Curiosi di parole

Un laboratorio con le mamme volontarie per imparare la scrittura e la pronuncia delle lingue di classe

di Laura Sidoti03 marzo 20204 minuti di lettura
Curiosi di parole | Giunti Scuola
Ana ismi Alice! ”, “Ana min Milano! ”. Facendo leva sulla naturale curiosità dei bambini per le lingue, qualche giorno fa due mamme volontarie dello sportello di mutuo-aiuto hanno affiancato un mediatore culturale nel laboratorio Ti presento la mia lingua. Descritto come un “viaggio alla scoperta delle lingue attraverso filastrocche, giochi di parole, canzoni e altro ancora”, l’iniziativa ci ha dato modo di scoprire con un approccio leggero e divertente la scrittura e la pronuncia della lingua di tre compagni di classe. L’idea era quella di sperimentare un modo alternativo per valorizzare il bilinguismo (in alcuni casi, il trilinguismo) dei nostri bambini e dei loro genitori, volontari e non, sensibilizzando e aumentando la consapevolezza di tutti riguardo al numero e alla varietà delle lingue parlate nella nostra scuola.
 

Far leva sulla curiosità innata dei bambini

 

La comunicazione, la comprensione e l’integrazione sociale passano dalla conoscenza della lingua dell’altro. Ignorare il potenziale del plurilinguismo dei nostri alunni è un vero peccato. Da anni è dimostrato come esso sia una forza e una risorsa per il futuro di un individuo, e come la valorizzazione della lingua madre non sia affatto controproducente e non rallenti l’acquisizione dell’italiano. I bambini sono naturalmente curiosi e reagiscono con entusiasmo quando i compagni dicono qualche parola nella propria lingua madre . Cercare analogie fra famiglie linguistiche, o loro sottogruppi, è un’abitudine consolidata nella mia classe. Lo facciamo con parole, frasi, coniugazioni verbali, strutture linguistiche e spesso sono gli stessi alunni a cogliere la similitudine fra alcune. Quante più lingue un bambino ascolta da piccolo, tanto più gli sarà facile da grande impararne altre. La lingua è come la musica: esistono tanti generi, tante tonalità, tante melodie e più ne conosciamo più riusciamo ad arricchirci. Nella nostra scuola i bambini che in casa parlano una lingua diversa dall’italiano sono circa il 30%, percentuale ancora più alta se si tiene conto degli alunni che hanno un genitore italiano e uno straniero.

 

Suoni e parole in altri alfabeti fra divertimento e imbarazzo

 

Nel corso di questo laboratorio gratuito, offerto dalla struttura territoriale di riferimento per l’Integrazione degli alunni immigrati e delle loro famiglie costituita dal Comune di Milano, i bambini hanno provato a leggere e scrivere alcune lettere o parole in altri alfabeti. Le mamme volontarie hanno poi dato dimostrazione delle varianti dell’arabo parlato, portando l’attenzione sulle differenze nell’uso di alcune parole e sul loro suono nella pronuncia marocchina ed egiziana .
In genere, la maggior parte dei bambini si diverte a usare la propria lingua madre di fronte ai compagni. Alcuni possono provare un certo imbarazzo o trovarlo strano, magari perché non l’hanno mai fatto fuori di casa. Ecco perché è importante abituarli fin dal primo anno di scuola. Nel corso del laboratorio, la presenza di persone conosciute come le mamme dei compagni ha abbassato il filtro emotivo spingendo tutti a cercare di ripetere i suoni e le parole che le volontarie e il mediatore ci insegnavano.

 

Che fatica imparare una nuova lingua!

 

Incoraggiati a non preoccuparsi dei possibili errori o del giudizio sulla pronuncia, gli alunni hanno capito in prima persona quali siano le difficoltà di chi apprende una lingua straniera per la prima volta . Questo ci ha permesso di rispettare e apprezzare ancora di più gli sforzi e i progressi degli alunni provenienti dall’estero che si uniscono al nostro cammino, come è stato per la compagna arrivata dal Bangladesh a ottobre, e di comprendere le enormi difficoltà di tutti quei genitori stranieri che non hanno la possibilità di imparare a scuola la nostra lingua. Rendersi conto dei benefici della ricchezza linguistica della propria comunità scolastica, e capire il ruolo che ciascuna di queste lingue ha nella vita dei compagni, è stata per tutti un’occasione per riflettere sulla propria identità, sulle proprie radici e sul ruolo delle lingue nella vita di ognuno di noi.

 

 
 
 

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