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Come evitare comportamenti provocatori in classe

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Muoviamo i primi passi

Il dettato ortografico

Calcolatrice e altre strategie

<ul><li>Fedeli, D., Zanon, F. (2021). Le regole sono importanti. Firenze: Giunti EDU. </li><li>Yeager, M., Yeager, D. (2013). Executive function and child development. New York: Norton.</li></ul>

IL RUOLO DELLE FUNZIONI ESECUTIVE

Seppure con profili parzialmente differenti, possiamo evidenziare compromissioni, per esempio:<ul><li>della capacità di regolare attenzione e movimento in base agli obiettivi dell’attività in corso;</li><li>della pianificazione di un compito, rappresentandosi mentalmente in via anticipata i passi da compiere;</li><li>della consapevolezza del proprio comportamento e delle proprie produzioni verbali in un determinato contesto ecc.</li></ul>

Seppure con profili parzialmente differenti, possiamo evidenziare compromissioni, per esempio:della capacità di regolare attenzione e movimento in base agli obiettivi dell’attività in corso;della pianificazione di un compito, rappresentandosi mentalmente in via anticipata i passi da compiere;della consapevolezza del proprio comportamento e delle proprie produzioni verbali in un determinato contesto ecc.

Il lavoro di potenziamento di queste funzioni esecutive o autoregolative si rivela allora fondamentale non solamente nel caso di bambine e bambini con disturbi del neurosviluppo, ma con tutto il gruppo sezione, proprio perché si tratta di abilità complesse, che si evolvono lentamente nel corso dello sviluppo e che devono essere esercitate e supportate dal contesto di vita quotidiana.Inoltre, numerosi studi mostrano come proprio gli anni della scuola dell’infanzia siano caratterizzati da una rapida evoluzione di queste funzioni, ma anche da possibili ritardi o alterazioni (Yeager &amp; Yeager, 2013).

3 PROPOSTE OPERATIVE

Si tratta di abilità complesse, spesso indicate come “funzioni esecutive”, che rivestono un ruolo fondamentale non solamente negli apprendimenti, ma anche nell’interazione con i compagni e gli adulti, nei compiti di autonomia ecc.Grazie a queste abilità, il bambino riesce, per esempio, a riattivare in memoria di lavoro i passi necessari per prepararsi a uscire da scuola, mettendoli nella giusta sequenza e inibendo possibili distrattori (come potrebbe essere un atto impulsivo guidato da uno stimolo esterno).Ma le stesse funzioni esecutive (memoria di lavoro, pianificazione e inibizione) vengono chiamate in causa in tanti altri compiti quotidiani a scuola: per esempio, in un gioco di gruppo, il bambino deve mantenere attive in memoria le regole dell’attività, rappresentarsi mentalmente ed eseguire i vari passi del gioco e, infine, inibire la tendenza a saltare la fila dei compagni.Ancora, queste funzioni hanno un ruolo fondamentale quando si tratta di fare un disegno, ricopiare il proprio nome ecc.

Il lavoro di potenziamento delle funzioni autoregolative alla scuola dell’infanzia può essere progettato e realizzato lungo due ampie dimensioni operative (Fedeli, Zanon, 2021):<ul><li>da un lato, è possibile predisporre delle specifiche attività, in gran parte sotto forma ludica, volte a potenziare le diverse funzioni esecutive. Per esempio, semplici giochi con le costruzioni per esercitare la pianificazione; giochi di movimento, come il tradizionale uno-due-tre-stella, per promuovere l’inibizione; la costruzione collaborativa di storie e racconti per sollecitare la flessibilità ecc.;</li><li>dall’altro lato, è opportuno che anche il contesto scolastico sia organizzato in modo tale da promuovere lo sviluppo delle funzioni esecutive, con una specifica attenzione agli spazi, ai tempi e alle dimensioni relazionali.</li></ul> Questo secondo aspetto si rivela particolarmente interessante e utile, in quanto può essere integrato con la quotidiana attività didattica e con le routine di autonomia che scandiscono la giornata alla scuola dell’infanzia (la lettura della storia, le attività di pregrafismo, i giochi di gruppo in giardino, il momento del pasto ecc.). Come organizzare le attività quotidiane per promuovere l’utilizzo delle funzioni autoregolative? È possibile fornire alcune indicazioni generali:<ol><li>è fondamentale che l’adulto non si sostituisca al bambino nell’esecuzione delle varie at-tività (da quelle di autonomia a quelle più strettamente scolastiche). Si tratta di un errore che spesso viene commesso, da un lato, per velocizzare alcuni passaggi (come per esempio prepararsi per andare in giardino), dall’altro, per perfezionare il risultato di un’attività piuttosto che il processo (per esempio, quando coloriamo il disegno al posto del bambino);</li><li>è sicuramente utile creare delle routine per gestire soprat-tutto i momenti di transizione a scuola (per esempio, il momento in cui ci si reca a mensa o ci si prepara per tornare a casa). Tuttavia, è consigliabile non irrigidire troppo tali procedure (altrimenti restano dei semplici automatismi), ma lasciare sempre dei margini di flessibilità, che ogni bambino può gestire in maggiore autonomia. Proprio questi momenti ci consentiranno di vedere quali bambini hanno più difficoltà ad autoregolarsi;</li><li>è utile chiedere ai bambini di verbalizzare quello che stanno facendo durante un’attività (per esempio, un disegno, un gioco ecc.) e i passi che prevedono di svolgere successivamente. In base all’età, non è importante l’accuratezza con cui sono in grado di descrivere l’attività, in quanto l’obiettivo è semplicemente quello di abituarli a osservarsi durante un determinato compito. Sarà questa infatti la base della successiva autoconsapevolezza e della possibilità di agire in modo flessibile nei vari contesti.</li></ol>Queste semplici indicazioni consentono di organizzare l’attività quotidiana a scuola in modo funzionale a sostenere lo sviluppo delle abilità autoregolative o esecutive alla scuola dell’infanzia.

POTENZIAMO QUESTE ABILITÀ

Si tratta di abilità complesse, spesso indicate come “funzioni esecutive”, che rivestono un ruolo fondamentale non solamente negli apprendimenti, ma anche nell’interazione con i compagni e gli adulti, nei c

Si tratta di abilità complesse, spesso indicate come “funzioni esecutive”, che rivestono un ruolo fondamentale non solamente negli apprendimenti, ma anche nell’interazione con i compagni e gli adulti, nei compiti di autonomia ecc.Grazie a queste abilità, il bambino riesce, per esempio, a riattivare in memoria di lavoro i passi necessari per prepararsi a uscire da scuola, mettendoli nella giusta sequenza e inibendo possibili distrattori (come potrebbe essere un atto impulsivo guidato da uno stimolo esterno).Ma le stesse funzioni esecutive (memoria di lavoro, pianificazione e inibizione) vengono chiamate in causa in tanti altri compiti quotidiani a scuola: per esempio, in un gioco di gruppo, il bambino deve mantenere attive in memoria le regole dell’attività, rappresentarsi mentalmente ed eseguire i vari passi del gioco e, infine, inibire la tendenza a saltare la fila dei compagni.Ancora, queste funzioni hanno un ruolo fondamentale quando si tratta di fare un disegno, ricopiare il proprio nome ecc.

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