento di festa, magari da realizzare all’aperto o da vivere solo nel proprio gruppo.</li><li>Tra colleghi, costruiamo una Carta della continuità con alcune parole chiave dove mettiamo in gioco i significati che assumono nei diversi ordini: diritti del bambino, gioco, accoglienza, apprendimento, relazione, anche in questa nuova situazione;</li><li>Continuiamo, attraverso colloqui sul web, gli scambi per il passaggio di informazioni sul bambino;</li><li>Rivediamo il modello del fascicolo se possibile, utilizziamo una documentazione qualitativa/descrittiva come scheda personale per il passaggio.Forse ora riesce difficile confrontarsi con i colleghi della primaria su questo aspetto se non l’abbiamo fatto in precedenza, ma è molto importante perché è un elemento della nostra identità educativa. Le informazioni da scambiare chiedono un atteggiamento eticamente corretto: vanno pensate per favorire il bambino nel passaggio e non soltanto per formare le classi o classificare gli alunni;</li><li>I bambini disabili e fragili sono quelli maggiormente penalizzati in questa situazione, curiamo la continuità in ogni modo per loro e per le loro famiglie, seguendo le procedure istituzionali (Pei costruito in modo cooperativo da docenti, esperti, famiglia; riunioni nel GLO – Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione) e colloqui di passaggio con scambio non solo sul bambino ma sulle modalità di aiuto e supporto nei vari ambiti, sugli accordi e collaborazioni possibili con famiglia e esperti;</li><li>Adattiamo le esperienze messe in atto per tutti i bambini, personalizzando in relazione ai singoli casi (video presentazione personale, uso di libri costruiti con CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) foto e elaborati che evidenzino potenzialità, attitudini e contesti favorevoli all’apprendimento). &nbsp;</li></ul>

La continuità verticale