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Avrò cura di te: un anno a scuola insieme
Chi si prende cura di noi? Di chi e di che cosa ci prendiamo cura? Un percorso per la classe, a partire da un libro

Abbiamo inaugurato il nuovo anno scolastico scegliendo come filo conduttore il tema della cura: di noi verso gli altri e degli altri verso di noi. L’abbiamo fatto a partire dall’albo illustrato Avrò cura di te, di Maria Loretta Girardo e Nicoletta Bertelle edizioni Camelozampa. La storia aveva colpito prima noi insegnanti per le sue illustrazioni illuminanti e per il suo chiaro e immediato modo di spiegare ai bambini un valore che sta alla base di ogni relazione positiva tra esseri viventi: prendersi reciprocamente cura.
Voglio prendermi cura di…
Letta la storia e ammirate le illustrazioni, insieme ai bambini abbiamo deciso di diventare come l’uccellino del racconto che, sopravvissuto alla vita per l’aiuto e la cura ricevute da tutte le forze della natura, restituisce ciò che ha ricevuto prendendosi cura, a sua volta, di un piccolo seme la cui vitalità rischia di andare dispersa senza il suo aiuto.
Siamo, così, diventati bambini uccellini. Ogni bambino ha costruito con la carta colorata l’uccellino che rappresentava sé stesso e ha cantato con le parole che gli dettava il cuore: le persone, gli animali e le cose di cui voleva prendersi cura, durante questo anno scolastico.
Mi prenderò cura della mia sorellina e ogni volta che piange la prenderò in braccio e le canterò una canzone. Mi prenderò cura degli amici. Quando li vedo in difficoltà vado a soccorrerli, voglio essere sempre gentile con loro e voglio aiutarli con i compiti. (Yafi)
Io avrò cura dei miei compagni e quando qualcuno è da solo andrò a consolarlo… (Ellary)
Io mi voglio prendere cura dell’aula, tenendola pulita… (Anna)
Io mi prenderò cura dell’acqua per non sprecarla. (Yasein)
Chi si prende cura di noi
Abbiamo, poi, riflettuto sul fatto che possiamo essere soggetti attivi che si prendono cura degli altri e del mondo in cui viviamo, ma anche soggetti passivi bisognosi della cura degli altri. Ogni bambino è stato spinto a riflettere e a scrivere, stimolato da un brano della maestra, sull’esperienza di cura vissuta nella scuola, quando aveva la loro età.
Il racconto della maestra legato alla sua infanzia ha incuriosito gli alunni e li ha aiutati a riflettere sulle esperienze di cura che ricevono quotidianamente senza farci caso. Dopo l’ascolto del racconto della maestra, è stato più semplice per gli alunni riflettere e raccontare le esperienze di cura che vivono quotidianamente senza accorgersi e dargli la giusta importanza.
A casa, a volte, organizzo la serata dei film. Quando io piango, per una scena commovente, Olivia, il mio cane, mi consola. Quando sono giù di morale il mio cane inizia a giocare con me e io… mi sento amato… Ian
Lo scorso Natale, il mio papà mi ha comprato un giocattolo che volevo da tanto. Mi sentivo scoppiare dalla emozione. Era un robot! Ieri, nella camera da letto ho provato a costruire una maschera di pollo ma non ci riuscivo, il mio papà mi ha aiutato. Il mio papà si prende sempre cura di me. (Mindinu)
Volevo un pupazzo gatto con il corpo lungo che ho visto su google. Questo pupazzo si trova solo in Ucraina. La nonna abita in Ucraina e io a Milano. Un giorno, la nonna mi ha mandato il gatto lungo che volevo. Quando è arrivato, ero molto felice. Il gatto è lungo e morbido ed è molto bello. Il giorno, che l’ho ricevuto, ho sentito che la nonna mi vuole tanto bene. (Anna)
Un lavoro di riflessione importante che sarà costantemente oggetto di approfondimenti e di riflessioni, durante tutto il corso dell’anno scolastico, per far sì che la cura diventi davvero il valore fondante di ogni relazione in questo nostro mondo ferito.