Filosofia e cittadinanza nelle pratiche dialogiche: seminario di alta formazione il 25 settembre a Napoli
La Dott.ssa Dorella Cianci illustra il seminario di alta formazione, che si terrà il 25 settembre a Napoli, promosso da AMICA SOFIA (ASSOCIAZIONE per la RICERCA e la PROMOZIONE delle PRATICHE di FILOSOFIA DIALOGICA nella SCUOLA e nella SOCIETÀ), in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e con la sezione irpina della Società Filosofica Italiana.
Freire scriveva che la filosofia, in fondo, non appartiene a nessuna scuola, ma preminentemente all'uomo; essa ha un valore pedagogico, nel senso più profondo ed etimologico del termine, ed esprime una scelta politica. Una scelta "politica", in questo caso, consiste nel guardare e riguardare ciò che è sott'occhio, ciò che ci circonda, reale o ideale, rifacendoci all’esempio dei bambini, perché loro sono i più attivi "ricettori" di educazione alla cittadinanza in tutta la loro versatilità.
Anche Omero bambino, per esempio - come ricorda Alessandro di Pafo in un passo quasi sconosciuto, una rarità (del piccolo Omero non si sa quasi nulla) - mentre stava nel suo lettino, aveva la capacità di parlare con il pavone, con la cornacchia, con il pollo, con lo storno, senza un limite reale possibile. Ed è in questo senso che abbiniamo filosofia e cittadinanza , cercando di promuovere un dialogo che possa avere delle caratteristiche autentiche, come proveremo a fare nel glorioso Istituto di studi filosofici di Napoli con Amica Sofia il 25 Settembre nel seminario di alta formazione promosso anche in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II sulle pratiche dialogiche.
Non abbiamo bisogno di scomparire nella nostra identità dialogica di filosofi, insegnanti e pedagogisti e scendere nell’arena di chi promuove raccolte firme e referendum. Ricordo ancora una volta un libro che segnalai per un quotidiano nazionale, La metafisica dei bambini paragonata a quella degli adulti , e uno un pochino più recente Educare alla cittadinanza democratica. Teoria e prassi in memoria di Bruno Schettini . Una insegnante dice al bambino di portare un «etto di pace», di stringerlo fra le mani altrimenti va per terra e si rompe. I bambini ridono divertiti e l'insegnante: « Ma se la pace non è un oggetto che si può portare via in una mano allora cos'è? ».
Dovremmo ricordare questo: tanto più si stimola il vero dialogo filosofico, tanto più si promuovono comportamenti improntati alla pace.