Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Con avviso pubblico 81652 del 23/05/2025 il MIM ha rilanciato il Piano Estate gi&agrave; realizzato nel 2024. Il progetto si inserisce nel quadro delle azioni previste dall&rsquo;Obiettivo specifico ESO4.6 del Programma nazionale &ldquo;Scuola e competenze&rdquo; 2021-2027 ed &egrave; finanziato con le risorse residue stanziate con decreto ministeriale n. 72 del 2024 e con le nuove risorse stanziate con decreto ministeriale n. 96 del 2025. L&rsquo;iniziativa &egrave; cofinanziata dal Fondo sociale europeo plus (FSE+) nell&rsquo;ambito del PN Scuola 21-27. Fin qui il dato meramente amministrativo.

Nello specifico, il progetto intende ampliare e sostenere l&rsquo;offerta formativa con azioni specifiche volte a promuovere iniziative per gli apprendimenti, l&rsquo;aggregazione, l&rsquo;inclusione e la socialit&agrave;, soprattutto nel periodo di sospensione estiva delle lezioni. In sostanza, le istituzioni scolastiche potranno realizzare in orario extracurricolare attivit&agrave; ricreative, di potenziamento delle competenze, di socialit&agrave;, e attivit&agrave; sportive, teatrali e, pi&ugrave; in generale, iniziative che favoriscano l&rsquo;aggregazione, l&rsquo;inclusione, la socialit&agrave;, l&rsquo;accoglienza e la vita di gruppo usufruendo, in particolare, del periodo estivo e dei periodi di sospensione della didattica curricolare. &Egrave; previsto il coinvolgimento del territorio in termini di partenariati e collaborazioni con amministrazioni centrali e locali, associazioni, fondazioni, enti del terzo settore, universit&agrave;, centri di ricerca, operatori qualificati, reti gi&agrave; presenti a livello locale.

Fin qui le informazioni ufficiali.

Se si entra nel merito della proposta qualche considerazione critica sorge spontanea. Innanzi tutto appare quantomeno irriguardoso nei confronti delle scuole e delle famiglie degli studenti emanare un avviso pubblico il 23 maggio per attivit&agrave; che, almeno in parte, dovrebbero essere svolte nel periodo estivo. Peraltro le scuole potvano presentare la loro candidatura nei &ldquo;termini perentori previsti dall&rsquo;Avviso, cio&egrave; entro il 13 giugno 2025&rdquo;. La progettazione delle iniziative, da inserire in un&rsquo;apposita piattaforma, deve dunque svolgersi in un periodo di tempo molto limitato e in una fase dell&rsquo;anno scolastico gi&agrave; di per s&eacute; molto affollata di impegni e scadenze finali. Ma evidentemente il MIM ha un&rsquo;altra visione di come nel concreto si articola la vita delle istituzioni scolastiche.

Per quanto concerne i genitori, &egrave; ragionevole pensare che non abbiano atteso l&rsquo;avviso ministeriale per trovare una qualche soluzione al problema di dove lasciare i figli nel periodo estivo. I centri ricreativi estivi, gestiti dagli enti locali o dalle parrocchie o da altri enti privati, di solito lanciano la loro offerta con ampio anticipo proprio per informare i genitori di questa opportunit&agrave;. (Da sottolineare che questi centri sono di solito a pagamento). Peraltro il ministro, con un proprio intervento alquanto inusuale, ha inviato direttamente il 22 maggio ai genitori degli alunni una sua nota utilizzando i registri elettronici delle scuole per informarli del Piano estate 2025 e invitandoli &ldquo;a rivolgersi all&rsquo;istituzione scolastica presso cui sono iscritti i propri figli per poter accedere al programma &lsquo;Piano estate&rsquo;&rdquo;. Non &egrave; un modo molto corretto di procedere in quanto ogni scuola ha un suo rappresentante legale (il dirigente scolastico) che dovrebbe essere informato preventivamente di ogni comunicazione che circola nei dispositivi ufficiali dell&rsquo;istituzione scolastica. La leale collaborazione tra istituzioni presuppone che ogni soggetto agisce nell&rsquo;ambito delle prerogative fissate dalle norme. Questo vale per le scuole e per il MIM.

E la chiamano estate