Imparare facendo
Esplorare, manipolare, scrivere insieme e leggere ad alta voce: nuovi stili di apprendimento, a partire dall’esperienza diretta

Sappiamo ormai, grazie a studi, letture ed esperienze, che il modo più efficace di avviare il processo di insegnamento-apprendimento è quello di partire dall’esperienza, dal vissuto.
Se partire dall’esperienza è un elemento ormai familiare, la parte più complessa sta, invece, nel continuare a coltivare questa impronta e a intrecciare le nuove acquisizioni con quelle pregresse; dunque, nel creare esperienze nuove che possano supportare contenuti, strategie e proposte operative.
Nuovi stili di apprendimento
Occorre tenere presente che i bambini con cui ci troviamo a lavorare sono molto “visivi”, abituati a fruire molto più di immagini, spesso virtuali, e poco “uditivi”, abituati all’ascolto, ma anche alla manualità e, talvolta, anche al movimento.
Nel considerare i nuovi modi di avvicinarsi alla realtà, è fondamentale consentire ai nostri alunni di recuperare strumentalità messe da parte e creare delle esperienze condivise che mirino a lavorare insieme, a manipolare, a esplorare, a coltivare la creatività e a orientare pensieri ed emozioni in modo stabile e riconoscibile.
Si tratta di creare uno stile, un modo di approcciare alle novità, agganciandole a ciò che abbiamo già, non solo per gli apprendimenti scolastici, ma anche per acquisire abilità cognitive, emotive e relazionali di base che permettono di affrontare al meglio la vita e non solo il momento presente.
Il riferimento è alle life skills, a quelle abilità e capacità che vanno dal risolvere problemi al gestire le emozioni, dal comunicare in modo efficace al coltivare la creatività, che aiutano ad affrontare efficacemente la vita, tout court, e non solo le attività scolastiche.
Da dove iniziare?
Un buon punto di partenza può essere esplorare l’ambiente-scuola: il giardino, per esempio, da osservare con attenzione, raccogliendo diversi tipi di foglie e di piante, che potranno poi essere utilizzate per realizzare cartelloni, frottage o collage, e trasformate e studiate a seconda della tipologia.
Manipolare oggetti naturali rende più vicina e proficua l’osservazione. E questo può essere utilizzato in studi scientifici, che serviranno a riprodurre venature e colori diversi delle foglie, o a comprendere il funzionamento di certi elementi naturali, magari pensando a dei piccoli esperimenti scientifici che rafforzino ciò che si è osservato. La manipolazione può essere utilizzata non solo con i bambini più piccoli, ma ogni occasione può essere colta per ritagliare, incollare, piegare. La manualità, infatti, va continuamente stimolata perché nutre la creatività, al pari degli input per disegnare o scrivere.
La creatività appartiene a tutti e spesso non cerca altro che emergere grazie a una appropriata sollecitazione; per questo è importante proporre spunti diversi, in modo che ognuno possa trovare la sua chiave comunicativa privilegiata.
I bambini, infatti, spesso si sentono demotivati davanti a un compito che richiede di essere creativi, di trovare risorse che gli appartengono. Attivare delle modalità laboratoriali, offrire spunti, coinvolgere, avere un obiettivo comune è invece incentivante.
Lavorare per gruppi e con attività concrete e condivise aiuta a coltivare e a gestire relazioni efficaci, a soddisfare il bisogno di autorealizzazione e a motivare l’apprendimento
Imparare facendo o... grazie alla scrittura
Scrivere insieme e sperimentare strategie di scrittura permette di unire pensieri ed emozioni in modo efficace.
Si può partire, per esempio, con i testi collettivi, dove ognuno può contribuire con una frase. In questo senso, sono molto efficaci le esperienze poetiche: poter contribuire con il proprio verso a un testo collettivo, comunicando emozioni e pensieri, dà la prova dell’efficacia della scrittura e della possibilità comunicativa che offre.
Da questa “base sicura” i bambini potranno poi muoversi verso attività più individuali, che possono però sempre essere condivise con gli altri, in “circoli di scrittura”.
Se è vero che “a fare si impara facendo”, è bene presentare tante occasioni di scrittura diversa: da quella comunicativa a quella autobiografica, da quella narrativa a quella descrittiva e regolativa. Queste tipologie, tutte da sperimentare, oltre a consentire a ognuno di rintracciare quella più congeniale, integrano in modo perfetto i vari saperi, i contenuti, le tecniche, i linguaggi delle varie discipline.
L’esperimento scientifico, la realizzazione di un prodotto artistico, il gioco fatto in palestra, la ricetta sperimentata insieme nel laboratorio di cucina possono essere raccontati attraverso un testo regolativo, rispettandone le indicazioni, individuando gli elementi che servono, inserendo le osservazioni finali e illustrando le varie fasi.
Così l’attività con le carte dei personaggi, luoghi e situazioni delle fiabe, da disegnare, colorare e ritagliare insieme, possono essere estratte da un sacchetto per dare vita a storie nuove, dove ognuno può contribuire a modo suo. Storie da scrivere, disegnare e – perché no? – drammatizzare.
Il ruolo dell'insegnante
In queste attività l’insegnante può svolgere un ruolo prezioso, mettendosi in gioco e astenendosi dal giudizio perché il modo migliore che ha una maestra o un maestro di coinvolgere i bambini in un’attività, è inserire sé stessi in quell’attività, dimostrandone l’efficacia, le tante possibilità e trasmettendo l’idea che non si smette mai di apprendere. Anche chi insegna apprende insieme ai bambini, in un continuum circolare adulto-bambino, dire-fare, insegnare-apprendere.
Insegnante, quindi, come parte del gruppo, che non giudica, ma che prova, sperimenta, mette in circolo anche le sue idee, le sue emozioni, i suoi pensieri.
In questo ambito si colloca perfettamente la lettura ad alta voce: attività trasversale e laboratoriale per eccellenza.
Ascoltare l’insegnante che legge ad alta voce permette di sperimentare in modo indolore ogni tipo di emozione e di vissuto: una palestra emotiva irrinunciabile.
Stimoliamo alunne e alunni a vivere esperienze condivise, a manipolare, esplorare, coltivare la creatività