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Il Dirigente scolastico verso una leadership efficace e consapevole
“Burocrate, manager, factotum (le maschere del dirigente scolastico)”: uno studio di Mario Maviglia e Laura Bertocchi

“Noi troveremo una strada, oppure ne apriremo una”.
(Annibale, 218 a.C.)
Nessuno mai potrebbe affermare che un gatto è una persona – scriveva Marc Augé; nondimeno chiunque affermerebbe senza esitazioni che i gatti hanno una personalità.
Già, i termini persona e personalità, pur non essendo affatto equivalenti o speculari, sono sovente considerati sovrapponibili e interdipendenti: quando si parla di personalità in senso stretto il termine marca un ruolo o, comunque, individua comportamenti socialmente riconosciuti; allo stesso modo, il concetto di persona è sovente contestualizzato in un sistema governato da precise relazioni sociali.
La speculazione analitica junghiana intravedeva nella persona quel segmento della personalità capace di influire sugli strati psicologici più profondi dell’individuo inserito nel suo ambiente: ecco che la persona si fa maschera che ognuno indossa all’interno della società in cui vive e interagisce, tanto affettivamente quanto lavorativamente.
Questa dimensione della persona-maschera riporta all’etimo stesso del termine persona, che in latino indicava la maschera dell’attore teatrale, a sua volta collegata con un particolare aspetto degli individui messi in scena e, col tempo, associata all’individualità umana di per sé.
Un interessante saggio dell’ispettore Mario Maviglia e dell’insegnante Laura Bertocchi focalizza perfettamente il connubio persona-maschera, inserendolo nel mondo della scuola e, in particolare, all’interno della leadership dirigenziale che va esercitata da coloro che sono chiamati a condurlo.
Il mutamento del ruolo dirigenziale scolastico
Con l’attribuzione dell’autonomia alle istituzioni scolastiche, a seguito della stagione normativa facente capo alla cosiddetta “seconda privatizzazione” (Legge Bassanini semel e successivi decreti attuativi) e con il riconoscimento della qualifica dirigenziale per i capi d’istituto, si è verificato un marcato mutamento del ruolo dirigenziale scolastico, ulteriormente complicato dall’aggravio amministrativo dei DS, un tempo svolto dagli apparati centrali del Ministero. In oltre vent’anni d’autonomia il tradizionale curricolo è stato sensibilmente ampliato e un ventaglio sempre più variegato di adempimenti, impegni e progetti ha investito il dirigente scolastico, chiamato a indossare numerose “maschere”, indispensabili ad ottemperare l’ingente mole delle scadenze amministrative e, nel contempo, garantire il successo formativo ed educativo degli studenti.
Il volume di Maviglia e Bertocchi analizza con raro acume le numerose “facce” che, di volta in volta, il dirigente scolastico deve mostrare per portare a compimento le proprie incombenze: talora queste maschere sono il frutto di aspetti caratteriali o emotivi, talatra invece sono l’esito di un percorso consapevole stimolato dalle situazioni vissute e dai contesti affrontati.
Un’analisi accorta di queste maschere, differenti e variegate, può stimolare il dirigente scolastico a individuare quale stile di leadership lo contraddistingue (Goleman ne individuava undici), in modo da poter eventualmente sperimentare nuovi approcci oppure convergere verso soluzioni prima non contemplate, all’interno della complessa quotidianità del sistema scuola.
Del resto esercitare una leadership matura e consapevole rappresenta un’acquisizione decisiva per il dirigente scolastico, sia per orientarsi nel coacervo degli adempimenti giuridici e amministrativi sia per coltivare relazioni corrette con i docenti, gli studenti, le famiglie e tutti gli stakeholders interni ed esterni.
Il DS-direttore d’orchestra e il DS-psicoanalista
Le competenze comunicativo-relazionali costituiscono la quasi totalità dei talenti che il dirigente è chiamato a possedere e a coltivare: il controllo della propria emotività, le attitudini empatiche, la visione del mondo, il curricolo implicito; lo studio di Maviglia e Bertocchi, privilegiando un approccio “antropologico”, cerca infatti di comprendere come il dirigente scolastico si relaziona con l’esterno e, delle otto “maschere” del leader individuate, ne privilegia due: il DS-direttore d’orchestra e il DS-psicoanalista. Anzitutto perché alla realizzazione del curricolo e al successo formativo dell’utenza concorrono tutti i professionisti della scuola, che debbono essere abilmente condotti e orchestrati; poi perché l’ascolto attivo e l’assertività sono le uniche carte vincenti per poter gestire un insieme spesso caotico di persone.
La grandezza di una leadership – Goleman, Boyatzis e McKee insegnano – si fonda sulla capacità di far leva sulle emozioni e il ruolo del leader deve esercitare la giusta influenza sui comportamenti del gruppo, affinché si possano verificare le condizioni ottimali atte al raggiungimento dei risultati attesi.
Ora, queste abilità vanno poi sviluppate in riferimento a due ambiti peculiari, quello personale e quello sociale/relazionale: il primo riguarda il comportamento delle persone in situazioni determinate e conduce verso la dimensione metacognitiva della consapevolezza di sé; il secondo, invece, aiuta a comprendere, motivare, guidare e ispirare gli altri, ispirando le relazioni interpersonali e la consapevolezza sociale. In conclusione, il saggio in parola edito da Mondadori ci rammenta che il dirigente scolastico deve essere prima di tutto un “leader emozionale”, ovverosia colui che conosce sé stesso e gli altri, è consapevole del suo ruolo e lo utilizza per entrare in sintonia con l’esterno e, soprattutto, agisce all’interno di un sistema complesso in modo proattivo, dimostrando una visione chiara della direzione da seguire.
M. Maviglia-L.Bertocchi, Burocrate, manager, factotum (le maschere del dirigente scolastico), Mondadori, 2022
M.C. Sica, Persona: l’antico significato di “maschera”, su www.filodiritto.com
A. M. Megna, Una nuova dimensione della leadership: la leadership emotiva, in Persone e lavoro, Rivista di cultura delle risorse umane, n. 511, 2009